[DallaRete] Processo Ferrulli: domani lunedì 23 Maggio prevista la sentenza di secondo grado

114334079-30fc2760-52d3-4a89-a47c-2aa6b22361caDomani lunedì 23 Maggio presso il tribunale di Milano verrà pronunciata la sentenza del processo d’appello per la morte di Michele Ferrulli.

Il processo d’appello si è aperto a Gennaio con la decisione dei giudici di accogliere la richiesta dell’accusa per una nuova perizia medico-legale per stabilire le cause della morte di Michele Ferrulli. L’uomo era morto a Milano in via Varsavia nella notte del 30 Giugno 2011 per un arresto cardiaco mentre veniva ammanettato da quattro poliziotti, imputati per omicidio preterintenzionale ma assolti.

I fatti:

Michele Ferrulli, 51 anni, originario di Bari ma residente a Milano dove lavorava come operaio edile. Michele con la sua famiglia occupava un alloggio in via Varsavia. Una persona mite e generosa, secondo chi lo conosceva bene, impegnato a combattere a favore degli abusivi delle case popolari con l’obbiettivo di ottenere per loro alloggi regolari e a norma di legge.
La vita di Michele si interrompe la sera del 30 Giugno proprio in via Varsavia. Un residente segnala alla polizia la presenza di diverse persone che, per strada, ascoltano musica ad alto volume, orinano sulla saracinesca di un bar e si abbandonano a urla e schiamazzi. Il gruppetto è composto da Michele e da due suoi amici. Intervengono due volanti.
Al loro arrivo gli agenti dichiarano di aver chiesto i documenti ma di essere stati subito insultati da Michele che li minaccia e tanta di aggredirli. I poliziotti rispondono con la forza e lo immobilizzano a terra per ammanettarlo, operazione che è durata diversi minuti, forse troppi per il cuore di Michele Ferrulli. La questura dichiara la morte per infarto.
Le testimonianze dei due amici e di altre persone presenti parlano di un pestaggio da parte dei quattro agenti. Alcuni dicono che Michele veniva selvaggiamente picchiato mentre gridava ripetutamente aiuto.
Una circostanza confermata dai nuovi video diffusi dall’avvocato Anselmo, differenti dai primi per via della presenza dell’audio originale. Si sentono le urla e le invocazioni di aiuto di Ferrulli, i commenti in sottofondo, in lingua straniera, di chi in quel momento stava girando le immagini e si possono nitidamente vedere i colpi di manganello e i pugni. il 3 Luglio 2014 vengono assolti i quattro imputati per omicidio preterintenzionale perché il fatto non sussiste. Per la Corte d’Assise i colpi che gli agenti hanno inferto a Michele mentre quest’ultimo era ammanettato a terra sarebbero serviti per vincere la resistenza dell’uomo. Il 13 Gennaio 2016 si è aperto il processo di appello contro i quattro agenti assolti in primo grado. Il sostituto pg Tiziano Masini ha sostenuto che l’arresto fu un atto “illegale e arbitrario”, perché ad un “oltraggio a pubblico ufficiale, per cui non è previsto il provvedimento, non possono seguire addirittura violenze da parte delle forze dell’ordine” e ha chiesto 7 anni e 8 mesi di carcere per Francesco Ercoli e Michele Lucchetti per omicidio preterintenzionale, andando oltre anche ai 7 anni chiesti in primo grado dal pm Gaetano Ruta. Per il pg, infatti, non si deve applicare la continuazione dei reati tra l’omicidio e l’accusa di falso ideologico contestata ai 4 agenti per quanto riportato nelle loro relazioni di servizio su quella sera. Per i due agenti Ercoli e Lucchetti, tra l’altro, il pg ha anche chiesto ai giudici che in subordine, se non verrà riconosciuto l’omicidio preterintenzionale, vengano condannati per omicidio colposo con eccesso colposo nell’uso dei mezzi di coazione fisica a 1 anno e 10 mesi (Ercoli) e a 1 anno e 8 mesi (Lucchetti).

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