Il Forum Sociale Mondiale nel cuore dei cambiamenti del mondo
Questa settimana si svolgerà il World Social Forum (Forum Sociale Mondiale), appuntamento annuale di discussione e confronto tra associazioni, attivisti, società civili e attori politico-sociali di tutto il mondo.
Per l’edizione del 2013 è stata scelta una sede significativa: l’università di Tunisi.
Una scelta così simbolica non può che portare a riflessioni sul senso stesso di questo evento: la Tunisia ha rappresentato la prima delle rivoluzioni che hanno poi scosso, e stanno tuttora scuotendo, gli equilibri politico-sociali di intere aree del mondo, e attraversa, adesso, un periodo delicato (e non facile) di cambiamento politico.
Senza entrare troppo nel merito della complessa situazione tunisina, oggi risulta evidente che i diritti umani facciano ancora fatica ad affermarsi, nel quadro di una fragilissima stabilità politica, complicata anche da scontri interni tra l’ala islamica partitica e più moderata al governo, e le frange salafite presenti nel paese.
Human Rights Watch ha recentemente pubblicato un rapporto proprio sulle difficoltà nell’affermazione dei diritti umani e sociali, alla base delle istanze rivoluzionarie del 2011 e rimasti ancora in gran parte irrealizzati.
Il Forum Sociale Mondiale porterà il mondo e le tematiche universali (beni comuni, ambiente, informazione, genere, migrazioni, giovani e molto altro) proprio in questo contesto, a ricordare che i processi di contaminazione e di condivisione delle stesse tematiche, declinate in contesti e in tempi diversi, sono già in atto. La globalizzazione, temuta e esaltata da molti, ha avuto nel fenomeno (banalmente) chiamato della “primavera araba” un chiaro esempio: lotte diverse, in contesti differenti, ma che si sono contaminate a vicenda, arrivando in tutto il mondo e mettendone in discussione gli equilibri.
Resta importante, secondo me, continuare a tenere lo sguardo anche sulle dinamiche locali, sulle particolarità dei contesti sociali e della storia dei paesi, per evitare di leggere tutto con una “lente” uniformante e a rischio di semplificazione: ma è innegabile che il filo che unisce oggi la Tunisia e il mondo intero è visibile, ed è concretizzato proprio dalla scelta simbolica di questo Social Forum.
Una speranza che in pochi hanno espresso è quella che questi eventi di grande impatto e visibilità servano veramente a rafforzare quelle reti che si sono dimostrate potenti nell’organizzazione e nella gestione delle lotte: strumenti come il web, ma non solo, hanno avuto un ruolo fondamentale.
Spesso al termine di questi incontri internazionali rimangono solo dichiarazioni di intenti, conclusioni generiche, a volte domande che restano aperte, senza risposta.
L’augurio è che un forum così innovativo e coraggioso nella scelta del momento e del contesto in cui si svolge scelga anche di fare un salto qualitativo, diventando un trampolino (o una rete di sostegno) per rafforzare le battaglie reali e i processi già in atto in tutto il mondo, voluti e realizzati dalle popolazioni locali.
Per approfondire sulla Tunisia 1 e 2
Un articolo su questo forum
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Forum Sociale Mondiale. World Social Forum Tunisia