[Re/digit] Il proibizionismo ha fallito
Intervento di Alice Boni Consiglio Comunale 12 marzo 2014
Il consigliere Porati ha anticipato in questo Consiglio uno dei temi che come gruppo avevamo intenzione di affrontare. Non solo ha toccato un tema a nostro avviso importante ma, per quello che abbiamo potuto ascoltare, lo ha fatto con un approccio che condividiamo, ovvero quello di proporre una riflessione costruttiva, allargata ma soprattutto non ideologica sul tema della legalizzazione delle cosiddette droghe leggere.
Anche noi sentiamo di dover dedicare l’attenzione a questo argomento perchè dall’ultimo Consiglio a oggi sono accadute, a livello nazionale e internazionale, delle cose molto importanti rispetto sul tema. Citiamo ad esempio il caso dello Stato del Colorado che all’inizio del 2014 ha aperto i primi coffee shop dopo il referendum del 2012 che aveva introdotto la legalizzazione della cannabis. E lo stesso accadrà nello Stato di Washington questa primavera. Sono esperienze che si allineano alla scelta dell’Uruguay che è stato tra i primi, nel dicembre dello scorso anno, a votare per la legalizzazione delle droghe leggere.
In Italia sono avvenuti fatti altrettanto importanti se pensiamo alla storia del nostro paese. L’11 febbraio la Corte Costituzionale ha definito la Legge Fini Giovanardi illegittima. Una legge che in 8 anni ha prodotto migliaia di arresti, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per le politiche repressive e per i mancati ricavi (potenziali) dalla tassazione, e la crescita dei profitti delle narcomafie. Nello stesso tempo diverse regioni italiane hanno emanato leggi per la legalizzazione della cannabis per usi terapeutici e in Parlamento sono state messe all’ordine del giorno delle commissioni, diversi disegni di legge che propongono la depenalizzazione per uso personale delle droghe leggere e il superamento della legge rimasta in vigore dopo la Fini Giovanardi, la cosiddetta Iervolino Vassalli.
Sono fatti che leggiamo con prudenza ma che a nostro avviso segnano dei passaggi culturali importanti rispetto al modo con cui fino ieri, nel mondo e in Italia si è trattato il tema del consumo delle droghe leggere. Un modo che ha prodotto leggi ideologiche e moraliste, il cui impatto si sta misurando solo ora in termini di danni sociali sulle persone che sono state vittime di un tale trattamento incostituzionale e di danni economici per lo Stato.
Impatti positivi, in termini di riduzione nell’uso delle sostanze non ve ne sono stati. Da che mondo e mondo queste sostanze fanno parte della storia dell’uomo ed è impensabile che con politiche proibizionistiche e repressive l’uomo smetta di farne uso, così come non smetterà di fare uso di altre droghe legali come il vino, la nicotina e ora il gioco d’azzardo.
L’unico impatto positivo della legge lo può apprezzare la criminalità organizzata che, chissà perché, non ha mai smesso di fare affari nella gestione di queste sostanze.
L’impatto di questa legge è tangibile tuttavia anche alla scala locale. Ricordiamo tra tutti, a titolo d’esempio, l’evento nel quale le forze dell’ordine erano entrate nelle scuole per controllare, con il supporto delle unità cinofile, gli zaini degli studenti.
Proprio perché il fenomeno ha delle connotazioni territoriali, non solo in termini di tutela dell’ordine pubblico ma anche sociali, crediamo che come Consiglio e come città dovremmo fare la nostra parte, prendendo a esempio quanto ha fatto il Comune di Torino che ha portato in Consiglio, dopo un percorso condiviso, una mozione che mira a sensibilizzare il Parlamento verso il superamento di un impianto di tipo proibizionistico, a favore di un impianto che legalizza la produzione, la distribuzione e il consumo delle droghe cosiddette leggere (cannabis e suoi derivati).
A Torino stiamo parlando di un atto votato da un’Amministrazione di centro sinistra guidata dal Sindaco Piero Fassino del Partito Democratico, ad Abbiategrasso abbiamo al governo la stessa compagine politica.
In città si è già avviato un percorso che vede coinvolte persone impegnate nelle istituzioni e nelle organizzazioni che da anni si occupano di queste tematiche.
C’è un desiderio diffuso di affrontare questo tema e l’intervento nostro dai banchi dell’opposizione e quello del consigliere Porati dai banchi della maggioranza, di fatto, sono la dimostrazione di questo interesse trasversale che è presente in città.
Ci auspichiamo che vi sia la disponibilità anche da parte degli altri consiglieri ad avviare un percorso di confronto che porti, con i giusti tempi, a un pronunciamento del nostro Consiglio Comunale (così come avvenuto a Torino) e ci auspichiamo che ciò avvenga senza che si presti il fianco a posizioni di pancia e a strumentalizzazioni moraliste e ideologiche di ogni sorta.
Cambiamo Abbiategrasso e Folletto 25603
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