Nè Maroni né forconi: gli studenti bloccano il Consiglio Regionale!

1509847_544633488960038_884315466_nOggi si è aperto il Consiglio Regionale della Lombardia che, fra i vari punti all’ordine del giorno per il bilancio 2014, ha in programma ulteriori tagli draconiani nei confronti dei soldi stanziati per la scuola pubblica. Vorrebbero infatti far passare “la dote per il sostegno al reddito” (fondamentale per gli studenti economicamente in difficoltà per accedere alla formazione scolastica) da 23,5 milioni a 5, azzerando anche il fondo per il merito. Il tutto senza toccare gli stanziamenti per il “buono scuola”, il vergognoso finanziamento concesso ai frequentatori delle scuole private. Ancora una volta, in linea con la vecchia amministrazione di Formigoni, si continua ad agevolare gli istituti privati (quasi tutto in odore di Comunione e Liberazione), mentre la scuola pubblica cade a pezzi in tutti i sensi, dalle strutture all’offerta didattica, passando dalla possibilità per i meno abbienti di esercitare un proprio diritto fondamentale, quello di poter studiare e formarsi!

L’avevamo annunciato in maniera chiara ed esplicita: non avremmo mai e poi mai potuto accettare che tutto questo si consumasse in un silenzio assordante. Gli studenti che in questi anni sono più volte scesi in piazza contro la dismissione della formazione nel nostro paese sono tornati di nuovo in strada con delle parole d’ordine ben precise: né Maroni ne forconi, blocchiamo il consiglio regionale!

In tanti (con lo striscione “Blocchiamo il Consiglio, diritto allo studio subito”) sono partiti da Piazza Cairoli alle 10, un corteo dove si respirava in maniera palese da una parte la rabbia legittima di chi si vede costantemente espropriato di un proprio diritto inalienabile e dall’altra la determinazione di vivere una giornata di opposizione ampia e radicale.

Arrivati davanti al Pirellone, sede del Consiglio, forti delle nostre ragioni, abbiamo deciso di andare avanti, di avvicinarci all’ingresso del palazzo. Non si è fatta attendere la risposta delle forze dell’ordine, con due cariche che hanno respinto il corteo che è indietreggiato compatto, resistendo e mostrando la propria caparbia determinazione nel non voler mollare di un centimetro.

Il segnale è stato chiarissimo: dalla Sapienza, passando per Torino fino a Milano, gli studenti che prendono parola in maniera forte contro le politiche antisociali che distruggono la formazione e alimentano la spirale dell’austerity vengono pesantemente repressi. Evidentemente non siamo equiparabili (cosa di cui siamo più che felici!) al cosiddetto movimento dei forconi, che settimana scorsa, con i suoi tricolori e le sue retoriche populiste e reazionarie, ha trovato nelle istituzioni e soprattutto nelle forze dell’ordine “una maggiore accondiscendenza”, per usare un eufemismo. Chi vorrebbe una transizione militare per uscire dalla crisi si trova di fronte agenti che si tolgono il casco, stringono mani (che magari hanno appena finito di inscenare saluti romani) e fraternizzano. Quando invece in piazza scende chi si batte realmente per i diritti di tutti, nessuno escluso, allora il modus operandi di polizia e carabinieri diventa sensibilmente diverso. Ce lo aspettavamo, adesso abbiamo un’ulteriore conferma…

Mentre il corteo resisteva alle cariche, dentro il Pirellone alcuni studenti accompagnati da dei docenti hanno srotolato uno striscione nella sala consiliare invitando i presenti ad uscire in solidarietà con chi pretende una scuola di qualità e accessibile a tutti. Il Consiglio, investito dalla dura contestazione dentro e fuori, è stato quindi sospeso, nella gioia della piazza dove la notizia si è subito diffusa.

La manifestazione è poi ripartita, concludendosi in Porta Venezia con interventi che hanno espresso soddisfazione per la giornata e l’esigenza di non lasciar cadere nel vuoto quanto fatto oggi continuando a tenere alta l’attenzione su temi così importanti.

Studenti In Movimento (Rete Studenti Milano – Casc Lambrate)

Rete della Conoscenza-Milano (Unione degli Studenti e Link)

 

 

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