Sanità lombarda – Bandi Areu: la protesta dei lavoratori che rischiano il posto
A un anno esatto dallo scoppio della pandemia da coronavirus, che ha devastato in particolare la Lombardia, i nuovi bandi regionali di Areu (l’Azienda regionale emergenza urgenza) preoccupa non poco soccorritori e soccorritrici.
Le preoccupazioni di lavoratori e lavoratrici, da un anno impegnate e impegnati allo spasimo per garantire soccorsi adeguati, riguardano due fronti. Il primo è quello del nuovo bando regionale per l’assegnazione delle postazioni Msb (Mezzi Soccorso Base, cioè le ambulanze), gestite a livello locale dalle varie associazioni e realtà sanitarie. Areu ha infatti stabilito che i due terzi delle ambulanze in servizio dovranno avere a bordo due operatori anziché tre, dunque solo un autista-soccorritore e un soccorritore. Una scelta che, oltre a tagliare i posti di lavoro, rischia fortemente di spingere verso il basso la qualità e la tempestività del servizio delle ambulanze.
Un altro punto di domanda riguardano inoltre le automediche: Areu ha infatti deciso di internalizzare il servizio e ora i lavoratori delle associazioni sono in bilico, rischiando di perdere paradossalmente (visto il perdurare dell’emergenza pandemica) il posto di lavoro. Sulla vicenda pende un ricorso al Consiglio di Stato, che dovrebbe esprimersi in queste ore.
L’intervista a Davide Brega, soccorritore e di MCS – Milano Coordinamento Soccorritori , nato per chiedere un “effettivo riconoscimento professionale e di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici” e per garantire ai cittadini un servizio all’altezza.
da Radio Onda d’Urto
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