R’ESISTENZE PARTIGIANE

Siamo con le mille lotte per il territorio e  con l’elaborazione condivisa e partecipata delle politiche che ad esso guardano, perché è da lì che nasceranno comunità nuove, consapevoli, aperte.
Siamo con le r’esistenze partigiane del 2012; con l’avversione lucida e determinata di un popolo ad un TAV che cala addosso dall’alto, che espropria futuro e terre agli abitanti; che distrugge storie e storia, che divora un patrimonio naturale ed erge un impero di interessi privati, ottusi, criminali.
Siamo con i contadini che col proprio lavoro difendono le terre che coltivano nel quotidiano; con chi si riappropria di quanto giace nell’incuria e nell’abbandono, con chi elabora spazi nuovi di socialità  condivisa, aperta e diffusa.
Siamo con le intuizioni felici e faticose dei cittadini de L’Aquila, che ricostruiranno dal basso una cittadina e le relazioni umane che la attraversavano, che in autogestione rimedieranno a quanto le istituzioni hanno dimenticato.
Siamo con i vignaioli di Chiomonte, con i braccianti a Rosarno, con i rom a Roma e a Milano. Siamo con questi nuovi partigiani.

LA TERRA TREMA, Folletto 25603, Abbiategrasso (Mi)

MERCOLEDI’ 25 APRILE. A FUTURA R’ESISTENZA AL PRATELLO, BOLOGNA

In Piazza San Racco a Bologna
Salotto Urbano del Pratello R’Esiste 2012
a partire dalle ore 17.00

interverranno:
Ivan Cicconi – autore de “Il libro nero dell’alta velocità” e direttore di ITACA – Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Claudio Giorno – Comitato Habitat Val di Susa
Luigi Casel – A.N.P.I. Sez. Foresto-Bussoleno-Chianocco – Val di Susa
Melissa Rosati – Comitato cittadino SOS Rosarno @ Lab.Crash
Marco Trotta – Comitato Acqua Bene Comune Bologna e Provincia
Paolo Bellati – La Terra Trema Abbiategrasso (Milano)
Lorenzo Alberghini – Comitato No People Mover Bologna

«Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d’impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.»
(Vittorio Alfieri, Della Tirannide, Libro 1, Cap. 2)

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