Continua il terrore in Siria
Nonostante il cessate il fuoco imposto dalle Nazioni Unite e il secondo invio di osservatori (i primi, della Lega Araba, furono inviati a gennaio per circa due settimane), la violenza e il terrore in Siria, a danni anche dei civili, non sembra avere alcuna battuta d’arresto.
Continuano infatti i bombardamenti sulle zone di Idlib e di Homs, ma il sangue viene versato anche a Damasco, dove giovedì un attacco kamikaze ha causato 50 morti e decine di feriti.
Rimane costante il “rimpallo”di responsabilità tra i cosiddetti “ribelli” (Consiglio Nazionale Sitiano), di fatto sempre più “riconosciuti” dalla comunità internazionale, e il governo di Damasco, i quali si accusano vicendevolmente di provocazioni e di pianificazioni degli attacchi terroristici, studiati a tavolino, secondo il governo, per destabilizzare il paese e giusitificare un attacco internazionale.
La complessa situazione siriana si ripercuote anche in Libano dove, nei giorni scorsi, e non per la prima volta, la città di Tripoli è stata teatro di scontri a fuoco tra sostenitori del regime siriano e oppositori.
Crescono e si diffondono, inoltre, preoccupazioni per i possibili risvolti settari di questo conflitto aperto ormai da un anno, che ha finora causato circa 9.000 morti.
Per approfondire:
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/Syria
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