Genova, 13 Novembre 2013, ultimo atto del G8
Il 13 Novembre, presso la Corte d’Appello di Genova si terrà l’atto finale delle vicende giudiziarie legate al G8 di Genova del Luglio 2001.
Nella sentenza definitiva del Luglio 2012 contro i 10 manifestanti (ma sarebbe meglio dire capri espiatori) accusati di devastazione e saccheggio la Corte di Cassazione ha chiesto di valutare la mancata concessione dell’attenuante di aver agito per “suggestione di una folla in tumulto” rinviando all’appello la posizione di 5 imputati.
La Corte di Cassazione ha invece mandato in giudicato 5 durissime condanne.
Ed è sempre meglio ripeterle per non dimenticarsele mai:
6 anni e 6 mesi per Ines Morasca.
10 anni per Alberto Funaro.
11 anni e 6 mesi per Marina Cugnaschi.
12 anni e 6 mesi per Vincenzo Vecchi.
14 anni per Francesco Puglisi.
Alberto è detenuto a Perugia, Marina a Bollate mentre Francesco, arrestato a Barcellona, in Spagna, a Giugno, è stato successivamente estradato in Italia e rinchiuso a Rebibbia.
Cinque persone che pagano con decenni di carcere la complessità sociale delle giornate del Luglio 2001.
Per i cinque imputati rinviati in appello Carlo Arculeo, Antonino Valguarnera, Dario Ursino, Carlo Cuccomarino e Luca Finotti l’ottenere un’eventuale attenuante potrebbe scontare di un terzo le durissime condanne dai 7 ai 10 anni di reclusione.
Il reato di devastazione e saccheggio, negli ultimi 10 anni, è stato utilizzato come una clava dalla magistratura per colpire le situazioni di scontro di piazza più teso. La prima sentenza sul reato di devastazione e saccheggio ad essere andata definitiva è quella per i fatti dell’11 Marzo 2006 in Corso Buenos Aires a Milano (16 condanne definitive a 4 anni di carcere con rito abbreviato). E’ poi arrivata la sentenza del G8. Oggi, lo stesso reato (insieme al tentato omicidio) viene contestato a molti per i fatti del 15 Ottobre 2011 a Roma. La Corte di Cassazione si è pronunciata sul reato di devastazione e saccheggio solo 21 volte dalla nascita della Repubblica Italiana. In 10 casi dal 1947 al 2000. In 11 casi dal 2001 al 2012. Come a dire un reato “di moda”.
Il procedimento contro i manifestanti per i fatti del G8, istruito da Anna Canepa (attuale guida di Magistratura Democratica) ed Andrea Canciani, all’inizio vedeva tra gli imputati 25 persone.
15 erano imputate per gli scontri di Via Tolemaide (e zone limitrofe) nel pomeriggio del 20 Luglio. Durante il processo venne però sancita l’illegittimità della carica del Battaglione Lombardia dei Carabinieri al corteo autorizzato della Disobbedienza Civile. Quella carica (scatenata anche con l’uso di armi improprie come spranghe d’acciaio) diede il via a quattro ore di feroci scontri culminati con l’omicidio di Carlo Giuliani. La corte riconobbe la reazione legittima dei manifestanti alle violenze dei Carabinieri derubricando per molti imputati le accuse da devastazione e saccheggio a resistenza e danneggiamento.
Inutile ribadire per l’ennesima volta che chi devasta e saccheggia l’esistenza di milioni di esseri umani non sono certamente i 10 imputati del G8 di Genova.
La lista dei veri devastatori, partendo dal nostro Belpaese, sarebbe lunghissima ed impietosa…
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