Cosa sta succedendo in Siria del nord? – 24 ottobre @ Statale
24 ottobre, ore 17 @ Aula Magna dell’Università Statale, via Festa del Perdono 7.
24/10 h. 17.00 AULA MAGNA VIA FESTA DEL PERDONO – CHE COSA STA SUCCEDENDO IN SIRIA DEL NORD?
NE PARLEREMO CON
Gianfranco Mormino, docente ordinario di filosofia morale
Hazal, rappresentate della comunità curda milanese
Edgarda Marcucci e Leopoldo Odelli, attivisti solidali che sono stati sul luogo e ci parleranno del confederalismo democratico
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Martedì scorso, dopo la ritirata da parte di Trump delle truppe americane dalla Siria del Nord, è stata aperta la strada all’invasione del Rojava e all’attacco al Confederalismo Democratico da parte della Turchia.
Il tiranno Erdogan ovviamente non ha perso tempo, dando il via ai bombardamenti sul confine turco siriano. Nel frattempo alcune decine di miliziani di Daesh (Isis) stanno ingaggiando degli scontri a fuoco Raqqa, trovando la resistenza delle unità di protezione del popolo, YPJ e YPG.
In tutti i giorni successivi, si è assistito al susseguirsi di continui bombardamenti da parte dell’aviazione turca che hanno colpito anche Kobane, città cuore della resistenza, liberata nel 2015 dal popolo curdo, non risparmiando anche ospedali, case di civili e giornalisti recatisi sul luogo. Mentre continuano i bombardamenti sui civili, l’azione militare dell’esercito turco porta anche alla liberazione di centinaia di miliziani dell’Isis attualmente sotto il controllo delle forze di difesa curde.
Intanto nella notte del 1O\1O è iniziato lo scontro aperto tra l’esercito turco accompagnato da gruppi paramilitari islamisti e le SDF. In questo susseguirsi di drammatici eventi, è stata anche uccisa Hevrin Khalaf, segretaria generale del Future SIria Party e attivista per i diritti delle donne.
Questa sanguinosa guerra continua ininterrottamente di fronte all’inerzia e alla passività dell’Unione Europea tutta e della complicità della NATO.
Qualcuno potrebbe cinicamente dire che questa è una guerra come ce ne sono altre in questo momento, sappiamo che non è così. Oltre al massacro di migliaia di persone stiamo assistendo ad un tentativo di attacco e interruzione militare dell’unico esperimento politico-sociale di reale democrazia diretta, il Confederalismo Democratico, basato su eguaglianza etnica, parità di genere, ecologismo e forme pratiche di socialismo.
NATO e Unione Europea sono complici della alla violenza spietata che è scaturita in questi giorni, tenute sotto scacco dal deterrente umanitario rappresentato dalle milioni di profughi che Erdogan minaccia di far fluire in Europa. Ciò è possibile grazie alla Germania, che attraverso l’accordo di esternalizzazione delle frontiere del 2015, ha fatto si che Erdogan ottenesse un forte potere contrattuale nei confronti degli stati europei. Un accordo da 6 miliardi di euro che prevede respingimenti dalla Grecia in Turchia, uno Stato che non riconosce il diritto d’asilo ai siriani e compie in continuazione violazioni dei diritti umani.
In quanto studenti e studentesse ci sembra di fondamentale importanza costruire un momento di confronto collettivo su ciò che sta succedendo in questi giorni in Siria. Inoltre non è da dimenticare la collaborazione tra la ricerca ed enti che si occupano di ricerca e sviluppo in materia di armi: Finmeccanica, progetto Leonardo ed Eni sono alcuni, degli attori coinvolti all’interno del processo decisionale della nostra università. Aziende complici attraverso la loro azione dell’instabilità geopolitica del Medio Oriente e del conseguente esodo di migliaia di persone dalle loro terre natie.
Molti stati dell’UE, fra cui l’Italia, sono direttamente responsabili del finanziamento militare alla Turchia. Una eventuale sospensione del commercio di armi dall’UE alla Turchia, tuttavia non fermerebbe di fatto l’invasione militare in corso. Il nostro compito storico è quello di dare voce e solidarietà sotto ogni forma a questo popolo e all’esperimento di democrazia diretta del Rojava.
BIJI KURDISTAN, BIJI YPJ YPG
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