Presidio No Via D’Acqua a Palazzo Marino!
Parte male la prima opera di Expo nel territorio del Comune di Milano, vista la reazione degli abitanti dei quartieri interessati ai primi cantieri della ‘Via d’acqua’. Il megaevento che voleva coinvolgere i milanesi per diventare un volano partecipato per l’economia della città, si è materializzato le scorse settimane con una decina di ruspe della Maltauro spa, dentro ai parchi Trenno, Cave e Bosco in Città. Sabato 7 dicembre un serpentone azzurro di palloncini e bandiere (foto 1), partecipato da oltre 500 cittadini milanesi, si è snodato sabato pomeriggio per i vialetti del Parco di Trenno, per dire un festoso No al canale via d’acqua previsto per Expo 2015. Un Sant’Ambrogio diverso restato purtroppo in ombra, vista la scarsa copertura mediatica. Molti i bimbi e le famiglie intrattenuti da uno spettacolo di clown al presidio fisso di via Mafalda di Savoia (foto 2) mentre gli attivisti del Comitato di cittadini che si oppone all’opera No Canal (nocanal@autistici.org) raccoglievano firme e informavano i cittadini sui costi, le nocività e la devastazione che lo scolo di cemento, largo ben 8 metri, provocherà nella cintura verde dell’Ovest Milano che comprende i Parchi Cave, Fontanili, Trenno e Bosco in Città. I cantieri già circondano buona parte dei parchi, come al Pertini (foto allegato 3), e alle Cave (foto 4), aree verdi molto frequentate anche dagli abitanti dei vicini quartieri di San Siro, Baggio, Gallaratese e Quarto Cagnino. Gli attivisti hanno contato ben 827 alberi che verranno estirpati, alcuni dei quali vecchi più di 30 anni nonostante la presidentessa della Commissione Expo di zona 7 Laura Fabbri del p.d. sostiene che: ‘L’opera ormai non si può più fermare. Il progetto di Italia Nostra (alternativo all’attuale tracciato, nda) non è mai stato presentato ufficialmente né in zona né alla Vicesindaco De Cesaris, e poi gli alberi verranno tutti ripiantumati’.
Il comitato che ha già ottenuto il blocco dei lavori nell’area di via Quarenghi, una ex cava con sostanze tossiche nei terreni, sarà questa sera davanti a Palazzo Marino in occasione del Consiglio Comunale per manifestare la sua indignazione. Ci spiega Carlo Canali, uno degli animatori: ‘Molti di noi non solo hanno votato ma hanno attivamente fatto campagna elettorale nei Comitati X Pisapia e per i partiti dell’attuale maggioranza. Ancora non ci spieghiamo come abbiano potuto dare il loro o.k. a questo scolo di cemento. ‘Pensate’, continua l’anziano ma battagliero cittadino di San Siro, ‘Che in zona 7 i cittadini ancora oggi non sanno nulla dell’opera. Possibile che nessun consigliere abbia voluto informare la cittadinanza? E per fortuna che hanno a disposizione pure facebook e le mail…’
In programma No canal ha anche una serie di accessi agli atti per capire che tipo di verifiche siano state fatte sulle aree che verranno attraversate dalla via d’acqua soprattutto negli ex depositi di sostanze tossiche del Parco delle Cave, interrate ma mai bonificate, e nell’area Calchi Taeggi, già tristemente nota per essere satura di agenti chimici cancerogeni. Durante un acceso dibattito in zona 7, avvenuto giovedì 5 dicembre, i Comitati No Canal e No Via d’acqua (attivo a Baggio) hanno allacciato contatti anche con cittadini di zona 6 pronti ad attivarsi in difesa del Parco dei Fontanili. Un canale sta dividendo non solo i parchi ma anche l’unità di quella sinistra fino ad oggi tenuta insieme dalla figura di Giuliano Pisapia. I verdi di zona 8 e rifondazione si sono già sfilati dalla responsabilità della devastazione dei parchi.
Il presidio composto da circa 500 persone è riuscito ad avere un incontro ufficiale con il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo e poi verso le 19.30 una delegazione del comitato No Canal è stata ricevuta dal sindaco Pisapia. Due incontri interlocutori che hanno mostrato tutta la debolezza dell’amministrazione comunale nell’affair Expo 2015 e quindi Via D’Acqua. Oltre alla debolezza nei rapporti di forza il dato di continuità della pavidità di sindaco e giunta non è mancato nemmeno oggi.
Il passaggio necessario sarà responsabilizzare Expo S.P.A. e il super potenziato Sala della questione, ormai sembra sempre più chiaro che chi decide del futuro del progetto siede in quelle stanze.
La mobilitazione non si ferma, l’unico modo ad oggi per bloccare l’inutile opera è bloccare il cantiere. Domani martedì 10 dicembre ci si troverà alle 07.30 al presidio con un unico obiettivo impedire alla ruspa arrivata questo pomeriggio di scavare il parco!