Assemblea Nazionale dei Precari della Scuola. Viale Molise 68
15 dicembre, ore 10 @ viale Molise 68.
ASSEMBLEA NAZIONALE per la costruzione di un coordinamento nazionale dei precari.
L’assemblea sarà aperta a tutti lavoratori e le lavoratrici ed a tutte le componenti democratiche della società civile che intendono condurre insieme a noi la lotta per la stabilizzazione.
APPELLO UNITARIO A LAVORATORI, RSU, SIGLE SINDACALI, PARTITI, ASSOCIAZIONI E COLLETTIVI
COSTRUIRE OVUNQUE COORDINAMENTI DI LOTTA FINO AD UN COORDINAMENTO
NAZIONALE PRECARI, PER LA MOBILITAZIONE PROLUNGATA E LO SCIOPERO GENERALE
DELL’ISTRUZIONE E DELLA RICERCA, PER UNA REALE STABILIZZAZIONE DEL PRECARIATO ED IL RINNOVO DEL CONTRATTO!
NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, NO ALLA SECESSIONE DEI RICCHI!
L’accordo col Governo raggiunto in ottobre da CGIL, CISL, UIL, Snals e Gilda senza un’ora di sciopero non è sufficiente a risolvere l’emergenza sociale rappresentata dalla presenza di ancora 150mila precari nella scuola e di altre migliaia nell’intero settore della conoscenza.
Le 24mila cattedre che il DL 126/2019 prevede sono assolutamente insufficienti. Siamo di fronte a un forte abuso di precariato da parte dello Stato e ad un abbassamento costante della qualità, della sicurezza e del funzionamento della scuola pubblica. Il decreto va riscritto, a partire dal numero di posti messi a disposizione.
Di seguito i punti proposti:
1. Prevedere l’assunzione di almeno 150mila lavoratori della scuola per la copertura degli attuali posti scoperti e vacanti attraverso la costituzione di una graduatoria permanente provinciale per docenti precari che possono vantare 180×3 giorni di servizio nelle scuole pubbliche negli ultimi dieci anni, svolti entro l’anno scolastico 2019-2020, su materia e sostegno.
La graduatoria terrà conto dei titoli culturali e i titoli di servizio e sarà finalizzata alle assunzioni a tempo indeterminato per costoro, fino all’esaurimento della stessa
2. Assunzione a tempo indeterminato per i vincitori dei concorsi 2016 e 2018 e per i
docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
3. Per gli aspiranti docenti neolaureati o senza il requisito dei 180×3 giorni di servizio ripristinare il doppio canale per l’immissione in ruolo.
Prevedere da un lato la valorizzazione del servizio prestato attraverso un percorso di abilitazione sotto la guida di un tutor che si concluderà con il raggiungimento del terzo anno di servizio. Ad esso seguirà l’immissione in ruolo.
Per gli aspiranti docenti che invece non hanno servizio, individuare un percorso chiaro e definitivo di abilitazione e stabilizzazione, da predisporre con le Università, i Conservatori e le Accademie.
4. Abolire definitivamente la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto.
Pubblicare la quantità di posti vacanti su CDC (classi di concorso) e sostegno così da permettere un corretto reclutamento già a partire dall’anno scolastico 2020-2021.
5. Per il sostegno vale quanto riportato nei punti 1) e 3). Si chiede inoltre di prevedere un percorso di specializzazione a carico dello Stato ed un tutor interno alla scuola in cui si presta servizio.
6. In relazione agli AFAM, definizione di tutto il comparto e dell’idoneità all’insegnamento del titolo di vecchio e nuovo ordinamento. Assunzione straordinaria anche per gli AFAM secondo quanto riportato nel punto 1).
7. In relazione a quanto detto al punto 1) si chiede un piano straordinario di assunzioni,
internalizzazioni e stabilizzazioni di tutto il personale ATA, dei DSGA facenti funzione e un piano strutturale di internalizzazione degli educatori.
8. Garantire a tutto il personale del comparto scuola un aumento salariale significativo, in modo da avvicinare sostanzialmente gli stipendi del settore agli standard europei. Gli
aumenti dovranno andare ben oltre il semplice recupero del potere di acquisto (inflazione) ed essere calcolati sulla quota base dello stipendio (validi quindi anche ai fini di tutte le componenti indirette e derivate).
Il famigerato progetto di autonomia differenziata lanciato dal governo Lega-M5S sta facendo i primi passi con l’attuale governo, continuando a rappresentare un attacco frontale al mantenimento del diritto universale all’istruzione e alla salute.
Per rimettere al centro della spesa pubblica i lavoratori e i diritti universali come istruzione e sanità, occorre fare ripartire in tutto il paese una mobilitazione generale continua.
In tutte le città è necessario che i lavoratori della conoscenza, a partire dai precari, costituiscano comitati e coordinamenti di lotta democratici, aperti ma indipendenti da tutti. Occorre discutere e decidere una piattaforma di lotta nazionale, che sia espressione diretta dei lavoratori e delle loro rivendicazioni.
Lanciamo la mobilitazione permanente in tutte le sue forme democratiche: presidi, cortei, flash-mob, controinformazione sui social, fino allo sciopero generale di tutta la categoria.
Chiediamo l’attivazione delle RSU nelle scuole per favorire e organizzare insieme la mobilitazione dei precari.
Ci rivolgiamo alle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo affinché neghino l’approvazione a questo decreto e rilancino la mobilitazione per la STABILIZZAZIONE DI TUTTI I PRECARI .
Chiediamo che tutte le realtà sindacali, i partiti, le associazioni e i collettivi appoggino le nostre rivendicazioni e sostengano attivamente la mobilitazione.
NON ABBIAMO NE’ DEPUTATI, NE’ SENATORI, NE’ GOVERNI AMICI
COORDINAMENTI PRECARI di Torino, Milano, Firenze, Cagliari
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