Guerra al writing – Una proposta in controtendenza

Uno dei graffiti eseguiti a Giugno 2017 ai giardini Paden Powell di Milano

La “crociata per il decoro” è uno dei grandi cavalli di battaglia di questi ultimi anni e i “muri puliti” sono uno dei fronti principali di questa battaglia.

Se le reazioni istituzionali al fenomeno del graffitismo non sono mai state particolarmente positive, nell’ultimo periodo si sono trasformate in una vera e propria crociata che ha assunto connotati ideologici. 

La costituzione del Nucleo anti-graffiti all’interno della Polizia Locale (un denunciato ogni 3 giorni nel 2015) con la contestazione di alcuni reati surreali come l’associazione a delinquere contro dei ragazzi accusati di scrivere sui muri (e non di sequestrare persone o trafficare armi!) la dice lunga sul clima culturale in città e nel paese.

In tanti ricordiamo la “Marcia delle spugnette” del 3 Maggio 2015 dopo il corteo NoExpo del Primo Maggio. E in tanti ricordiamo ancora la fotografia emblematica della giornata. La scritta “Carlo Vive” cancellata da alcuni ragazzini probabilmente inconsapevoli. Una scritta simbolo per diverse generazioni e da sempre carica di un alto significato umano, ancora più che politico, ridotta a puro simbolo di vandalismo e teppismo.

Al clima generale già pessimo aggiungiamo le iniziative legislative del Ministro dell’Interno Minniti che, più realista del re, ha varato un decreto sulla sicurezza che stringe ancor di più le maglie del controllo e, tra le altre cose, prevede il famigerato “daspo urbano”.

In questo clima di trasversale unanimismo repressivo qualcuno non rinuncia a ragionare e lancia proposte alternative che cercano di affrontare la situazione da un diverso punto di vista.

E’ il caso di Wiola, che già la scorsa Estate ha iniziato a prendere parola sul tema del writing, ma più in generale sulle modalità di fruizione dello spazio pubblico (sempre più privatizzato) schierandosi contro la criminalizzazione e l’uso di poteri speciali contro i writers e reclamando la valorizzazione del loro elemento artistico.

In questo inizio 2018 rilancia proponendo, nel quadro di una riflessione più ampia, la modifica dell’Articolo 639 del Codice Penale ovvero “deturpamento e imbrattamento”.

Questo il comunicato:

 

“Arrestateli! Arrestateli!”

Occorre modificare la norma dell’art.639 del Codice Penale Italiano giacché, l’inutile e strumentale guerra contro le tante espressioni autonome, non commissionate e creative per le strade (writing, street art, poesia di strada…) non costituisce la premessa ad una società migliore.

Semplicemente rappresenta lo svilimento delle aspirazioni dei giovani e dei creativi che lottano alla ricerca di spazi di socialità e di concreta realizzazione.

Con una veloce escalation legislativa, conseguenza di una propaganda informativa e culturale votata al populismo, siamo arrivati di fatto ai primi casi giudiziari il cui esito probabile è la carcerazione degli imputati per il reato di imbrattamento. Si, proprio così: oggi si può finire in carcere per usare vernice su un muro, nel nome del decoro.

Stiamo parlando dell’ennesima legge “riempi carceri” e crediamo sia arrivato il momento di riflettere sul vero valore di certi comportamenti: non si può distruggere la vita di una persona perché usa colore su un muro, la legge deve essere misurata per essere credibile.

E’ arrivato il momento che la politica si occupi dei problemi veri delle città, delle diseguaglianze, della crescita scomposta delle metropoli, dell’avanzamento degli estremismi, della cancellazione dello spazio pubblico e luoghi di socialità in nome della gentrificazione: continuare a cercare capri espiatori non è la soluzione.

Nell’era dell’informazione e della disinformazione digitale, la politica ha deciso di accellerare la lotta al graffitismo, per mostrare il volto della propria efficenza e trovare consenso: un gioco basato su strategie di comunicazione che sfrutta l’assioma : decoro urbano = sicurezza, promuovendolo fino a farlo diventare elemento di paura.

Non vogliamo certamente affermare che dipingere sui muri non debba essere normato o che lo spazio altrui dei cittadini non meriti riconoscimento. Stiamo al contrario chiedendo che quanto deciso dal mondo politico debba essere commisurato in modo da non svilire l’intelligenza che è propria dell’essere umano e che deve essere orientata alla costruzione di un mondo migliore e possibile.

“La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali. Le probabilità che uno esca peggiore di quando ci è entrato sono altissime”.
(Edward Bunker)

per aderire mandare mail a wiola.viola.w5@gmail.com

PRIME FIRME:

Moni Ovadia – Scrittore e Attore / Wu Ming – Scrittori / Caparezza – Cantante/ Ivan – Poeta e Artista / Andrea Cegna – Giornalista / Corrado Gemini – Produttore Ctrl / Massimo Carlotto – scrittore / Sandrone Dazieri – scrittore / Tito Faraci – Fumettista e Scrittore / Frode – Artista / Davide Atomo Tinelli – Artista / Andrea Marrapodi Kiv – Artista / Walter Contipelli Orticanoodles – Artista /Francesco Ferreri – Chekos’art – Artista / Mr.Wany – Artista / Pao – Artista / Endone Volks Writerz – Artista / Mister Caos – Artista / Vandalo – writer / Felipe Cardeña & Felipe Cardeña Crew – Artisti / Maurizio Tarducci EricsOne – Graffiti Artist / Mattia Bonora – calligrafo / Jacopo Ceccarelli 2501 – artista / Roberta Introvaia – artista, pittrice / Paolo Cerruto – poeta /Collettivo Tempi diVersi / Alessandro Augelli – Responsabile Politiche Giovanili Cooperativa Il Calabrone – Brescia / Davide Casavola DPA – Artista Urbano e Produttore / Stefano Bonora – Artista Illustratore / Marco Teatro” – Artista Pittore Scenografo Decoratore / Giovanni Candida (WallsOfMilano) – Fotografo / Simone Pallotta – Critico e Curatore / Piger – Artista / Rancy – Artista / Morkone – Artista / Ratzo – Artsita / Norberto – Artista / Mate – Artista / Soviet – Artista / Ctrl Project – Associazione Culturale / Artkademy – Associazione Culturale / Marco Tangocci – Scrittore / Andrea Candrian Saten – Sindacalista / ZAM – Spazio Sociale Occupato / A Mi Manera – serigrafia / Associazione 167b Street – Lecce / Giovanni Chiantera Awer – artista / Solid Vibes Raggae Crew – Produttori e Dj / Golden Bass Sound System – musicisti e produttori / Alessandro Bertoldi – Produttore / Sonika – Etichetta Discografica / Mara Di Noia – Scrittrice / Giulia Buonarrivo – organizzatrice / Giorgio Andrea Giannone – Architetto / Giacomo Spazio – Artista / Jet4 – Writer / Claudio Agostoni – giornalista Radio Popolare / Dario Cossutta – politico e imprenditore / Francesco Cellamaro El Crespo – Graffiti Artist / Und1c1 – artiere / Christian Gangitano – Curatore Indipendente /Giuliano Santoro – Giornalista/Alberto Guidetti – Musicista/Alberto Cazzola – Musicista/Enrico Roberto – Musicista/Lodo Guenzi – Musicista/Francesco Draicchio – Musicista/Fondazione Alfonso Gatto / Filippo Trotta – scrittore e produttore

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Una risposta a “Guerra al writing – Una proposta in controtendenza”

  1. Andrea Girandi ha detto:

    Considero da cittadino il cosiddetto “graffito” una forma di violenza gratuita, frutto di estrema ignoranza e stupidità, fata passare come “forma d’arte” quando in realtà è soltanto una rozza forma di sopraffazione. Uno sfregio alla nostra storia e alle regole più elementari di convivenza civile.

    Chi deturpa chiese e monumenti, ma anche edifici privati, non è altro che un volgare teppista che andrebbe rieducato attraverso l’istituzione carceraria.

    Trovo a dir poco scandaloso che gruppi di artisti e intellettuali firmino appelli e petizioni di protesta contro le pene carcerarie giustamente inflitte ai graffitari.

    Mi auguro che l’opinione pubblica acquisti piena coscienza della gravità di un fenomeno che sta deturpando ogni giorno di più il volto delle nostre città… nel silenzio e nella sconcertante indifferenza generale.

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