Aprile 1975 – L’omicidio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi

Il 16 e 17 aprile l’anniversario dell’omicidio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi. Oggi passeggiata storica per ricordarli alle 18 da piazza Santa Maria del Suffragio.

Più volte ci è capitato di ricordare che diverse strade della nostra città ospitano lapidi che ricordano figure di giovani e giovanissimi militanti di sinistra che hanno perso la vita, soprattutto negli anni Settanta, ma non solo per mano di Forze dell’Ordine e fascisti.

A marzo abbiamo ricordato Davide “Dax” Cesare ucciso da coltellate fasciste la notte del 16 marzo di vent’anni fa, ma anche Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, assassinati a colpi d’arma da fuoco in via Mancinelli, dietro l’allora sede del Leoncavallo, la sera del 18 marzo 1978 (due giorni dopo il sequestro Moro) e i cui assassini non sono mai stati inchiodati alle loro responsabilità. Un mese prima era stato ricordato Luca Rossi, giovane attivista di Democrazia Proletaria ucciso da un colpo di arma da fuoco vagante esploso da un agente della Digos in borghese in piazzale Lugano, Bovisa, nel 1986. A pochi metri da piazza Duomo c’è invece la targa per Giovanni Ardizzone, travolto da una carica della Celere durante una manifestazione in appoggio alla rivoluzione cubana durante la Crisi dei Missili dell’ottobre ’62. Su via Larga invece c’è la lapide a Saverio Saltarelli la cui figura viene ricordata ogni 12 dicembre durante il corteo per commemorare la strage di piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli. Saltarelli perse la vita colpito da un lacrimogeno sparto ad altezza d’uomo durante gli scontri esplosi durante il corteo del 12 dicembre 1970, primo anniversario della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Dietro la Bocconi c’è invece il monumento dedicato a Roberto Franceschi, ucciso dalla Polizia nel gennaio del ’73 e della cui morti cadeva quest’anno il cinquantesimo anniversario. Ci sono poi le figure di Gaetano Amoroso e Alberto Brasili uccisi dai fascisti. Il primo a fine aprile del 1976 e il secondo nel maggio dell’anno prima. Anche quest’anno le loro figure saranno commemorate.

Ma arrivando a metà aprile arrivano due giornate che sono rimaste marchiate indelebilmente nella memoria di ragazzi e ragazze che facevano politica a Milano a metà anni Settanta e che, in qualche modo, potrebbero avere un parallelo con le giornate del luglio 2001 al G8 di Genova. Stiamo parlando di quelle che vengono ricordate come le giornate d’aprile del ’75 che videro, in rapida successione, l’omicidio per mano fascista di Claudio Varalli e quella, ad opera dei Carabinieri, di Giannino Zibecchi e la reazione compatta e dura, per molte giornate consecutive di una parte consistente di città.

Il 16 aprile 1975, un gruppo di ragazzi, reduci da una manifestazione per la casa viene affrontato da un nucleo di fascisti in piazza Cavour. Antonio Braggion, noto picchiatore nero, spara uccidendo Claudio Varalli, giovanissimo studente di Bollate, figlio di operai.
La notizia fa il giro della città ed in pochissimo tempo in piazza Cavour si riuniscono migliaia di persone.
Per il giorno successivo i sindacati dichiarano un primo sciopero antifascista.

La manifestazione del 17 aprile è imponente. La parte più militante del corteo si muove verso la sede provinciale del MSI in via Mancini (luogo di partenza di mille scorrerie squadriste).
L’assalto è durissimo e la Polizia viene messa in fuga.
Proprio in quel momento un’autocolonna dei Carabinieri proveniente da piazza Cinque Giornate entra a folle velocità in corso XXII Marzo spazzando il corteo.
Giannino Zibecchi viene travolto ed ucciso da un camion dell’Arma.

La tensione non scema.
Il giorno dopo nuovi giganteschi cortei in città.
Ai funerali di Zibecchi parteciperanno decine e decine di migliaia di persone.
E centinaia di migliaia di lavoratori bloccheranno la città per lo sciopero antifascista pochi giorni prima del 25 Aprile.
Anche il resto dell’Italia sarà percorsa da manifestazioni molto tese.
A Torino una guardia giurata ucciderà il militante di Lotta Continua Tonino Micciché.
A Firenze la Polizia sparerà uccidendo il giovane del PCI Rodolfo Boschi.

Quelle giornate di metà decennio saranno un momento di passaggio, non solo simbolico, tra la generazione animatrice del Sessantotto e dell’Autunno Caldo e quella che sarà protagonista del movimento del ’77.

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Una risposta a “Aprile 1975 – L’omicidio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi”

  1. Giancarlo ha detto:

    Ero un compagno di lavoro di Alberto Brasili, il 25 maggio per il suo anniversario spero di poterlo commemorare a San Babila.

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