Sgomberi di case popolari a Quarto Oggiaro
cambia il vento in Città ma è sempre bufera per la Periferia
Questa mattina, gli abitanti di via Pascarella al 20 di Quarto Oggiaro, hanno vissuto un remake di “Terra Bruciata”, il blitz antimafia che si svolse negli anni 90, solo che questa volta non c’erano pericolosi criminali legati alle cosche da arrestare, ma solo degli abusivi da sfrattare.
Dalle 7 del mattino, 8 camionette tra caramba e madama, hanno bloccato gli accessi al cortile di Pascarella al 20 e hanno iniziato lo sgombero di 5 nuclei famigliari, per motivo di ordine pubblico.
Già, “perchè gli sfratti sono bloccati”, così affermava qualche settimana fa l’assessore alla casa Lucia Castellano, in un incontro/accordo insieme a tutti i comitati inquilini.
Secondo quanto è stato dichiarato dalla Polizia questa mattina davanti ai cancelli di Pascarella, l’intervento ha un motivo d’ordine pubblico, cioè la prefettura ha individuato nelle abitazioni in questione la presenza di “malviventi” ed ha messo in atto lo sgombero.
Viene da chiedersi quali contorte manovre burocratiche portino all’individuazione di un soggetto pericoloso e perchè, invece di arrestarlo per accertamenti, viene invece sgomberata la sua abitazione e con lui, sulla strada, finiscono i famigliari.
Potremmo chiederlo a chi questa mattina ha provato a capire di più, rispetto alle pochissime informazioni delle autorità presenti, su come si sono svolti i fatti.
Potrebbe dircelo Andrea del comitato Occupanti per necessità, disabile al 100%, che non ha perso un attimo per fiondarsi sul luogo dello sgombero per tutelare le famiglie colpite.
Peccato che Andrea sia all’ospedale, per un malore, che l’ha colto non appena la Polizia ha alzato le mani su di lui e su Luciano, un altro attivista del quartiere.
Mentre si svolgono gli sgomberi il cortile è presidiato ed è vietato l’accesso, persino la stampa viene bloccata e invitata a non riprendere, cosa sta succedendo dentro i cortili di Pascarella al 20 lo sanno solo Polizia,Digos e Carabinieri perchè non si può accedere al cortile, chiunque cerchi di passare deve mostrare i documenti e la celere si mette in bella mostra, caschi e manganelli in mano.
Secondo quanto trapela dai cortili qualcuno ha opposto resistenza, durata poco, nessuno infatti poteva raggiungerlo per darli sostegno e solidarietà
Abbiamo osservato la scena dal marciapiede, ritrovandoci in una realtà semi-sconvolgente, con ragazzini svegliati alle 7 dalle sirene e dalle porte sfondate che osservano la loro roba caricata su dei camioncini di fortuna e portata chissà dove.
Scene da Belfast anni ’70, con la polizia che blocca una serie di case e non permette a nessuno di avvicinarsi.
Intanto i cittadini di Quarto Oggiaro sono divisi, tra quelli a favore degli sgomberi di “ chi non paga” e di quelli che chiedono sanatorie e più case popolari, perchè “ora ci sono anche gli stranieri e noi da sistemare”.
Qualcuno la chiama Guerra dei Poveri o comunque vorrebbe che fosse così, guardandola da questo lato del marciapiede invece sembra essere l’inizio di qualcosa di più grosso.
E allora le similitudini con Belfast avranno più senso.
Dalla Redazione di Quarto Rosso
Periferia Sociale