Free Gerry Adams

gerry_adams_1363061cLa notizia è roboante: Gerry Adams, storico portavoce dello Sinn Fein ed ex capo di stato maggiore dell’IRA, è stato arrestato.

La prima sensazione che si ha è quella del “fuori tempo massimo”.

Adams, 65 anni, nell’IRA dal 1968, prima officer commander della Brigata Belfast, poi capo di stato maggiore dell’IRA, per vent’anni nel consiglio dell’esercito, fu arrestato altre due volte nel 1971 e nel 1973 (rimanendo detenuto per quattro anni a Long Kesh), ma è evidente che si trattasse di altri tempi.

Anzi tutto va corretto il tiro sulla realtà dei fatti: Adams ha chiesto al suo avvocato di contattare la PNSI (polizia) e si è presentato spontaneamente al commissariato di polizia, per rispondere ad alcune domande circa l’omicidio di Jean McConville del 1972, lì è stato trattenuto e ha passato la notte nel carcere di Antrim.

Il caso risale a 42 anni fa, l’IRA ne ha ammesso la responsabilità e, il mese scorso, Ivor Bell, altro esponente di spicco dell’IRA di Belfast e feroce rivale dello stesso Adams è stato formalmente imputato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio.

Nella serata di ieri è stata la presidente dei deputati dello Sinn Fein Mary Lou McDonald a chiarire alcune circostanze:

“Il mese scorso Gerry Adams si è dato disponibile a incontrare il PSNI in merito al caso di Jean McConville . Tale incontro è attualmente in corso.  Gerry Adams ha il diritto di affrontare questo problema. C’è stato un lungo e intenso sforzo per collegare Gerry Adams a questo caso .

Lui ha costantemente e senza mezzi termini ha respinto qualsiasi ipotesi che implicasse qualche coinvolgimento con quello che è successo a Jean McConville 42 anni fa o con chi ha informazioni dirette su questi eventi terribili .

Credo che la tempistica di questa nuova decisione da parte della PSNI sia motivata politicamente e progettata per danneggiare Gerry Adams e il Sinn Féin .

E ‘ opinione dello Sinn Féin che le questioni giuridiche riguardanti il passato, compresi gli eventi più conflittittuali, sarebbero meglio affrontati attraverso un processo indipendente e internazionale di recupero della verità.”

Perché arrestare Adams in questo esatto momento?

Una risposta l’abbiamo trovata nelle parole di Noeleen Reilly candidata dello Sinn Fein a Dublino:

Gli eventi della scorsa notte sono il risultato diretto della crescita dello Sinn Fein nel Sud. Questo dato è andato in crescita per 43 anni e ora le istituzioni e i media utilizzano la morte di qualcuno per segnare punti politici a buon mercato. E ‘disgustoso e assurdo ritrovarci in queste situazioni, in questa fase del processo di pace. Gerry ha sempre chiesto a chiunque abbia informazioni di contattare la PSNI e lui stesso si è offerto di parlare con loro sei settimane fa, se avessero avuto bisogno di chiedergli qualcosa. Improvvisamente lo Sinn Fein fa un importante passo avanti nei sondaggi e ora accade questa cosa. Ad ogni elezione l’unico punto dell’agenda della destra in questo paese è quella di cercare di fermare la crescita del Sinn Féin. Si tratta dello stesso establishment che stava sopra Fianna Fáil mentre questo distruggeva l’economia e ora continua a sostenere che ci cerca di completare quell’opera come i Labour e il Fine Gael. Beh, non hanno fermato di Sinn Féin prima e non lo faranno ora.”

Chi guadagna dalla presenza di Adams in prigione?

Il blogger e scrittore Jude Collins elenca cinque tipi di persone:

  1. i giornalisti inglesi detrattori di Adams che finalmente hanno messo in fila tutti i principali accusatori per ottenere una “vendetta” per lo smacco subito dalla corona nella vicenda dei Troubles
  2. I politici unionisti che vedono più vicino l’obiettivo di distruggere lo Sinn Fein
  3. I partiti che si contendono lo spazio politico dello Sinn Fein
  4. I dissidenti repubblicani che possono dire allo Sinn Fein “ve l’avevamo detto”
  5. I politici inglesi Tories che possono facilmente imputare i labour di “aver fatto patti col diavolo”

La stampa irlandese, ad esempio l’Irish Central, non manca di notare come questo arresto sia l’ennesima tappa di una giustizia a senso unico, dove i crimini dei repubblicani vengono messi sotto la lente anche a più di quarant’anni di distanza, mentre un lungo elenco di stragi e omicidi operati dai lealisti non hanno mai visto un procedimento iniziare (nessun processo per Pat Finucane, per la strage di Loughinisland o per le bombe di Dublin/Monaghan del 1974) .

Si potrebbe andare avanti, ma è del tutto evidente come l’obiettivo sia politico e sia frenare l’avanzata di uno Sinn Fein mai così forte al sud e vicino alla vittoria al Nord.

Il clima d’altra parte è teso: il segretario di stato Theresa Villiers ha stroncato l’inchiesta per raccogliere le prove del massacro di Bullymurphy perché “non di pubblico interesse” mentre l’UVF ha fatto il suo ultimo attentato solo martedì, in centro a Belfast.

Gerry Adams ha poco da temere, ammesso che uno che è stato l’interlocutore designato, fuori dal Long Kesh, degli scioperanti dell’81 e poi fautore del processo di pace conosca questi sentimenti.

Sa meglio di tutti che è in prigione per l’ennesima manovra politica volta a fermare lo Sinn Fein dopo che non sono riusciti a fermarlo con lunghe campagne di assassini mirati.

Sa meglio di tutti, perché ne è stata espressione al massimo livello, che loro sono la continuazione politica diretta dell”undefeated army” l’esercito che non è mai stato sconfitto e che come l’araba fenice (espressione cara al suo amico Yasser Arafat) risorge sempre dalle sue ceneri, sempre più forte.

Tiochfaid àr là!

(Il nostro giorno verrà -motto della provisional IRA)

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