Brebemi, Tem, Tav: grandi opere senza scrupoli. Ufficiale la presenza di rifiuti tossici nell’area dedicata alla nascita di due scuole.
E’ ufficiale. Lo scandalo che aveva coinvolto i cantieri Brebemi sulla presenza di rifuti tossici nell’area destinata alla nascita di due scuole è verità.
A Treviolo sono stati trovati nel terreno 45 tonnellate di scorie di fonderia con tracce di cromo esavalente.
Il titolare dell’impresa Locatelli che sta lavorando nell’area è stato arrestato precedentemente appunto per il presunto smaltimanto di rifiuti tossici e per le tangenti a Nicoli nell’inchiesta che ha coinvolto lo illecitodi rifiuti tossici.
Altri indagati sono l’amministratore di Ced, la società che gestisce il progetto e il direttore dei lavori F. Todeschini.
La prosecuzione dei lavori dopo l’arresto del titolare della Locatelli è una prova della speculazione che sta dietro alla realizzazione delle sidicenti grandi opere, che, come già ripetuto, hanno più scheletri nell’armadio che vantaggi reali.
Brebemi è un’opera da fermare così come la sua prosecuzione, la Tem, così come il Tav.
Sono opere onerose e vantaggiose solo per chi vi ha fatto accordi segreti per trarne beneficio pecuniario personale.
E’ evidente che dopo tutti questi scandali le istituzioni non possono continuare a glissare il dialogo.
Le spiegazioni sono a questo punto doverose.
Non solo tangenti, ma pericolo reale di vita.
Nessuno scrupolo dietro alla costruzione di questi progetti.
Restiamo in allerta: non ci vanno di mezzo solo i nostri soldi, ma la nostra vita.
Contro le opere che aggravano il debito pubblico che NOI dobbiamo pagare (il cavillo del project financing: società di diritto privato, ma di proprietà pubblica che si assumono l’onere di finanziare le opere che poi in realtà ricorrono a soldi pubblici, o peggio, se gli appalti sono truccati e i soldi per finire il lavoro mancano, il debito ricade poi su quello pubblico)
Contro le opere che portano devastazione territoriale (come visto nell’articolo https://milanoinmovimento.com/milano/no-tem-ridefiniamo-il-concetto-di-grande-opera-intervista-al-consigliere-provinciale-massimo-gatti, il sottosulo e il suolo non cementificato delle zone interessate da Tem e Brebemi è piuttosto scarso e malconcio)
Contro le opere che portano inquinamento (un’autostrada che di fatto taglia a metà la campagna porta un aumento considerevole delle polveri sottili con gravi conseguenze sulla salute e sull’ ambiente)
Contro le opere che promettono lavoro, ma in realtà privano le persone delle attività legate all’equilibrio dell’ecosistema (agricoltura e allevamento)
Noi diciamo a gran voce, fermiamo lo scempio, fermiamo la corruzione, fermiamo l’agevolazione dei soliti sporchi sistemi che hanno portato questo paese al collasso, che non lavorano nel senso di uno sviluppo sostenibile e reale, nè nella direzione del benessere sociale.
In Italia c’è bisogno urgente di vere grandi opere che intervengano laddove c’è concreta esigenza: l’edilizia scolastica, il ripristino del trasporto ferroviario notturno a prezzi accessibili, l’aumento ed il rafforzamento di mezzi di trasporto pubblico, l’applicazione effettiva dei risultai sul referendum per l’acqua…
Questo è ciò che serve all’Italia, e lo ribadiremo in piazza, il 31 marzo a Milano.
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