Diario svedese (1)
Qualche settimana fa alcuni compagn* di Stoccolma appartenenti al centro sociale Cyklopen e al gruppo Allt At Alla ci hanno contattato e chiesto di venire in Svezia per parlare di NoExpo…come potevamo rifiutare??
Ed eccoci qui, nella bella Stoccolma durante la settimana di mobilitazioni in tutta la metropoli dove il tema principale è il diritto alla città.
È da inizio settimana infatti che i compagni e le compagne svedesi si organizzano per denunciare la situazione di disagio che qui, come in Italia, sono costretti a vivere; e proprio lunedì hanno bloccato l’entrata di un grande hotel a cinque stelle e con uno striscione denunciato il caroprezzi e le zone di lusso che vedono in contrapposizione senzatetto e miseria, tenuti ben lontani dalle zone in questione.
Martedì invece si è tenuto un incontro nella biblioteca occupata del centro sociale Cyklopen, dove con Martin Esse si è tessuto un discorso sulla pratica dell’occupazione delle case.
Oggi invece abbiamo preso parte ad una conferenza tenuta nell’University College of Arts, Crafts and Design e riguardante l’urbanistica e la struttura della città e di come si celi al loro interno una struttura fortemente maschilista.
Arrivati davanti a questo immenso edificio a specchio immerso nel verde, siamo entrat* nel palazzo e subito siamo stat* accolt* da una mostra d’arte contemporanea; poco più in là ecco l’aula dove alcune compagne si apprestavano ad iniziare l’incontro.
“Benvenuti!”, subito una calorosa accoglienza ci ha fatto sentire come a casa; ci stupiamo di quanta gente sia venuta all’incontro. Ed ecco che una compagna, con voce squillante, inizia il discorso: partendo dal presupposto che le città vengano costruite principalmente – se non esclusivamente – da uomini e che la loro stessa struttura sia disegnata in relazione alle autovetture e non ai pedoni o cicli, e che queste stesse macchine siano storicamente e percentualmente guidate prevalentemente da uomini, ci siamo interrogat* su come sia possibile costruire una città partendo dall’ individuo, dal soggetto e perché no, dalle donne. Discorso infinito e senza risposte concrete e tangibili; difficoltà certo dovuta all’assenza di esempi viventi di città costruite nel rispetto del cittadino e nella possibilità di una sua autodeterminazione.
Presto vi faremo avere altre notizie sui prossimi eventi a cui prenderemo parte e sulle prossime mobilitazioni preparate dai compagni e dalle compagne di Allt At Alla!
Baci svedesi,
Marta&Davide
Tag:
allt at alla caroprezzi centro sociale diritto alla città disagio incontro iniziative noexpo sperequazione stoccolma svezia università