Labbra e Flirt // LUMe Teatro – 9 marzo
9 marzo, ore 21 @ LUMe, via Vittorio Veneto 24.
✊ A seguito della giornata dell’8 marzo, sabato 9/3 LUME – Laboratorio Universitario MEtropolitano propone due spettacoli teatrali sulla sessualità, sui corpi e non solo!
💃 Ingresso 3 euro a sostegno dei progetti di LUMe – Laboratorio Universitario Metropolitano
💗 Ore 18,30 -studio: Flirt – le protezioni del cuore di e con Silvia Torri (durata 15 minuti)
Un preservativo femminile.
Una giovane donna lo osserva. Inizia ad animarlo.
Si sente una voce off, i pensieri del preservativo: “Dicono che la morte sia una spina piccolissima. …” .
In un giorno come tutti gli altri, la protagonista decide di scaricarsi Tinder, un’app di incontri, per ammazzare la noia e la solitudine.
Si susseguono così una dopo l’altra le sue avventure con uno spruzzino evanescente, una trombetta chiassosa e, alla fine, un guanto da lavoro con cui scoppia l’amore.
La coppia decide di non proteggersi “per sentirsi di più”: non pensano più alla morte.
Si mostra una mano nuda che abbraccia forte il guanto. Cominciano ad amarsi e…
“Cosa è stato? Cosa è questa spina?!”
Una giovane donna guarda un preservativo femminile: lo indosserà?
🍹 – Aperitivo –
💋 Ore 19,30 – LABBRA (durata un’ora)
di Irene Lamponi | interpretato da Irene Lamponi e Sarah Pesca | ideazione con il sostegno di Giulia Scudeletti | scene Rodolfo Bignardi | foto Sara Ciommei e Federico Pitto
In collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro Della Tosse e Csoa Zapata (Genova) | Patrocinio di Arcidonna Onlus e Ass. Le Mafalde
“Io non posso essere come voglio. Io non posso essere sempre me.”
LABBRA affronta in maniera divertente, spiazzante e amara i tabù legati al sesso, al corpo e al rapporto con l’altro. Si parte dalle donne ma si ingloba la società tutta. Cosa sono nella nostra contemporaneità il sesso, l’amore, la violenza? Quanto siamo liberi nelle nostre azioni quotidiane? Quanto crediamo di esserlo? Lo spettacolo è diviso in tre parti a se stanti che raccontano tre situazioni a diverse.
> La prima vede due amiche nel bagno di casa tra depilazioni, mestruazioni, perversioni e paure.
> Nella seconda sono le vagine a parlare, strizzate, sognatrici, agguerrite.
> Nella terza, invece, le due attrici diventano una sola voce che racconta del sesso come violenza e della strumentalizzazione della stampa rispetto a questi eventi.
Non cerchiamo una divisione tra giusto e sbagliato, tra morale e amorale, cerchiamo solo le sfumature del non detto.