Franzini colpisce ancora | Assemblea Studentesca – 13 gennaio @ Statale

È necessario affrontare la questione della mancanza di spazi per studenti e studentesse all’interno dell’università.
Ci troviamo per discuterne lunedì 13 gennaio alle h. 15.30 in Atrio Centrale, Università degli Studi di Milano (Via Festa del Perdono).

Ieri mattina, tornati dalle vacanze natalizie, abbiamo trovato l’aula autogestita di Festa del Perdono serrata da lamiere di ferro saldate alla porta.
Un triste rientro per tutti noi che vivevamo questo luogo. Da più di un anno, infatti, l’auletta era diventata un punto di ritrovo e aggregazione per singoli e collettivi che svolgevano diverse attività culturali e politiche.
Sono stati molteplici i percorsi che venivano sviluppati al suo interno: dai gruppi di studenti che preparavano gli esami, ai laboratori di auto-formazione su tematiche culturali, sociali e politiche, che arricchivano una vita universitaria altrimenti troppo sterile. L’auletta veniva usata anche come spazio di ristoro per tutti coloro che non pranzavano nella mensa universitaria, dove peraltro l’uso del microonde e dei tavoli è stato vietato per chi porta il pranzo da casa.
La linea politica del rettore Franzini nell’ultimo anno è stata la completa chiusura e repressione di queste attività. La burocratizzazione degli spazi dell’ateneo e della socialità che vi si svolge all’interno si accompagna a un processo di privatizzazione e aziendalizzazione dell’intera università.
Se da una parte Franzini e il consiglio di amministrazione autorizzano con facilità e disinvoltura eventi a beneficio dei profitti di Unicredit, Eni, Intesa San Paolo e tante altre aziende, dall’altra nega ogni iniziativa spontanea e autogestita da studenti o professori.
È inaccettabile che spazi e soldi pubblici vengano usati a beneficio di multinazionali e vengano invece negati a chi vive l’università.
Il doppio sgombero dello spazio autogestito nella facoltà di Scienze Politiche in via Conservatorio, alle 9 denunce agli studenti che hanno organizzato la festa del 31 ottobre e alla ripetuta negazione di spazi per momenti di auto-formazione e dibattito organizzati dagli studenti: questo per limitarci agli ultimi episodi in ordine di tempo.

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