New York ed il nuovo sindaco
I facili entusiasmi non mi sono mai andati a genio. Quando si parla di politica poi, l’esperienza, tra cui quella milanese, mi ha insegnato che bisognerebbe attendere prima di caricarsi di aspettative su quello che farà’ un futuro sindaco. Vedremo se le promesse fatte in campagna elettorale verranno mantenute e se davvero ci sarà’ un cambio di passo. Vale per tutte le città’ del mondo, compresa New York.
Non si può’ mettere in dubbio che Bill De Blasio sia stato eletto come diretta esperienza di Occupy Wall Street. Il movimento di Zuccotti Park e’ riuscito a far crescere una consapevolezza mai avuta prima nella grande mela. Vero. Ma cosa riuscirà’ a fare?
La domanda e’ legittima, anche perché’ il programma messo in campo è assai ambizioso. I poteri di primo cittadino non gli basteranno a, per esempio, tassare I più’ ricchi. Per come funziona il sistema avrà’ bisogno delle varie agenzie statali e non tutte sono pronte a cambiare cosi’ radicalmente per abbracciare un sistema più’ equo.
Molti New yorkesi mi hanno spiegato che il banco di prova sarà’ l’abolizione dello Stop & Frisk. Da dieci anni la polizia di New York, grazie all’ex sindaco Bloomberg, può’ fermare chiunque per la strada e perquisirlo. L’obiettivo e’ trovare armi non registrate. Neanche a dirlo a essere perquisiti sono per di più di origini afro-americani e sudamericane. Le armi trovate sono state pochissime e i fermati sono stati arrestati per possesso di droghe leggere.
I dati dei primi sei mesi del 2013 fanno paura. In città ci sono state 179.063 perquisizioni. L’89 per cento dei fermati erano comunque innocenti e sono stati subito rilasciati. Il punto è che sono stati fermati su base razziale.
Ora De Blasio ha promesso che avrebbe abolito subito la legge. Intanto I giudici si stanno mettendo di traverso. Le lobby pure. E I gruppi di potere dicono che cosi la città sarà più insicura. A gennaio però quando il neo sindaco prenderà possesso della City Hall potrà licenziare il capo della polizia (altra promessa da campagna elettorale) e allora non avrà più’ scuse. Forse solo in quel momento potrò lasciarmi andare a un po’ di entusiasmo.
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