E’ il 25 Aprile, ma al MIUR non importa!

É il 25 Aprile, festa nazionale. C’é chi riposa, chi scende in piazza per ricordare, e anche chi lavora. Si, c’è anche chi lavora; anzi non solo lavora, ma lo fa anche gratis. La scena si svolge in aeroporto, in mezzo agli studenti che partono per il ponte, in mezzo ai turisti e alle famiglie si aggirano dei ragazzi in pettorina, spilla e cartellino. Staccano etichette, controllano biglietti e convalidano i bagagli per conto di Ryanair. Questi ragazzi sono studenti dei licei d’Italia. Evidentemente ha un prezzo, ha un costo pagare dei lavoratori assunti dignitosamente; evidentemente é più facile assumere senza scrupoli schiere di sedicenni pronti a chinare il capo. Studenti rassegnati, desiderosi di arrivare alla maturità con i crediti necessari per prendere un buon punteggio, un voto decente. Di dipendenti Ryanair infatti se ne vedono pochi, non ce n’è bisogno ormai, ci sono i ragazzi delle scuole in alternanza a fare i loro compiti…

É un’ automazione senza macchine, senza tecnologia, senza rinnovamento. I ragazzi si trattengono dal rispondere a domande, accettano di farsi fotografare ma non vorrebbero che si arrivasse ai loro nomi, al loro aeroporto, al loro liceo. E fanno anche bene, soprattutto quando le voci sui liceali attivi al FAI e poi puniti girano nelle scuole. Meglio non creare scandalo, rischiosa polemica. Decidiamo di non specificare l’aeroporto in questione e di non scrivere del liceo in cui studiano quindi. Certo non si trattengono dal lamentare che anche al primo maggio e di domenica alcuni di loro sono qui, da Ryanair, a obliterare bagagli. Oggi é il 25 Aprile, ma al MIUR non importa.

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