[Blockupy UExpo] Expo e studenti

 

10300442_10203882152959922_1016387338941155678_n“L’Expo porterà occupazione”. “Expo è il primo passo per uscire dalla crisi”. “Expo promuove programmi di innovazione per la Scuola”. In questi anni e soprattutto negli ultimi mesi sentiamo ripetere questa cantilena dal Sindaco, dal presidente della regione, dal Presidente del consiglio di turno, da ministri, banche e imprenditori. Quando ci piace la commedia all’Italiana, come Totò in Totòtruffa ’62 riesce a vendere la Fontana di Trevi a un turista credulone allo stesso modo Expo cerca di farci credere ciò che non esiste rigirandoci con false promesse. Expo non porterà nuovi posti lavoro e son proprio i loro dati a dircelo, dati sparsi a pioggia su vari siti sperando che nessuno se ne accorga. 18.500 volontari, 340 contratti di apprendistato che “apprenderanno” un lavoro che non faranno mai più, 300 contratti a tempo determinato e 195 stagisti. A questo è necessario aggiungere le deroghe infinite al diritto del lavoro accettate da tutte le sigle sindacali con il Protocollo di Luglio 2013. E poi eccola la parolina magica, quella parolina che insieme ad occupazione viene lanciata come fumo negli occhi per nascondere le verità di cemento, debito e precarietà di Expo: “Formazione”. Dopo aver drasticamente tagliato i fondi della scuola pubblica, dell’Università e della ricerca all’osso, continuando a finanziare il grande evento, i signori di Expo sbandierano ai quattro venti la parola formazione e millantano innovazione per le scuole. In realtà stanno cercando studenti che facciano prima e durante Expo lavori gratuiti in Expo sotto il fumoso progetto “Alternanza Scuola Lavoro”. La scuola pubblica deve essere finanziata e il lavoro deve essere retribuito. Non saremo noi studenti a pagare la crisi creata da banche e agenzie di raiting. Ci hanno tolto il futuro e l’istruzione e senza vergogna ci chiedono di lavorare gratuitamente per il grande Evento. Basta lavori gratuiti, precari o sottopagati. Basta grandi eventi e grandi opere: finanziare il welfare e così la scuola pubblica.

Noi diciamo #NOFREEJOBFOREXPO e #REDDITOPERTUTT* 

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