Da Nena News: Ribelli siriani addestrati dall’Occidente

siria4Roma, 11 marzo 2013, Nena News – Un gruppo di americani sta addestrando i gruppi armati siriani di opposizione in Siria. A rivelarlo è stato ieri il settimanale tedesco Der Spiegel, che cita le voci degli anonimi partecipanti ai training.

Ormai l’intervento militare e strategico occidentale nella guerra civile siriana è sempre più pervasivo. La scorsa settimana a Roma il segretario di Stato Usa, John Kerry, aveva annunciato l’invio di 60 milioni di dollari ai ribelli anti-Assad.  Kerry aveva tenuto a sottolineare che il denaro sarebbe servito per fornire aiuti umanitari – cibo e medicinali – ma soltanto il giorno precedente da Parigi aveva annunciato che la Casa Bianca era pronta ad inviare veicoli blindati e a fornire addestramento militare. Ieri è giunta la conferma: la Giordania è diventata il teatro dell’addestramento militare dei ribelli. Secondo il Der Spiegel, non è chiaro se si tratti di membri dell’esercito statunitense o di contractor privati, seppure molti di loro siano in uniforme. Come riportato dalle fonti del magazine tedesco riportano, sarebbero già stati addestrati 200 uomini, ma l’obiettivo del programma è di formare circa 1.200 combattenti dell’Esercito Libero Siriano, divisi in due campi addestramento, uno a Sud della Giordania e uno ad Est.

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Silenzio in casa dei presunti addestratori: il Dipartimento della Difesa Usa e i Ministeri degli Esteri britannico e francese non hanno voluto commentare la notizia pubblicata dal Der Spiegel. Certo è che ormai l’intervento occidentale è palese. Nessuna operazione ufficiale, ma un sostegno finanziario e militare ai ribelli siriani sulla falsa riga di quanto avvenuto in Libia, seppur senza la copertura della NATO.

L’Occidente, nel tentativo di rovesciare il presidente siriano Assad restando parzialmente nell’ombra e dipingendo i ribelli esclusivamente come combattenti per la libertà, è sostenuto nello sforzo dagli storici alleati arabi, i Paesi del Golfo.

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Altalenante la posizione dell’Unione Europea, che come spesso è accaduto veste i panni dell’incendiario e poi del pompiere. Oggi i ministri degli Esteri dei Paesi membri si incontrano a Bruxelles per stabilire nuovi passi nei confronti della crisi siriana: secondo le prime voci, la UE potrebbe alleggerire l’embargo di armi verso Paesi che riforniscono di equipaggiamento militare i ribelli siriani, nonostante l’Alto Rappresentante agli Esteri, Catherine Ashton, propenda per una soluzione politica necessaria “a fermare il massacro”.

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