Lombardia: corruzione, ‘ndrangheta, sperpero.
No, non è la fine del mondo. Troppe menti assopite incapaci di scandalizzarsi, troppe scappatoie per cavarsela sempre, ma …
… Ci risiamo.
Solo che questa volta non si tratta di qualche nome.
Sono solo 4 infatti i consiglieri non indagati nell’inchiesta che coinvolge ben 37 consiglieri regionali lombardi appartenenti a PDL e Lega Nord.
L’accusa è peculato alias rimborso illecito con soldi pubblici per spese ed hobbies personali.
Secondo indiscrezioni, pare che Renzo Bossi abbia addirittura speso i nostri soldi per video giochi e lattine di redbull!
Quante volte ripeteremo la celebre espressione “siamo alla frutta”?
Ma il frullato non lo facciamo mai.
Sono mesi che la Regione Lombardia si trova al centro di scandali di ogni tipo, a partire dalla sanità, dalla speculazione sull’edilizia pubblica, dalla collusione con l’ndrangheta … e chi più ne ha più ne metta.
Al di là delle polemiche sterili da campagna elettorale che a noi non interessano, la realtà che si svela giorno per giorno è una sola: La Regione capitanata da Formigoni è un insieme di politici che hanno governato per ricavare il più possibile da questi anni di governo: soldi, favoritismi, contatti, potere.
Non si spiegherebbe altrimenti l’amministrazione dell’edilizia pubblica, che ha visto Aler e Assessorato alla Casa compiere una serie di azioni scellerate dalle liste per l’assegnazione delle case popolari bloccate per anni alla la sospetta mancanza di denaro per la ristrutturazione degli appartamenti che tuttora rimangono sfitti, dalla la speciale assegnazione di spazi a gruppi di estreme destra che predicano la violenza come strumento di azione alla compravendita di voti e la collusione diretta con l’ndragheta da parte dell’assessore alla casa Zambetti …
Non si spiegherebbero altrimenti i fatti relativi alla gestione della Sanità, le indagini sulla Maugeri, su vacanze e soldi di cui avrebbe goduto lo stesso Formigoni, sul San Raffaele, sull’orlo del baratro, poi rilevato ed ora nuovamente coinvolto in una grande crisi per i pericolosi tagli al personale …
E ancora, non si spiegherebbe altrimenti la volontà della regione Lombardia ad essere baluardo dell’abolizione dell’articolo 18, dell’assunzione di insegnanti senza passare per le graduatorie (certo, dove i favoritismi sono di casa, non sarebbe potuta rimanere la scuola l’unico settore in cui non aiutare gli amici), o di non essere da meno dal Piemonte e quindi investire un po’ di denaro pubblico nelle grandi opere come tem e Brebemi, autostrade in mezzo alla campagna che porteranno solo inquinamento, distruzione dell’ambiente e del sottosuolo, aumento del traffico, utilizzo dei soldi pubblici per interessi privati, distruzione del lavoro agricolo per gli ettari interessati e quelli circostanti …
Ancora, il metodo usato è la corruzione, la collusione con le mafie, come dimostrano le recenti indagini e l’attivazione di finanziamenti in regime di project financing, un metodo che, coinvolgendo società di diritto privato ma di proprietà pubblica, crea pericolosi continuum tra pubblico e privato e finisce con derubare le tasche della gente.
Si. Questa notizia, a fronte di tutto quello che sappiamo, non giunge così inaspettata. In fondo in fondo, lo sapevamo già.
Tuttavia, pone dei quesiti fondamentali alla cittadinanza lombarda, quesiti che riguardano il modello di Lombardia che vogliamo costruire.
La Lombardia, importante risorsa economica del paese, dovrebbe essere sì in prima fila, ma nella prima fila di modelli di progresso sostenibili in cui la casa, la scuola, la sanità, il lavoro e l’ambiente fossero al primo posto dell’agenda come parametri di vero sviluppo e non macchinette regala soldi.
Basta con la compravendita di favori, basta con la devastazione della scuola, basta con il saccheggio alla sanità pubblica, basta con la totale smania di costruire per lucrare…
Basta.
Tag:
'ndrangheta corruzione lombardia Milano regione regione lombardia rimborsi