[DallaRete] Io, lavoratore “usa e getta” a Eataly

13777559224_2681a20299I lavoratori dello store Eataly di via degli Orefici si fermano per un’ora durante il giorno di Pasqua. Lo sciopero è stato indetto dal sindacato per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro ad un giovane precario. La motivazione ufficiale fornita da Eataly, il colosso alimentare di Oscar Farinetti che proprio di recente ha rafforzato la propria presenza a Bologna allargandosi dall’Ambasciatori al vicino Mercato di Mezzo, è quella della “maggiore autonomia lavorativa”, che si traduce però in “convenienza”. Dopo 10 mesi di lavoro all’interno di Eataly, e senza nessun preavviso, il trentenne precario si trova adesso senza lavoro, nonostante l’andamento positivo dell’azienda. Forse questo successo è dovuto anche alle condizioni di precarietà in cui si trovano i lavoratori e le lavoratrici di Eataly. Questo mentre il patron Farinetti, grande sponsor del premier Matteo Renzi, rilascia interviste in cui afferma testualmente: “L’imprenditore che non stabilizza i precari è un bastardo”.

Di seguito riportiamo l’intervista al giovane precario di Eataly a cui non è stato rinnovato il contratto.

Quali sono le condizioni di lavoro all’interno di Eataly?

Per quanto riguarda la mia personale esperienza le condizioni lavorative non sono state pessime, ma queste sono state date esclusivamente dal ruolo che ho avuto all’interno della catena e grazie soprattutto anche ai colleghi del mio stesso livello. In termini di autonomia riuscivo a gestire abbastanza bene il lavoro anche se durante i periodi di maggiore flusso di clientela, l’azienda non ha preso nessun provvedimento in termini di assunzioni o allungamento dell’orario lavorativo. Certo è che il fiato sul collo dei controllori lo si sente sempre anche in termini di videosorveglianza, dato che considerano l’azienda come il fiore all’occhiello del made in Italy. Altri lavoratori sono in balia delle direttive date dal capetto di turno,che li fa girovagare da un reparto all’altro con il risultato di aumentare lo stress del lavoratore in una struttura che vede un consistente flusso di gente entrare e consumare tutti i giorni. Molto spesso il contratto non rispecchia le mansioni che si hanno all’interno della struttura: spesso ci si ritrova a dover svolgere un lavoro che il livello del tuo contratto non prevede assolutamente e questa mi sembra essere la norma almeno per i nuovi assunti o i meno sindacalizzati. Altra cosa poi sono gli stagisti, che sono stati presi in misura massiccia in quest’ ultimo periodo, ragazzi di 16 anni senza retribuzione e sottoposti ai lavori più stressanti; in questo caso l’azienda ha un notevole risparmio sulla forza lavoro.

Come funzionano le assunzioni ed il rinnovo dei contratti?

La metodologia di assunzione di Eataly avviene per la prima volta sempre ed esclusivamente tramite agenzie interinali (le eccezioni sono molto rare) con un contratto di una o due settimana di prova. Successivamente si procede con la proroga, sempre mediante agenzia, per altri tre mesi circa ed al termine di questi ultimi mesi l’azienda procede con un’ulteriore proroga più lunga, e così via di proroga in proroga fino a che l’azienda non decide di assumerti direttamente sotto la sua ala. In quest’ultimo caso, se si è al di sotto dei 30 anni, con contratto di apprendistato che per la sua natura dovrebbe essere a tempo indeterminato, altrimenti a tempo determinato. Solo dopo aver passato tutto quest’ iter stremante per il lavoratore si può procedere con l’indeterminato. Questa metodologia di assunzione permette all’azienda di allungare virtualmente all’infinito il tempo di prova del lavoratore aumentando in quest’ultimo ansia, stress e senso di precarietà per il suo futuro.

Per legge l’azienda non è tenuta a dare nessun preavviso se il lavoratore ha un contratto a tempo determinato, un’opportunità che loro sfruttano consapevolmente fino alla fine per evitare che il lavoratore perda voglia nel lavoro che sta svolgendo. Ci sono stati casi in cui il lavoratore è venuto a sapere del suo mancato rinnovo con un semplice foglio di carta, non vedendo più il suo nome  nei turni della settimana successiva alla scadenza del suo contratto.

E la motivazione del mancato rinnovo del tuo contratto?

La motivazione che mi è stata data è la medesima che è stata data ad altri ragazzi e ragazze che svolgevano il mio stesso ruolo prima di me. Una motivazione pretestuosa non dovuta certo alla scarsità di lavoro o alle scarse capacità del lavoratore di gestire il suo lavoro. Non è possibile che 7/8 lavoratori vengano cacciati per gli stessi identici motivi.

Credi che il tuo sia un caso isolato oppure è lo specchio delle condizioni di lavoro dentro Eataly, quello del lavoratore “usa e getta”?

Il mio non è affatto un caso isolato, ho saputo di lavoratori nello store di Roma mandati a casa con scusanti simili alle mie e vicini all’età per cui l’azienda non può più fare contratti di apprendistato (30 anni, ndr). Alla luce di questi casi non si può pensare che non sia una politica consapevole dell’azienda, che nella realtà quotidiana agisce con queste modalità, mentre si mostra agli occhi dell’opinione pubblica come il volto buono del capitalismo che permette ai giovani di progettare una vita o potersi semplicemente sentirsi stabili.

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