[News] Case popolari di Molise-Calvairate: povertà tra racket e razzismo

IMG_20140519_094157“Chiediamo solo civiltà”. Recitava così lo striscione di alcuni degli abitanti  che vivono nei complessi delle case Aler della  zona Molise-Calvairate che alle 18 di oggi sono scesi in piazza per protestare contro l’occupazione di una quindicina di case da parte  di alcune famiglie rom e di origine rumena in quartiere.

I rom rumeni vengono accusati di ripetuti furti e vessazioni nei confronti degli abitanti della zona  ma  sembra che la vera genesi di questa storia vada  ricercata nel racket delle case popolari gestito da alcuni italianissimi pregiudicati, come ci spiega Franca Caffa, storica leader del Comitato Molise-Calvairate-Ponti: “È una situazione che dura da anni. Il racket delle occupazioni chiede da 600 a 1.500 euro per far entrare le persone negli appartamenti. Ma chi protesta oggi non ha mai partecipato alle tante manifestazioni fatte negli anni per sensibilizzare le istituzioni sul degrado di questo quartiere».

A far saltare definitivamente gli equilibri oggi pare essere stato l’ennesimo furto attribuito ad una di queste famiglie di nuovi arrivati e così alcuni cittadini perbene si sono organizzati e riuniti in strada formando barricate e con cori inneggianti prima al duce e poi alla precedenza degli italiani su tutti, soprattutto nell’assegnazione delle case popolari da parte di Aler, hanno aggredito verbalmente prima Diana Pavlovich, nota esponente del popolo rom e sinti e candidata alle europee nella lista di Tsipras, che pare passasse di lì per puro caso e poi la stessa Franca Caffa che cercava in qualche modo di sedare gli animi delle persone presenti al presidio.

Intorno alle 20.00 è arrivato l’assessore Marco Granelli ha promesso interventi nei prossimi 10/15 giorni per cercare soluzioni al disagio causato a questi evidentemente onesti e ligi cittadini: “Siamo in un quartiere dove ci sono sicuramente molte occupazioni abusive, dove ci sono situazioni di degrado e di povertà. Noi come amministrazione comunale con Aler stiamo insistendo perché ci siano immediate assegnazioni, sicuramente noi continueremo ad intervenire sulle occupazioni abusive e con la questura stiamo facendo un intervento al giorno, essenziale che poi ci sia la ristrutturazione degli alloggi  e l’assegnazione degli stessi da parte di Aler a chi è in emergenza casa. Continueremo a tutelare i cittadini attraverso la presenza delle forze dell’ordine, garantendo la sicurezza e nei prossimi giorni decideremo anche gli interventi su e per questo quartiere, cercando di evitare la guerra tra poveri, pur comprendendo l’esasperazione dei cittadini”.

Dopo una serie di momenti di tensione sono stati schierati alcuni agenti in antisommossa che appena indossati i caschi hanno visto gli onesti e arrabbiati abitanti delle case popolari tornare veloci veloci al presidio abbandonando ogni velleità di scontro.

E così, mentre coloro che da anni si occupano del quartiere denunciano gli abusi del racket ai danni di chi è senza casa e mentre un gruppo che aldilà delle etichette sostiene posizione palesemente fasciste improvvisa presidi per strada, si continua a puntare il dito contro le occupazioni, proponendo come soluzioni gli sfratti, gli sgomberi e lo spiegamento delle forze dell’ordine.

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