[DallaRete] Piazze piene contro razzismo, fascismo e austerità

4c9bbd15-1f5c-41eb-ed86-39c7229422f0Uno strana e bella giornata quella di ieri, dove il paese è stato attraversato da tante e diverse manifestazioni. Piazze piene, colorate e determinate che danno il segnale che il renzismo non ha narcotizzato tutto il paese, che esiste una disponibilità a scendere in piazze e anche ad agire il conflitto […] segnale già registrato nel corteo del 2 Ottobre a Napoli e nella giornata studentesca del 10 Ottobre. Una mobilitazione simultanea per la maggior parte frutto di casualità ma che ci mostra la potenza di praticare mobilitazioni coordinate e decentrate.

MILANO. Camicie nere e camicie verdi a braccetto alla manifestazione della Lega di Matteo Salvini nel capoluogo lombardo, prove generali per fare del partito fondato da Umberto Bossi un soggetto politico nazionale che sappia attirare il vasto arcipelago della destra. Una manifestazione contro l’immigrazione come non se ne vedeva da tempo, nei toni virulenti e nei messaggi razzisti. Per fortuna i giornali oggi non parleranno solo della Lega e dei suoi amici neofascisti come Casa Pound: migliaia di persone hanno sfilato per la città per dire no alla Lega e al razzismo. Un corteo meticcio e rumoroso che ha ricordato come la Lega non è solo quella della piazza ma anche quella di governo, visto che Roberto Maroni dal Pirellone sta gestendo l’Expo 2015.

GENOVA. La città ancora è ben lontana dal tornare alla normalità dopo l’alluvione della scorsa settimana. Nonostante questo un corteo ha sfilato per dire forte e chiaro: “stop alle grandi opere, stop alla cementificazione”. Sappiamo bene infatti come la fatalità c’entra ben poco: l’implacabile logica del profitto e dell’accumulazione capitalista ha distrutto i nostri territori, mettendo così a rischio anche la nostra sicurezza. Però nel decreto Sblocca Italia per il dissesto idrogeologico solo le briciole, mentre fior di miliardi vengono stanziati per le così dette “grandi opere” come la Tav. In piazza la città solidale che dal basso ha risposto all’emergenza, senza aspettare la protezione civile ma mobilitandosi collettivamente.

BOLOGNA. Una giornata di mobilitazione lunghissima a Bologna, che nello stesso giorno vedeva il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nell’aula magna di Santa Lucia, invitato da il Mulino ha tenere una lettura, e una manifestazione di Forza Nuova dopo la cacciata delle sentinelle dalla piazza la scorsa settimana. Una giornata di lotta contro l’austerità e ogni forma di fascismo e omofobia. Prima il corteo si è diretto a contestare Visco, la testa del corteo si è allora confrontata con la polizia lanciando uova e vernice. Le forze dell’ordine hanno reagito con una violenta carica di fronte alla quale il corteo ha resistito, difendendo con il lancio di oggetti e petardi. La manifestazione ha continuato il suo percorso per andare a contestare la presenza di Forza Nuova e del suo segretario Roberto Fiore in città: anche qui solito copione con le forze dell’ordine che caricano gli antifascisti garantendo la piazza a razzisti e omofoni. Il corteo si è sciolto dopo esserci recato sotto la Questura per pretendere il rilascio di un’attivista fermato durante la contestazione a Forza Nuova.

NAPOLI E ANCONA. Mobilitazioni contro presidi di Forza Nuova anche a Napoli e a Ancona, nella città marchigiana la polizia ha caricato il corteo fermando due attivisti e fermandone diversi

TORINO. Dopo le cariche e i fermi indiscriminati di ieri, oggi Torino è tornata in piazza per contestare il vertice con i ministri europei, definito “il vertice dell’ipocrisia”. A Torino infatti il vertice che ha come obiettivo la scrittura di una “carta sociale” per i diritti dei cittadini europei, questo mentre con le politiche di austerità e il fiscal compact si impone lo smantellamento di ogni residuo diritto sul lavoro e si accelera sullo smantellamento del welfare. Dall’università di Palazzo Nuovo il corteo, a cui hanno partecipato studenti, centri sociali e sindacati di base.

ROMA. Un corteo per il diritto alla città e contro sfratti e sgomberi ha attraversato il quartiere di Centocelle, alla periferia Est. Una scelta di partire dalle periferie della città per ribadire che la città, quella dove mancano diritti e servizi, è di chi la abita e non di chi ci specula; per rifiutare la logica della guerra tra poveri che in molti vorrebbero prendesse piede nei quartieri meticci della città.

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