Blocco sfratto a Manerbio.
Qesta mattina, venerdi 26 ottobre, a Manerbio in provincia di Brescia, era in programma uno sfratto in via Cremona n 9.
Lo sfratto era previsto per le 8, ma già alle 6,30 la famiglia residente è stata svegliata dal tentativo dei carabinieri di abbattere la porta d’ingresso.
Gli inquilini, una famiglia di 6 persone, hanno opposto resistenza all’abbattimento della porta, e non riuscendo a fermare i carabinieri, si sono frapposti tra loro e l’abitazione per evitare l’ accesso e dare tempo agli attivisti del Comitato provinciale antisfratti di Brescia e provincia, di giungere sul posto.
La porta della palazzina era chiusa e presidiata dalla polizia locale di Manerbio, che vietava l’accesso in modo violento e provocatorio a chiunque. Dopo una breve colluttazione gli attivisti sono riusciti a superare il blocco e andare a dare man forte alla famiglia. Nella colluttazione due attivisti migranti sono stati feriti, e più tardi portati in ospedale in ambulanza.
La porta dell’abitazione è stata scardinata e solo la resistenza di familiari e attivisti ha impedito alle forze dell’ordine di sgomberare l’appartamento, all’interno del quale si trovavano anche dei bambini piccoli.
Verso le 8,15 la situazione si è calmata e si è dato il via alla trattativa con il proprietario, presente con il suo avvocato.
Nel frattempo sono giunti sul posto anche il segretario dello Spi Cgil di Manerbio con alcuni membri del direttivo, in contatto telefonico con Oliviero Girelli, della segreteria della Cgil di Brescia, impegnato in prefettura, in una trattativa proprio sulla questione sfratti per morosità incolpevole.
Dopo alcune ore di trattativa, si è giunti alla proposta da parte della famiglia di concorrere al pagamento dell’affitto con 200€ mensili, il massimo tenendo conto che il capofamiglia è rimasto disoccupato, a causa della crisi, 3 anni fa; che la famiglia ha dato fondo a tutti i risparmi per pagare l’affitto finchè ha potuto e che l’unica fonte di reddito è un assegno di invalidità di 500€ mensili, percepito dal figlio , rimasto invalido a un braccio per un incidente sul lavoro, proprio qui in Italia.
La parte mancante dovrebbe essere anticipata dal Comune di Manerbio, che verrebbe risarcito al termine della causa civile in corso, proprio per l’invalidità del ragazzo, e che darebbe alla famiglia la possibilità di saldare la quota mancante.
La famiglia si è anche data disponibile a traslocare in un’altra abitazione, nel caso in cui il Comune di Manerbio mettesse a disposizione uno degli appartamenti che ha vuoti sul territorio.
L’avvocato del proprietario si è recato poi in comune per cercare un accordo col sindaco Cesare Meletti .
Nel frattempo lo sfratto è stato rimandato al 4 gennaio.