Aggiornamenti da MACAO 18 maggio
Inizia alle 18 di questa sera, venerdi 18 maggio, l’assemblea di MACAO dalla piazza antistante la Torre Galfa.
Seguiremo in diretta e invieremo aggiornamenti su interventi e decisioni.
Stay tuned!
L’ordine del giorno é il comunicato, che verrà letto in plenaria, in merito alla decisione sull’Ex Ansaldo; in seguito si discuterà di spazi, tempi e della comunicazione in merito a quanto avverrà a MACAO.
18.28: Inizia l’assemblea!
Primi interventi: Daria: “Siamo una sola anima. Abbiamo bisogno di rafforzare la nostra coscienza politica in modo partecipato e confrontandoci.
Ci serve un tetto sotto il quale progettare. Non abbiamo ancora una linea su come dialogare con comune, chiediamo dunque un secondo incontro dopo quello di oggi pomeriggio proposto da Boeri mercoledì .
MACAO sceglie di non partecipare alla riunione con il comune prevista per oggi.
Abbiamo scritto un comunicato che riassuma le nostre posizioni e il senso che collettivamente vogliamo dare alle nostre scelte.”
Il comunicato si puo’ leggere a questo link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=118800238257485&set=a.109828205821355.13625.108537522617090&type=1&theater
18.40: Un nuovo centro x le arti é in discussione, cosi come i vecchi metodi, e si determinerà attraverso un un processo di democrazia diretta e quindi partecipata.
Si susseguono interventi a favore o meno sul mandare una persona alla riunione a leggere il comunicato. L’assemblea discute in merito.
18.50: L’assemblea discute se sia il caso di nominare un rappresentante o un delegato oppure se inviare il comunicato via mail. La delegazione alla fine parte.
Un intervento parla del fatto che in pochi hanno ragionato sui possibili spazi da prendere in considerazione: si accenna alle conseguenze legali e alle caratteristiche di uno spazio occupato oppure comunale.
19.00: Franz interviene dicendo che é importante non abbassare il livello simbolico: deicdere insieme i criteri per la scelta di uno spazio, e delegare a un gruppo la scelta dello spazio giusto.
19.10: Un intervento sottolinea il fatto che non si sia occupato solo un luogo, ma un vero e proprio spazio nell’immaginario comune.
19.15: Un altro ragazzo esprime l’opinione che si sia occupato uno spazio privato, altamente simbolico, e si sia stati sgomberati dalla DIGOS con il comune che se neé lava le mani. Suggerisce di non replicare, ma di prendere uno spazio comunale, potenzialmente piµ stabile.
Sulla stessa linea un altro intervento, che dice “se vogliamo essere un laboratorio abbiamo bisogno di tempo, quindi di uno spazio che ci contenga e che possiamo mantenere.”
19.20: Andrea si chiede quali possano essere i tempi, ed essendo stretti, evidenzia la necessità di scegliere il migliore spazio nel minor tempo possibile.
19.25: Un altro intervento a favore della scelta di un luogo pubblico: “scegliere posto pubblico per tutelarci non vuol dire non trattare più la causa dell abbandono di luoghi lasciati andare e non ridestinati e riempiti di senso”.
19.30: Elena interviene rilevando il fatto che pubblico o privato non importa. Sarebbe più logico un luogo occupato, perché per quanto riguarda le assegnazioni su bandi é giusto tenere in considerazione anche le esigenze di altre realtà, come la comunità islamica, che rivendicano spazi da tempo attraverso trattative con il comune. Importante che il posto sia grande, in un quartiere centrale, raggiungibile, vivibile da tutti. Conspazi esterni, e che ci protegga dalla pioggia che da domani potrebbe ricominciare!
19.40: Riccardo ricorda le promesse del Sindaco in campagna elettorale: dove sono gli spazi vuoti promessi? Si potrebbero utilizzare anche temporaneamente, per poi magari tornare qua. Deve essere grande, agibile, in zona raggiungibile.
Un altro punto di vista: “E’ necessario uno spazio espandibile, a fisarmonica che abbia accesso a spazi più grandi”
Sicurezza per tutti e vicinato: dobbiamo stare nella città. Questo l’intervento di Luca che sottolinea l’importanza del momento dello sgombero come apice di visibilità e creatività. La gente era attratta da Macao non per il fatto di occupare spazio privato ma per costruire un bene comune. Macao é una somma di 2 fattori: mossa politica e socio culturale. Questo lo ha reso straordinario. Il problema del posto (Torre Galfa) si puo” superare, perché si puo’ replicare in altri luoghi. Macao é azione socio-culturale.
19.45: Silvia chiede “Ma sono già stati individuati spazi?”
19.50: Un intervento sostiene che é necessario un dialogo con il territorio senza perdere l’identità, non diventare pero’ come tanti altri posti, anche rispetto alla zona da scegliere.
Riccardo “Rivolere la Galfa e’ assolutamente coerente con Macao perché forma e contenuto sono la stessa cosa. Abbiamo ripensato un rapporto tra “noi” e “loro”.
Giulia e in seguito anche Andrea: “Lo spazio pubblico potrebbe essere una garanzia, pero’ non bisogna dimenticare il significato di questa esperienza della Torre. Facciamo un’azione artistica su questo palazzo che lasci un segno tangibile su questo luogo.”
20.00: La diversità e il rispetto di tante voci diverse ci trasmettono la ricchezza di questa assemblea. Quando le persone non sono daccordo con un intervento lo esprimono dicendo “Tana!”.
Un ragazzo propone “apriamo noi un bando: ci serve un posto, che la città risponda! Teniamo al centro i contenuti”
Daria fa il punto: molti a favore della stabilità di un luogo pubblico, molto sentita pero’ anche l’esigenza di tempi brevi.
20.10: “L’arte quando ha bisogno di esprimersi trova delle soluzioni.
Non rilevante la discussione tra pubblico e privato, ma lo spaziogiusto per noi.
Proponiamo una legge: spazio inusato per 5 anni deve essere reso bene comune. La terra e’ di chi la lavora,il grattacielo di chi ci lavora dentro!”
20.10: Viene letto alla riunione con il coune il comunicato di MACAO da una persona che immediatamente dopo, lascia la riunione.
20.15: Un intervento propone : “abbiamo bisogno di un posto ora, ma continuiamo a liberare posti e denunciare l’ illegalità come pratica”. A integrazione un altro intervento, che sostiene la necessità di mantenere un impegno sulla partita torre Ligresti e speculatori, ma nel frattempo di scegliere uno spazio che permetta di mantenere l’elemento moltiplicatore intrinseco di MACAO, dove quando dentro ci saranno tutti i tavoli creati fin ora e con altrettanti spazi”.
20.30: Emerge forte dall’assemblea la necessità di tenere il focus sulle contraddizioni, riflettere sulla centralità del bene comune.
Si sente forte l’importanza di mantenere alto il tiro perché alte sono le contraddizioni.
MACAO vuole continuare ad osare, l’ impossibile ha chance in più nell’ essere deflagrante! MACAO é coraggioso!
20.40: Emerge anche in modo significativo l’importanza di stressare il potere, indagare su come vengono prese decisioni, come vengono fatte leggi, come si celano rapporti di forza dietro spazi della nostra citta’. Per quaesto l’assemblea si auto-incoraggia a non fossilizzarsi su un posto, ma usarlo come punto di partenza per continuare ad espandessi non solo in verticale ma anche in orizzontale, a macchia d’olio. Bisogna cercare un posto per andare avanti esponenzialmente!
20.45: si parla ora della comunicazione. “Come ci comunichiamo una volta deciso il posto, come ci diamo un appuntamento? Punti fissi su come mantenere la contraddizione e il simbolo, l’assemblea deve ragionare su come farlo.
21.00 Torna il delegato dalla riunione con il comune nella quale ha riportato il comunicato di Macao. Racconta che c’era Boeri, Emanuale di ARCI e altri interventi, tutti parlavano di Macao come risveglio della cultura a Milano. Al suo turno Simone (questo il suo nome) ha comunicato che Macao non ha referenti ed era li solo per ringraziare della proposta e leggere il comunicato. “Sono andato via”, conclude ” accompagnato dai “click” delle macchine fotografiche!”.
21.10: l’assemblea indice una conferenza stampa per domani ore 13 in Piazza Macao per resituire l’esperienza. Sceglieremo un altro posto, i Lavoratori dell’Arte che hanno portato alla Torre Galfa lo identificheranno con la piena fiducia di tutti. Ci vediamo domani qua per fare il punto: presto pero’ ci ritroveremo da un’altra parte!