Arrivederci Spagna! La lezione democratica del popolo catalano

BARCELONA, SPAIN - SEPTEMBER 11: Demonstrators march during The National Day of Catalonia on September 11, 2013 in Barcelona, Spain. Thousands of Catalans celebrating the 'Diada Nacional' are holding demostrations to demand the right to hold a self-determination referendum next year. (Photo by David Ramos/Getty Images)

(Photo by David Ramos/Getty Images)

Elezioni catalane: una giornata storica. Io c’ero, complimenti e continuate così!

di Mao Sartori

Se non altro almeno una cosa è molto chiara. Ieri in Catalogna è stata una giornata storica e per spiegarvelo lasciatemi scrivere alcuni punti molto importanti:

1) Ci sono più voti per l’indipendenza oggi che la somma dei voti di CiU, ERC e CUP di tre anni fa.
Con il 99,6% dei voti scrutinati, Junts pel Sí e la CUP hanno ottenuto 1.952.482 voti. Nel 2012, CiU, ERC e CUP ottenuti 1.740.818 voti.

2) Il numero di voti per l’indipendenza ha superato 9-N (giorno della consultazione sull’indipendenza) .
Con il 99,6% dei voti scrutinati, Junts pel Sí e CUP hanno ottenuto 1.952.482 voti. Nella consultazione del 9 Novembre 2014, il Sì aveva ottenuto 1.861.753 voti. Inoltre, bisogna tener conto che il 9-N anche i giovani tra i 16 e i 18 anni potevano votare.

3) Più voti non equivale a più unionismo: la partecipazione è cresciuta di 300.000 voti e la metà dei nuovi voti era per l’indipendenza.
La partecipazione è aumentata di dieci punti. Per la prima volta, il numero dei votanti si è avvicinato a quattro milioni: 3.987.754 (con il 96% scrutinati), il 77.46% del censimento. Nel 2012 avevano votato 3.657.450 milioni di persone, il che significa che ieri hanno votato quasi 300.000 persone in più. La teoria che una maggiore partecipazione significa maggior unionismo non si è avverata, visto che di questi 300.000 nuovi voti 140.000 (e quindi quasi la metà) sono stati per i partiti indipendentisti.

4) Il movimento indipendentista vince in tutte le regioni e in 907 comuni dei 942 comuni che ci sono in Catalogna.
Junts pel Sí ha vinto in tutte le regioni catalane, nella città di Barcellona e in tutti i capoluoghi catalani. È la forza di maggioranza in 906 comuni e, in aggiunta, c’è una città dove ha vinto la CUP. In totale, quindi, in 907 comuni ha vinto l’indipendenza. Gli unionisti invece hanno vinto solo in 35 città: Ciutadans in 29 e il PSC in 6.

5) Con una maggioranza di voti inferiore a quella raggiunta da Junts pel Sí e la CUP, i governi canadesi e britannici hanno reagito e convocato i referendum per l’indipendenza. Quando Cameron ha proposto un referendum per l’indipendenza in Scozia, era perché lo Scottish National Party (SNP) aveva vinto le elezioni con il 44% dei voti. Prima del primo referendum svoltosi nel Quebec, il partito del Quebec aveva vinto le elezioni del 1976 con il 41.37% dei voti. E, prima del secondo, lo stesso partito aveva vinto nel 1994 con 44,75% dei voti. In queste elezioni, la somma di Junts pel Sí e della CUP arriva al 47.84% dei voti. Molto più di quello che aveva lo SNP quando Cameron ha accettato di convocare il referendum e più di quanti ne abbia mai avuto il Partito Quebecois.

Ora è il momento di pensare alla complessità della situazione e alle possibili coalizioni di governo per poter formare la maggioranza. Un accordo necessario per rispettare il mandato del popolo catalano, che vuole essere indipendente da una Spagna, finora totalmente cieca e sorda davanti alla richiesta di poter convocare un referendum.
Un altro dato importante di queste elezioni è che in nessun altro paese europeo c’è, in Parlamento, una rappresentanza anti-capitalista tanto consolidata come la CUP (Candidatura di Unità Popolare), un partito che viene dal Sud del mondo, femminista e anti-patriarcale che sembra ora essere una delle forze fondamentali per costituire il nuovo governo. È inoltre da considerare che la CUP non vuole Artur Mas come presidente, perché rappresenta il vecchio sistema politico corrotto dei tagli alla scuola e alla sanità pubblica e il messaggio della giornata di ieri è che i Catalani voglio rompere con lo status quo attuale.

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*In parte tratto da VilaWeb

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