Ora i panni sporchi li laviamo in piazza – Comunicato sullo sgombero di Aldo dice 26×1
L’esperienza di Aldo dice 26×1 nasce a Sesto San Giovanni l’8 febbraio 2014 con l’occupazione dell’ex Ercole Marelli.
Si evolve e prosegue dopo lo sgombero nell’ex sede dell’Alitalia occupata il 18 marzo 2014.
Il 22 giugno 2016 veniamo sgomberati da Sesto e decidiamo di spostarci a Milano nella struttura abbandonata da otto anni in via Oglio 8, da noi occupata preventivamente il 15 giugno.
Sin da subito con la sinergia di diverse realtà, Unione Inquilini Milano, Clochard alla Riscossa e Comitato diritto alla casa Niguarda, prende forma il progetto di reinserimento abitativo che nel corso degli anni ha portato a :
– oltre 3000 persone senza casa ospitate
– circa 20 milioni di euro risparmiati alla cittadinanza
– oltre 100 reinserimenti abitativi in ERP e diverse decine in ambito di edilizia privata o a canone concordato
– 5 minori non accompagnati, quattro mandati dal centro d’accoglienza di Via Corelli e uno da una Comunità. Ad oggi due di loro vivono ancora qui
– diverse le persone che sono entrate nel progetto, perchè inviate direttamente da assistenti sociali, forze dell’ordine, associazionismo del terzo settore, singoli cittadini, realtà autorganizzate
– oltre mille concerti gratuiti con artisti anche internazionali
– migliaia di pasti gratuiti distribuiti grazie all’operazione “mensa sotto le stelle” da noi organizzata
– migliaia di sacchi a pelo raccolti e distribuiti in tutta Italia con l’operazione “Un sacco di vita”, raccolti grazie alla sensibilizzazione di singoli e realtà organizzate
– grazie alla rete di relazione che siamo riusciti a creare nel territorio di zona 4 abbiamo ospitato quasi settimanalmente le diverse realtà di quartiere
– senza in alcun modo gravare sul Comune di Milano nel 2017 abbiamo ospitato e sfamato venti senzatetto a sera, inviati ufficialmente dal Comune stesso. Per alcuni di loro è iniziato il percorso per avere una casa
– abbiamo organizzato a titolo gratuito cene, concerti, corsi ( teatro, musicali e strumentali, palestra..), ospitato riunioni nazionali e cittadini da tutto il mondo, dato uno spazio ad associazioni e progetti senza sede
– in collaborazione con altre realtà siamo riusciti a condividere i vestiti e i mobili che abbiamo raccolto nel nostro mercatino del baratto
Sin da subito siamo stati disponibili ad un dialogo col Comune e proprietà per trovare una soluzione stabile e continuativa del progetto. Addirittura alcuni assessori e consiglieri hanno visitato il posto e conosciuto gli abitanti.
Abbiamo avuto diversi incontri ufficiali con esponenti del Comune, che si sono sempre resi a parole disponibili a trovare un accordo, constatando l’importanza della nostra esperienza.
Il problema che le loro parole sono rimaste tali, infatti alcuni giorni fa in maniera fortuita abbiamo appreso che il censimento imposto il 13 agosto era un escamotage per le ultime verifiche in vista dello sgombero fissato a fine mese.
In questi mesi durante gli incontri si è parlato di diverse opzioni, tante promesse e tante belle parole, mentre adesso in maniera inaspettata si inasprisce la situazione, col rischio di minare il progetto “Aldo dice 26×1” e di conseguenza stravolgere la vita dei circa 200 abitanti.
Visto il comportamento delle istituzioni competenti non abbiamo fiducia nelle eventuali proposte di ricollocazione degne per gli abitanti, poichè è evidente che abbiamo un diverso modo di definire il concetto di “degno”.
Per noi significa una casa, per loro eventualmente container, comunità fuori Milano, con conseguente smembramento della famiglia oppure centri di prima accoglienza.
Aldo dice 26×1 è evidentemente una risorsa per la città, che le istituzioni prima hanno utilizzato e adesso ci sbattono in mezzo ad una strada credendo di far terminare il progetto.
Non si è mai voluto trovare una soluzione reale, ne siamo consapevoli, infatti non ci troverete impreparati, perchè ora più che mai crediamo nella forza e nell’utilità dei nostri obiettivi.
Se qualcuno ha scambiato il bisogno di un tetto per un problema di ordine pubblico ai nostri posti ci troverà.
Aldo dice 26×1 non muore, la lumaca ha trovato la sua strategia
ALDO DICE 26X1
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