LUMeSuono against the borders! – 22 maggio @ LUMe

22 maggio, ore 22 @ LUMe, viale Vittorio Veneto 24.

LUMeSuono against the borders!
🕘 Apertura mostra “Ventimiglia confine chiuso” ore 19. Presentazione Progetto20k ore 21. Inizio concerto Enhum ore 22:30

📍 Viale Vittorio Veneto 24 (lato parco)
🚋 M1 Porta Venezia / M3 Repubblica / Passante Repubblica / 9, 33, 1
🎟 Offerta consigliata 3 € (Benefit Progetto20k)
🍺 Birra artigianale, vino e amari a prezzi popolari

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“Ventimiglia confine chiuso”
Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani.
Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: “Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene.”
Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
Mathieu Kassovitz – L’Odio

Ventimiglia. Confine chiuso, A cura di Emanuela Zampa

Non è mai stato un bel posto, ma oggi, rappresenta il particolare che racchiude il tutto, che racconta di un’Europa che sta per schiantarsi, e, mentre si osserva disgregarsi, dice: fino a qui, tutto bene.
Racconta di quelle persone che scelgono di fuoriuscire da un sistema d’accoglienza pensato con la logica della multinazionale, che valuta costi e ricavi senza tenere in considerazione la variabile umana.
Variabile fatta di persone che preferiscono la clandestinità, la fuga, una tenda che si regge a malapena sotto un ponte. Persone che scelgono di autodeterminarsi, di non interrompere il loro viaggio, e che a Ventimiglia si erano dati un luogo dove sentire momentaneamente di essere di nuovo padroni della propria vita, dove fermarsi – seppur forzatamente – un attimo, e riflettere sul da farsi.

Ma racconta anche la storia di quella parte di società civile che comprende questa necessità, e, nonostante la pressione da parte delle forze dell’ordine e l’avversità della narrativa mediatica, sceglie liberamente di usare il proprio tempo e capacità per cercare di sopperire alla mancata volontà da parte delle istituzioni di adattarsi
alle reali necessità di questo flusso umano; che intende l’accoglienza come empatia, gratuità, umanità e superamento dei confini, sia fisici che concettuali.
Questo è l’Hotel Miraponte, una “giungla” autogestita, autodeterminata, che risponde alle esigenze basiche di un flusso di persone in transito, diventando un paradosso di accoglienza. Un microcosmo che riflette una società che si volta dall’altra parte mentre vengono negati diritti fondamentali a persone in stato di necessità, con l’unico scopo di scoraggiarli dal decidere liberamente dove vivere la propria esistenza.
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H 21 Presentazione Progetto 20k

Chi siamo?
Siamo un gruppo di donne e uomini che credono nel diritto alla libera circolazione per ogni essere umano; crediamo nella responsabilità di tutte e tutti nell’essere soggetti attivi perché questo diritto possa essere garantito e la sua conquista supportata.

Cosa facciamo?
– Monitoraggio: tenere costantemente e quotidianamente sotto controllo la situazione a Ventimiglia, cosa avviene, eventuali abusi, violenze, mobilitazioni ecc;
– Informazione: diretta agli uomini e donne in transito sul confine, perchè possano avere tutte le informazioni migliori possibili relativamente ai loro diritti, al viaggio che intendono fare e al modo più sicuro, dignitoso, protetto ed efficace per farlo;
– Supporto: materiale e concreto alle persone in transito attraverso la raccolta e distribuzione di indumenti, cibo, beni di prima necessità, in rete e collaborazione con la cittadinanza attiva locale e tutte le realtà e i soggetti che sono già attivi in questo campo;
– Comunicazione: pubblica e il più diffusa possibile di quanto avviene, osserviamo, facciamo.

Quando intendiamo farlo?
Iniziamo a parlarne alcune settimane prima e – dopo diverse uscite sul territorio – cominciamo ad essere pienamente operativi dal 16 Luglio 2016. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, abbiamo ancora intenzione di andare avanti con il nostro lavoro

Come vogliamo farlo?
In strada. Mettendo occhi, corpi, cervello, mani in strada e a fianco delle persone che stanno premendo sulla frontiera di Ventimiglia, insieme a chi, come noi, ha a cuore la libertà di movimento di ciascun*.

Come è possibile collaborare/partecipare?
Serve la partecipazione attiva di tutte e tutti! Puoi collaborare partecipando in loco al progetto e/o supportandone le attività, organizzando raccolte di cibo, indumenti e beni di prima necessità (cellulari con relativi caricatori, kit igienici, sacchi a pelo, tende…), iniziative di autofinanziamento per coprire i costi del progetto, diffondendo costantemente gli aggiornamenti e tutta la comunicazione che verrà prodotta nel tempo.
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H. 22:30 Enhum Live!

Enhum è una band folk milanese formatasi nel 2019, hanno appena pubblicato i loro primi singoli su Spotify e Apple music.
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💡 A distanza di poco più di una settimana dall’uscita dal cinema Orchidea, abbiamo deciso di occupare un nuovo spazio in centro a Milano: l’ex Magazzino del Verde Pubblico, in viale Vittorio Veneto di fronte al civico 24, di proprietà comunale.
La storia dello spazio è misteriosa ed incerta, ma sappiamo che fu costruito intorno al 1789 all’interno di un progetto più ampio di embellissement della zona di Porta Orientale (ora porta Venezia) dell’architetto Giuseppe Piermarini e che serviva come magazzino per la manutenzione delle aiuole, dei boschetti e delle siepi che decoravano i Bastioni, una volta venuta meno la loro funzione militare. Sopravvissuto al piano Beruto, che nel 1884 cominciò lo spianamento dei Bastioni milanesi, e al fascismo, che terminò quest’opera folle nel 1931, le ultime notizie sull’utilizzo dello spazio risalgono alla Fiera Campionaria del 1920, organizzata dal sindaco Caldara proprio sui Bastioni. Nel 2016 il magazzino è stato oggetto di un progetto di recupero teorico del dipartimento di Design degli Interni del Politecnico, al quale purtroppo non ne è seguito uno pratico. E’ stato riaperto al pubblico per pochi giorni ad aprile 2017, in occasione di Porta Venezia In Design.
Il collettivo LUMe continua quindi la sua opera di denuncia relativa all’abbandono degli spazi storici privati e pubblici, iniziata tre anni fa con l’occupazione e il recupero dello stabile bramantino di Vicolo Santa Caterina ⅗, proseguita con il Cinema Orchidea e giunta ora ad una nuova sfida.
Vogliamo rendere lo spazio una casa per le arti e per la cultura, portando avanti il nostro modello di gestione orizzontale ed inclusivo, al fine di ridare alla cittadinanza un luogo sopravvissuto all’incontrastabile trasformazione di Milano negli ultimi due secoli e mezzo e che ha tutte le potenzialità per diventare un punto cardine per il quartiere, ma anche per la comunità studentesca che ha frequentato LUMe in questi anni.

 

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