Qualche nota sul piano anti-occupazioni presentato ieri in Prefettura

“Il partimonio immobiliare pubblico di proprietà ALER Milano e del Comune di Milano è composto da 89.496 alloggi di edilizia residenziale pubblica (61.134 di ALER e 28.362 del Comune).
Attualmente gli alloggi occupati sono 79.742, di cui 75.688 occupato regolarmente, 4.016 abusivamente e 38 senza contratto. Vi sono inoltre, 9.754 alloggi vuoti…”.

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Così inizia il Piano Operativo di Azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (http://www.prefettura.it/FILES/allegatinews/1141/piano%20operativo.pdffirmato ieri in pompa magna (con diretta della conferenza stampa da parte dei maggiori siti di informazione newstream del paese) in Prefettura a Milano dal Prefetto Tronca, dal Presidente dell’Aler Lombardi (l’ex-Prefetto di Milano che diceva che la mafia non esiste…) e dagli assessori competenti di Regione e Comune. Il tutto sotto lo sguardo del Governatore Maroni e del Sindaco Pisapia.

Il tutto dopo settimane di un’accanita campagna stampa guidata da Corriere della Sera e Repubblica contro le occupazioni abusive di case popolari che dipingevano i quartieri popolari come le peggiori favelas brasiliane e dopo un’operazione di sciacallaggio politico da parte della Lega Nord (i famosi 200 sgomberi in poche settimane preannunciati da Maroni…) e delle altre forze del centro-destra lombardo che, come da antica tradizione meneghina, soffiano sul fuoco delle paure per il loro misero tornaconto elettorale.

Poco importa che ALER (con la sua fallimentare gestione) sia un’azienda dipendente dalla Regione governata da 20 anni dal centro-destra (prima Formigoni ed ora Maroni).
Poco importa che il centro-destra abbia governato questa città per 15 anni…
I leghisti parlano da oppositori quando sono stati e sono tutt’ora tra i maggiori responsabili del disastro attuale.

Il balbettante Comune di Milano, tanto per cambiare, si uniforma senza troppo scomporsi alla vulgata ormai dominante timoroso di esporsi agli attacchi della destra.

Come dicevamo un piano presentato in pompa magna, mostrando all’opinione pubblica (quale opinione pubblica poi!?) lo scalpo delle occupazioni Rosanera e Corvaccio sgomberate con violenza la mattina dalle Forze dell’Ordine in Corvetto.
Sgomberi muscolari come quelli della mattina precedente in Giambellino con dovizia di manganellate, cariche, lacrimogeni ed arresti.
Sgomberi ai quali non si sono opposti solo i militanti, ma anche tanta gente dei quartieri (occupanti e non, migranti e non).

Se un po’ di soldi buttati per Expo (per le Vie d’Acqua in primis) venissero dirottati sui quartieri popolari forse non sarebbe un male.
E forse anche l’idea di una sanatoria di cui si parla da anni proprio male non farebbe.
Ed invece l’unica presenza evidente delle istituzioni nei quartieri sono quasi sempre i celerini in tenuta antisommossa che arrivano a sfondare le porte ed a buttare le famiglie in strada.

Di fronte ad una serie di proposte abbastanza vaghe e fumose sul miglioramento delle condizioni di abitabilità dei quartieri e di intervento sociale ci sono invece concretissime scelte repressive che vengono presentati negli ultimi 3 paragrafi dell’accordo (fatto di 7 paragrafi totali).

Immagine1Il capitolo saliente è l’ultimo.
Si parla della creazione di un Numero Unico di Emergenza (112) da chiamare per lo sgombero immediato delle occupazioni in flagranza. E seguono le specifiche operative e di coordinamento di una vera e propria task force contro l’abusivismo.

Per quanto riguarda le “vecchie” occupazioni si sostiene che: “Gli interventi di sgombero programmati sono individuati e calendarizzati in sede di tavolo tecnico operativo settimanale presso la Questura. Viene data priorità d’intervento per gli alloggi occupati nelle settimane immediatamente precedenti, per i quali non sia stato possibile procedere in flagranza, al fine di evitarne il consolidamento”.

Nulla di nuovo nello scenario milanese quindi. Anche se qualche tensione tra poteri dopo gli ultimi avvenimenti deve esserci stata visto che il Prefetto Tronca sembra aver tirato un po’ il freno ed un’imbrazzatissima Paola Bulbarelli (Assessore alla Casa della Regione Lombardia) ha definito “un annuncio spot” gli strombazzatissimi 200 sgomberi preannunciati dal Governatore lombardo nei giorni scorsi.

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