Presidio sotto il Pirellone

Recentemente è stata approvata dalla giunta regionale della Lombardia una proposta di legge che mira a cambiare il criterio di assunzione dei docenti. Grazie a questa legge, promossa da Formigoni, il preside avrebbe la facoltà di assumere insegnanti e collaboratori secondo i suoi desideri, eliminando così il ruolo delle graduatorie.

Oltre a favorire il clientelismo e il nepotismo, caratteristica ormai distintiva dell’Italia, è lesivo nei confronti di tutti quei lavoratori precari iscritti alle graduatorie ormai da anni. Inoltre i programmi potranno essere modificati a piacimento.

 

Sono tanti altri i punti proposti dalla legge che oggi sono stati contestati al presidio sotto il pirellone, tenuto dal sindacato degli insegnanti, per contestare mentre la giunta regionale discuteva della legge all’interno dell’edificio. Noi del collettivo lambretta abbiamo sentito il bisogno di prendere parte al presidio, per portare solidarietà ai lavoratori. Rappresentiamo la parte che si oppone alla trasformazione della scuola in un’azienda privata, in un’ennesima istituzione che favorisce questo sistema malato e non permette una formazione critica, la scuola deve essere una risorsa per la crescita individuale e collettiva, non una possibilità di profitto.

 

Per tutto il pomeriggio si sono susseguiti interventi di insegnanti precari (e non) i quali hanno criticato le condizioni disastrose in cui si trova la scuola pubblica e la cattiva gestione di queste problematiche da parte del governo tecnico che, come si è già visto in altre occasioni, non impedisce in alcun modo la devastazione dei beni comuni nè delle condizioni sociali.

 

 

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