Parco di Trenno, arrivate le ruspe

-1Sono arrivate al Parco di Trenno questa mattina, con circa dieci giorni di anticipo rispetto alla data prevista.

Le ruspe arruolate per la costruzione della Via d’Acqua che, con una lunghezza di 2,5 km e una larghezza tra gli 8 e i 15 metri, taglierà in due una delle aree verdi più estese di Milano (Parco di Trenno, Parco Pertini e Parco delle Cave), sono arrivate sul posto e hanno iniziato a scavare.

L’obiettivo? Accelerare i lavori nel cantiere di una delle grandi opere connesse ad Expo 2015. Un’opera che collegherà il sito dell’Esposizione Universale al Naviglio Grande lungo un percorso che non tiene conto dei corsi idrici, naturali e artificiali, già presenti sul territorio e il cui tracciato costituirà una vera e propria ferita dal punto di vista urbanistico, ecologico e paesaggistico.

Il messaggio è chiaro: nulla valgono le proteste di chi quei quartieri li abita e nulla valgono i pareri di associazioni e comitati che da anni vivono il territorio. La grande Via d’Acqua s’ha da fare, a qualunque costo (per la precisione, quasi 90 milioni di euro, oltre ai danni, inestimabili, causati al territorio). Così vuole il Grande Evento.

E così vogliono Giuseppe Sala ed Enrico Letta, che proprio oggi pomeriggio si incontreranno in Triennale a Milano per fare il punto sull’andamento dei lavori per Expo 2015.

Ma gli abitanti dei quartieri toccati dal progetto non ci stanno. E, dopo la prima grande giornata di protesta di sabato 16 novembre – quando 200 cittadini, associazioni, comitati e consiglieri di zona si sono trovati al Parco di Trenno per ribadire il proprio no alla Via d’Acqua, oltrepassando anche fisicamente le transenne che delimitano la zona di cantiere – gli appuntamenti per opporsi alle grandi opere connesse ad Expo 2015 proseguono.

Giovedì 21 novembre, ore 14.00 – Appuntamento in Triennale per contestare Letta e Sala

Venerdì 22 novembre, ore 8.00 – Presidio al Parco di Trenno

Lunedì 25 – Assemblea per fermare la costruzione della Via d’Acqua e la devastazione del Parco di Trenno.

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4 risposte a “Parco di Trenno, arrivate le ruspe”

  1. max ha detto:

    Insisto e ripeto…..scrivere a Pisapia che non avrà più il voto fra 2 anni e mezzo!!!!
    io l’ho gia fatto oggi su sua pag. FB………www.www.facebook.com/pisapiaxmilano

  2. stefo ha detto:

    aggiungiamoci pure che nessun consigliere di zona 7 (rifo, verdi e 5 stelle compresi) ha opposto la minima richiesta di modifica al tracciato, guardandosi bene dall’informare i loro elettori di quel che era stato deciso i primi di giugno, con l’ok delle commissioni di zona. Quindi le responsabilità maggiori non solo di expo, che è una spa, ma ricadono pesantemente su tutta la Giunta e i suoi rappresentanti questi sì eletti in consiglio comunale e nei consigli di zona. E dire che solo 2 anni fa ci avevano pure promesso di difendere i beni comuni…
    Il dialetto milanese ha un proverbio e un modo di dire che spiegano perfettamente la situazione, e lo dico da milanese e da attivista della campagna elettorale arancio, così come lo sono molti di quelli che si stan sbattendo contro le Ruspe:
    Pisapia barlafüs- Uomo di parola ballerina, che non fa quel che promette, ‘el dis na roba el fa tuta l’invers’
    Quand la merda la va a scan o la spüsa o la fa dan – Quando una persona non abituata a posti di rilievo sale in ruoli di rilievo (a scan, scranno cioè trono, poltrona), o puzza e si fa riconoscere o fa dei danni incredibili. Un proverbio perfetto per molti tra i rappresentanti politici della maggioranza in Comune, platealmente incapaci come la vicenda delle ruspe al Trenno dimostra in modo lampante. A quelli con un briciolo di sale in zucca chiediamo: tornate indietro fin che siete in tempo…

  3. soghy ha detto:

    e come al solito nessuno ci chiede un cazzo…

  4. Laura ha detto:

    E’incredibile che di questi tempi i politici OSINO buttare via ancora 89 milioni di euro per cementere dei parchi con un’opera INUTILE !!! La Tav è importante per i trasporti ma questa ?? A cosa serve ?
    Credo che bisognerebbe seriamente rivolgersi a trasmissioni come Report o Striscia la notizia, solo il clamore dell’assurdità li può fermare.
    I loro interessi sono tali che passano sopra qualsiasi evidenza e qualsiasi protesta di gruppi di cittadini.
    Bisogna che tutta l’Italia sappia..allora forse si possono fermare.

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