Nasce Black Panthers Football Club, squadra di calcio popolare multietnica
La presentazione venerdì 19 febbraio ore 18.30 al Caffè Zanardi in via Magolfa 25 con O’ Zulù dei 99 posse, Valerio Jovine e Speaker Cenzou, a seguire live al Lambretta, via Cornalia 6
Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Siria, Nigeria: da questi e da molti altri Paesi africani e mediorientali arrivano i calciatori del Black Panthers Football Club, squadra di calcio popolare nata dall’incontro del centro sociale Lambretta con i giovani atleti costretti nel centro di via Aldini a Milano. Storie di fughe dalla povertà e dalle guerre che diventano un’idea di sport che abbatte i muri del razzismo, dell’ignoranza e della paura del “diverso”, per creare socialità e integrazione in un contesto multietnico e meticcio.
Il progetto è totalmente autogestito e autofinanziato, e ha bisogno del supporto di tutti.
L’invito è per il 19 febbraio alle 18.30 al caffè Zanardi, in via Magolfa 25: aperitivo di presentazione della squadra, con la partecipazione speciale di O’ Zulù dei 99 posse, Valerio Jovine e Speaker Cenzou. Poi ci si sposta al C.s.o.a. Lambretta in via Cornalia 6 per il live del loro nuovo progetto, “il Tridente”, per la prima volta a Milano. L’incasso della serata andrà a sostenere le spese del progetto del Black Panthers Football Club.
Abbiamo tutti impresse nella mente le immagini passate dai telegiornali nazionali e internazionali e che impazzavano su tutti i social la scorsa estate. Flussi di decine di migliaia di persone costrette ad abbandonare le proprie vite per scappare via da miseria e povertà, dalle barbarie delle isis, da guerre spesso causate dagli interessi degli stessi Paesi occidentali che oggi si rifiutano di dar loro accoglienza.
Siamo testimoni di uno dei momenti più bui del secolo: eserciti e forze dell’ordine che maltrattano uomini, donne e bambini alle frontiere, coste e mari trasformati in cimiteri, persone trattenute in condizioni disumane.
Il sistema europeo prevede che i richiedenti asilo vengano identificati e detenuti nei “centri di accoglienza”, veri e propri limbi spazio-temporali dove sono costretti ad attese lunghissime nella speranza di un permesso di soggiorno che probabilmente non arriverà mai.
Proprio in uno di questi luoghi è nato il Black Panthers Football Club, la squadra di chi sogna ancora una vita e un calcio diverso, che sappia unire e divertire fuori dalle logiche dell’industria del pallone, dei milioni e dei diritti d’immagine, fuori da tutte le dinamiche di speculazione sulle vite e sui sogni dei giovani calciatori.
Nella Milano dei grattacieli, della finanza, dell’atomizzazione e della polarizzazione delle vite e della socialità questo progetto vuole essere il punto di partenza di un percorso non solo fatto di esperienze vincenti nello sport e nell’integrazione ma che miri ad allargare immediatamente lo spazio dei diritti per tutti e tutte, che sappia costruire aggregazione e condivisione, che ribadisca che il mondo che immaginiamo è senza confini e che nessun uomo è illegale!
Si può contribuire passando venerdì 19 all’aperitivo al Caffè Zanardi e alla serata al Lambretta o regalando materiali sportivi portandoli ai punti di raccolta che saranno allestiti nell’auletta degli studenti del Bicocca e al centro sociale Lambretta.
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