Riflessioni sul movimento NO TAV, Prof. Massimo Zucchetti

Riflessioni dall’interno sul Movimento NOTAV

 

Massimo Zucchetti, consulente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.

 

 

 

Spesso, nella concezione comune, quella del Movimento No Tav appare una lotta contro la modernizzazione. Ma, tecnicamente parlando, a differenza di quanto si creda, il Tav è un progetto molto vecchio. E lo dicono i dati. Sono 23 anni che il Tav è sul tavolo e risale ad un epoca in cui si guardava al futuro con l’idea di un enorme progresso dei trasporti, di aumento della crescita economica e dei consumi.  È figlio della stessa epoca del Concorde o dei viaggi sulla Luna. Ma in realtà i tempi sono cambiati e ci siamo resi conto che non è possibile fare tutto quello che vorremo fare. Anche a noi piacerebbe, quell’unica volta che andiamo a Parigi, arrivare in pochissimo tempo ma se questo deve essere pagato a caro prezzo, possiamo farne a meno.  Dal punto di vista tecnologico non ha niente di innovativo ed importante: scavare una enorme galleria e farci passare un treno di cui si hanno dati certi sul fatto che i passeggeri e le merci che ne usufruiranno sono del tutto distanti dalle previsioni dei proponenti (vedi Figura 1).

Noi poi abbiamo già diversi esempi in Italia, penso al libro del magistrato Imposimato “Corruzione ad alta velocità” che parla degli scempi fatti al centro sud in tema di connessioni fra TAV e malaffare, ma al nord non siamo messi diversamente. La  Torino-Milano ad alta velocità manda treni semivuoti ed è costata 6 miliardi di euro, a fronte di un progetto di spesa di 1 miliardo. La nostra alta velocità è per costi al km la più alta del mondo. Nel caso della Val Susa gli appalti sono stati vinti da cooperative vicine al Partito Democratico, che qui è ormai il depositario degli affari sull’alta velocità come era la Democrazia Cristiana una volta sulle autostrade. Tutti sanno che la CMC, che è una cooperativa di Ravenna, è connessa a filo doppio con il PD.

Le grandi opere portano lavoro? Diciamo che non siamo più all’epoca di Marco Polo e quindi l’alta velocità non è la Via della seta. È molto difficile pretendere che una valle che basa gran parte dello sviluppo su un turismo legato alle aree limitrofe a mobilità a medio breve termine (per lo più il turismo delle seconde case dei Torinesi) possa avere grossi vantaggi ad essere trasformata in un cantiere perenne che durerà, secondo le previsioni 15 anni, ma in realtà di più, percorso continuamente da camion e puntellata di steccati e fortini militarizzati ovunque. Grossa parte delle commesse sono gestite da società connesse con la ‘Ndrangheta e le infiltrazioni sono state ampiamente dimostrate con recenti operazioni a livello giudiziario. A questo proposito invitiamo i giudici che dimostrano tanta attenzione verso le manifestazioni No Tav ad andare a vedere risultati delle indagini per capire come sia inevitabile che l’alta velocità possa avere ricadute per impiego e commesse per la ‘Ndrangheta. Su questa idea del lavoro, poi, va detto che si può anche pensare di lavorare a cose utili creando molti posti di lavoro per attività utili, come la riqualificazione del territorio, che creano lavoro. Esistono anche opere necessarie alla vita di tutti i giorni e che garantirebbero ugualmente posti di lavoro.

Per quanto riguarda impatto ambientale e salute abbiamo condotto al Politecnico di Torino degli studi, pubblicati sul sito

www.polito.it/tavsalute . Ricordiamo  uranio e amianto; aggiungiamo polveri sottili, impatto acustico e soprattutto anche impatto sull’idrogeologia: sparizione di acque, sorgenti e fiumi.  Sappiamo cosa è successo al Mugello e a questo riguardo non c’è bisogno di fare previsioni ma basta guardare dall’alto il Mugello per capire destino della Val di Susa, se questo progetto riuscirà ad essere realizzato.

Pensando poi all’atteggiamento del Governo Monti (cit. “la Tav si farà ad ogni costo”),  che un governo di banchieri fosse in qualche modo attirato dal grande affare alta velocità non c’era da stupirsi. La partita vera sull’alta velocità si giocherà con primo governo eletto che presiederà l’Italia.  Tra Berlusconi e Monti il governo Monti è peggio perché dice le stesse cose che diceva Berlusconi, che poi sono le stesse che diceva Prodi, ma in modo molto più credibile per chi non conosce la reale portata della situazione. L’Unione Europea ha fornito un’approvazione condizionata alla costruzione della linea.  Secondo l’Europa infatti la Tav andrebbe costruita qualora la linea storica andasse a saturazione. Ma la linea storica è utilizzata oggi solo al 30%, con previsioni per giunta in discesa.  Quindi non è per nulla detto che l’U.E., che sostiene la possibilità del pagamento parziale dell’opera, effettivamente paghi. Gli innamorati dell’alta velocità mentono su questo. Se riusciranno a dimostrare che la Tav sia indispensabile potrebbero avere finanziamenti, e per giunta parziali.  Ricordiamoci però che l’U.E. è gestita da una serie di boiardi scartati dalle rispettive nazioni sui quali non c’è per nulla da fare affidamento. Dobbiamo contare solo su noi stessi, in conclusione: il grande movimento di sostegno alle ragioni del No Tav che si sta avendo in tutta Italia è importantissimo per mettere questo governo in un angolo e costringerlo a ripensare, tra le tante questioni, anche a quella dell’alta velocità.

 

ORA E SEMRE RESISTENZA NO TAV!

 

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