Primo giorno di occupazione a Lambrate, alcune considerazioni
Resoconto della prima giornata di occupazione.
Siamo entrati ieri verso le 14,30, eravamo in centinaia: precari e studenti delle scuole della zona.
E’ stata una giornata intensa di emozioni: per alcuni e alcune sentimenti inediti, per altri ed altre sensazioni che non provavamo da tempo.
E’ da settembre che lavoriamo su questo territorio, e, confrontandoci giorno per giorno con il quartiere, abbiamo capito che uno spazio sociale era ed è necessario.
Sono tante, tantissime le associazioni e le persone che condividono lo spirito della nostra iniziativa. Abbiamo percepito una solidarietà oltre le aspettative. Stamattina alcuni vicini di casa ci hanno portato cornetti caldi, l’amsa ci ha regalato sacchi e guanti per pulire, e la cassetta delle offerte si A? riempita nella mattinata. D’altronde queste case sono vuote da anni, abbandonate al degrado più totale.
Ieri siamo stati travolti da mille cose, tutte velocissime: giornalisti, fotografi, radio che chiamavano, compagni da tutta Italia che portavano la loro solidarietà, cittadini curiosi e giovani della zona entusiasti.
Un ringraziamento particolare va ai nostri compagni e fratelli di Zam, Milano in movimento, Collettivo Ambrosia, lavoratori dell’arte, Lab out e Rete studenti che ci hanno supportato e sostenuto fin dai primi giorni, quando ancora ci trovavamo a fare le assemblee nei parchetti di Lambrate. Un abbraccio forte e un saluto caloroso alla mamma di Fausto e alla sorella di Iaio a cui siamo vicini e speriamo di vedere tutti i giorni nel nostro spazio.
Questo spazio sarà casa per 16 persone: lavoratori precari di vario tipo e studenti-lavoratori universitari. La parte sociale sarà carica di laboratori, assemblee ed iniziative culturali. Già in programma la presentazione del libro No Tav, diverse riunioni cittadine e nazionali, e diversi laboratori: dalla fotografia, alla sala prove, una palestra (già in allestimento) e una biblioteca- archivio tutta da costruire.
Dopo aver ringraziato il quartiere e i compagni che ci stanno accanto, non possiamo che rivolgere un ringraziamento ironico ai giornali che non perdono mai l’occasione di modificare o addirittura cambiare la realtà delle cose.
In questo quartiere non esiste nessuna avanzata nazi-fascista. E di sicuro non saremo noi ad inventarcela o a perdere tempo con qualcosa che non esiste. Questa A? un occupazione fatta da ragazzi e ragazze di questo quartiere, un occupazione per guardare in avanti, per rilanciare le lotte sociali in questa città e in questo paese che sta affondando sempre di più nella dittatura più spietata della finanza e delle banche. A questo modello noi ci contrapponiamo, rivendicando la difesa dei beni comuni: ci batteremo contro la Tem (tangenziale esterna milano), contro il Tav e cercheremo di rilanciare una nuova forma di autogestione e produzione del conflitto metropolitano.
grandi, cittàstudi aveva bisogno di questo.
in culo all’aler di merda, tenere sfitte per 9 anni 3 palazzine bellissime.
ma che senso ha?