Ciclisti a Milano: problemi e soluzioni

Una bici si aggira per Milano….in verità sono tante, ma ancora poco considerate a livello di politiche pubbliche, di abitudini, di cultura della mobilità. Ne abbiamo parlato con un gruppo che si chiama BiciBus, e che durante quest’estate organizza carovane di bici per recarsi ai concerti. E per promuovere idee diverse di mobilità.

Chi siete (come gruppo) e cosa fate?

“Siamo Angelo, Domenico e Noemi, semplicemente dei ciclisti. Siamo anche amanti della buona musica. abbiamo unito le due cose ed è nato il Bicibus, ovvero quale migliore modo di raggiungere un luogo lontano, impervio e sperduto nella periferia milanese per andare ad assistere ad un concerto, una mostra o uno spettacolo teatrale se non in bici? tutti insieme; formando una piccola massa critica ovvero un gruppo compatto di biciclette in modo da affrontare in maniera più disinvolta il traffico cittadino e farci sentire più tutelati e meno esposti ai pericoli a cui troppo spesso è soggetto chi sceglie di muoversi su due ruote. L’appuntamento è in un luogo predefinito ad un orario preciso tramite informazione sui social network come Facebook e twitter, si attendono i partecipanti e ci si dirige verso il luogo del concerto tutti insieme. il percorso è studiato a tavolino per evitare strade trafficate e utilizzare dove è possibile le piste ciclabili milanesi. Il Bicibus non è un’organizzazione e non ha capi, chiunque si deve sentire libero di organizzarne per qualsiasi evento cui voglia partecipare. Per tutte le altre informazioni sui prossimi bicibus o concerti e sulle linee guida del bicibus è possibile visitare il sito www.bicibusmilano.org o la fan page di facebook”

 

Come valutate la situazione ciclisti a Milano? Qual è la vostra esperienza?

“La situazione dei ciclisti in una città trafficata e “veloce” come Milano non è delle più rosee dal punto di vista di ciclabili a disposizione e relativa sicurezza del ciclista urbano. Molto spesso siamo costretti a combattere contro le più banali forme di rispetto civile e reciproco. Un esempio su tutti: le macchine parcheggiate selvaggiamente su quelle poche ciclabili che abbiamo a disposizione. Una nota interessante e che ci fa ben sperare: è visibilmente aumentato il numero di biciclette a Milano. questo ci fa ben sperare in una presa di coscienza del cittadino a lasciare la macchina per andare al lavoro o a fare piccoli spostamenti preferendo l’uso della bici. Noi personalmente utilizziamo al bicicletta per FARE TUTTO. dal lavoro alle uscite con gli amici, per fare la spesa, per spostarsi (più velocemente) da una parta all’atra di Milano, e non da ultimi anche il cicloturismo. insomma la bici vista come mezzo di trasporto, come lotta contro l’inquinamento atmosferico e anche acustico che inutilmente si produce ogni giorno. C’è gente che preferisce andare al lavoro in macchina, creando e facendo parte del traffico, e poi la sera va in palestra pedalando per 30 minuti su una ciclette…rimanendo immobili.”

 

Vi sembra che con la nuova giunta stia cambiando qualcosa? che aspettative avete/avevate e cosa è stato fatto finora? Secondo voi siamo sulla buona strada?

“Di sicuro la nuova giunta sta dando visibili segnali per far qualcosa per aumentare la sicurezza dei ciclisti urbani ed è più vicina ai temi caldi dell’associazione #salvaiciclisti, vedi per esempio l’introduzione delle zone a 30km/h o la manutenzione delle piste (sempre poche purtroppo) ciclabili. Le aspettative sono tante e non sono state nemmeno tanto deluse. Certo si può e si deve fare di più. Purtroppo da inizio anno a Milano sono morti tanti ciclisti e tutti erano incidenti causati da automobilisti. Questo purtroppo non è un dato che va a favore dell’utilizzo della bici come mezzo di trasporto. Per noi la direzione è appunto questa: tutelare seriamente e intelligentemente i ciclisti che vogliono utilizzare un mezzo alternativo ed ecologico per i loro spostamenti, con decisioni efficaci e che vadano a favore del ciclista : limitazione della velocità delle auto, la diffusione delle Zone30 nelle città, sensori di sicurezza per Tir e autoarticolati che risolvano il problema dell’angolo cieco.”

 

Raccontateci brevemente di questo articolo uscito su Repubblica e qual è la vostra posizione in merito.

“L’articolo di Repubblica Motori e Quattroruote spiega come essere a favore dei ciclisti…per i ciclisti che non vanno in bici (per citare un nostro amico che ha scritto un bel articolo sul suo blog che vi consigliamo di leggere. Riassumendo la loro posizione è : imporre l’OBBLIGO del caschetto per tutti i ciclisti, come se il caschetto possa mettere fine alla strage di ciclisti che ogni giorno muoiono sulle strade italiane. Se c’è un automobilista che non rispetta i limiti, se non ci sono ciclabili o zone30 e ti devi destreggiare tra pavè, binari, e macchine che ti sfrecciano accanto, puoi indossare tutti i caschetti che vuoi ma sarai sempre in pericolo sulle strade. La nostra posizione, il linea con quella di #salvaicilcisti e la FIAB, è il non obbligo dell’utilizzo del casco: utilizzo volontario per scelta personale, ma di certo l’obbligo del casco non deve essere visto come una soluzione per la sicurezza del ciclista. Le strade sono altre e lo ribadiamo: piste ciclabili e zone30 nelle città. Facendo una battutaccia se non ci fossero i marciapiedi allora anche per i pedoni si sarebbe inventato l’obbligo del casco? o avrebbero costruito i marciapiedi?? ”

 

Secondo voi che cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione? Secondo voi potremo mai arrivare ad essere come i paesi dove la bicicletta è considerata un vero mezzo di trasporto?

“Dobbiamo diventare come i paesi in cui la bici è il PRIMO mezzo di trasporto urbano. è necessario guardare al nord, al nord Europa dove le piste ciclabili sono separate dalla strada per mettere i sicurezza i ciclisti, dove i ciclisti vengono considerati come tutti gli altri mezzi di spostamento/trasporto e hanno gli stessi diritti e doveri. Purtroppo in Italia il ciclista è visto come quello che ti occupa le strade e non ti fa sfrecciare con la tua Ferrari in corso Buenos Aires, la bicicletta è vista come il mezzo lento che ti fa fare tardi al lavoro (eppure ci si impiega meno in bici che in macchina andando al lavoro): purtroppo il ciclista in Italia non ha nessun diritto. Si dovrebbe iniziare prima di tutto da un’educazione civica e di rispetto e iniziare a considerare la bici come un vero mezzo di trasporto alternativo alla macchina: la bici è passione, la bici è libertà, colori musica e allegria. La bici non è il traffico, il traffico siete voi che rimanendo in macchina o girando per 30 minuti per trovare parcheggio in centro vi lamentate del traffico!!”

 

https://www.facebook.com/bicibusmilano

http://www.salvaiciclisti.it/

 

 

 

 

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