Lotto Marzo incrociamo le braccia

E mentre tutt_ sono incollat_ con il naso alla tivvú per l’ennesima tragi-commedia che si consuma nel nostro amato paese, ci interroghiamo sull’8 marzo che verrà.

Fuori da ogni limite narrativo dei media, da ogni gabbia che il sistema neoliberale sigilla sulle donne e le persone LGBTQIAP+, oltre il vecchio mascherato da nuovo che avanza,

𝕀𝕝 𝕟𝕠𝕤𝕥𝕣𝕠 𝕕𝕖𝕤𝕚𝕕𝕖𝕣𝕚𝕠 è 𝕒𝕓𝕓𝕒𝕥𝕥𝕖𝕣𝕖 𝕚𝕝 𝕡𝕒𝕥𝕣𝕚𝕒𝕣𝕔𝕒𝕥𝕠, 𝕚𝕝 𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕒𝕝𝕚𝕤𝕞𝕠, 𝕝𝕒 𝕝𝕖𝕥𝕥𝕦𝕣𝕒 𝕤𝕖𝕤𝕤𝕚𝕤𝕥𝕒, 𝕒𝕓𝕚𝕝𝕚𝕤𝕥𝕒, 𝕣𝕒𝕫𝕫𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕖 𝕗𝕒𝕤𝕔𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕕𝕖𝕝 𝕣𝕖𝕒𝕝𝕖.

Il nostro desiderio si muove e pretende una 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭à 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚, 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐥𝐚𝐢𝐜𝐚, la salute intesa non solo come assenza di malattia, il rafforzamento dei presidi territoriali, la fine della discriminazione sanitaria verso le persone anziane, verso le donne, verso le persone T; l’istruzione sicura, stabile, non precaria, in presenza sì ma che tuteli l’incolumità.

Desideriamo 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒊𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒓𝒂 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒅𝒖𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒆 𝒓𝒊𝒑𝒓𝒐𝒅𝒖𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐, che entrambi siano sostenuti, che tutte le donne e le persone di generi discriminati possano accedere a supporti finanziari e sussidi, che nessun lavoro venga dimenticato, 𝕕𝕒𝕝𝕝𝕒 𝕔𝕒𝕤𝕒 𝕒𝕝 𝕤𝕖𝕩𝕨𝕠𝕣𝕜𝕚𝕟𝕘, passando per i lavori di cura domestici a quelli usuranti nelle fabbriche e oltre.

Vogliamo che chi viene da un altro paese abbia il 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 e che il suo viaggio sia al sicuro e vogliamo la fine del ricatto del permesso di soggiorno.

Vogliamo un 𝒓𝒆𝒅𝒅𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒅𝒆𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 svincolato da contratti o permessi di soggiorno, un reddito per uscire dalle situazioni di violenza domestica, un reddito universale, che dia a tutt_ la possibilità di scegliere cosa fare nella vita e autodeterminarsi.

ℕ𝕠𝕟 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕒𝕟𝕫𝕖.
𝕊𝕠𝕟𝕠 𝕕𝕖𝕤𝕚𝕕𝕖𝕣𝕚 𝕣𝕖𝕒𝕝𝕚.

Ci sono modi per raggiungerli.

Ribadiamo la necessità di una 𝒑𝒂𝒕𝒓𝒊𝒎𝒐𝒏𝒊𝒂𝒍𝒆, che ridistribuisca denaro accumulato nelle mani di molto pochi, e scegliamo il maschile plurale perché a livello mondiale le donne detengono l’1% del patrimonio;
una patrimoniale che sia usata per distruggere la profonda iniquità del gender-gap, al 70% nel mondo e circa al 43% nel nostro paese;
pretendiamo parità di salario a parità di lavoro (e visto che siamo comuniste e libertarie, vorremmo in realtà che i compensi fossero tutti uguali visto che tutt_ siamo necessari_ alla società);
vogliamo che i soldi del Recovery Funds seguano le necessità e i desideri della popolazione e non siano per salvare gli affari di grandi e ricche imprese.

Pretendiamo 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨, qualsiasi lavoro senza distinzioni di stampo moralistico.

Questo 8 marzo la pandemia mette in difficoltà la capacità di mobilitarci e scioperare.

ℂ𝕚 𝕒𝕡𝕡𝕖𝕝𝕝𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕒 𝕥𝕖, 𝕔𝕠𝕞𝕡𝕒𝕘𝕟_, 𝕤𝕠𝕣𝕖𝕝𝕝𝕒, 𝕗𝕣𝕒𝕥𝕖𝕝𝕝𝕠.
ℂ𝕚 𝕒𝕡𝕡𝕖𝕝𝕝𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕒 𝕥𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕒𝕚 𝕡𝕖𝕣𝕤𝕠 𝕝𝕒 𝕤𝕡𝕖𝕣𝕒𝕟𝕫𝕒.
ℂ𝕚 𝕒𝕡𝕡𝕖𝕝𝕝𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕒 𝕥𝕖 𝕡𝕖𝕣𝕔𝕙é 𝕤𝕖 𝕝𝕒 𝕟𝕠𝕣𝕞𝕒𝕝𝕚𝕥à 𝕗𝕒 𝕤𝕔𝕙𝕚𝕗𝕠, 𝕝’𝟠 𝕕𝕠𝕓𝕓𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕚𝕟𝕔𝕣𝕠𝕔𝕚𝕒𝕣𝕖 𝕝𝕖 𝕓𝕣𝕒𝕔𝕔𝕚𝕒.

ℂ𝕙𝕖 𝕤𝕚𝕒 𝕝𝕒𝕧𝕠𝕣𝕒𝕟𝕕𝕠 𝕕𝕒 𝕔𝕒𝕤𝕒 𝕕𝕒𝕧𝕒𝕟𝕥𝕚 𝕒 𝕦𝕟 ℙℂ,
𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕚𝕒 𝕝𝕒𝕧𝕠𝕣𝕠 𝕕𝕠𝕞𝕖𝕤𝕥𝕚𝕔𝕠,
𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕚𝕒 𝕝𝕒𝕧𝕠𝕣𝕠 𝕣𝕚𝕡𝕣𝕠𝕕𝕦𝕥𝕥𝕚𝕧𝕠, 𝕡𝕣𝕠𝕕𝕦𝕥𝕥𝕚𝕧𝕠…
𝕊𝕖 𝕤𝕥𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕚𝕟𝕤𝕚𝕖𝕞𝕖, 𝕟𝕠𝕟 𝕤𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕤𝕠𝕝_.

La costruzione dello sciopero globale avviene nelle assemblee di NON UNA DI MENO su tutto il territorio nazionale.

Noi DeGenerAzione ci mobilitiamo con Non Una Di Meno – Milano, del cui corpo siamo parte il mercoledì alle ore 19. Segui la pagina Fb per gli appuntamenti e costruisci lo sciopero con noi.

𝑺𝒄𝒊𝒐𝒑𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒍𝒂vo𝒓𝒐
𝑺𝒄𝒊𝒐𝒑𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒅𝒂𝒊 𝒈en𝒆𝒓𝒊
𝑺𝒄𝒊𝒐𝒑𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒓𝒂𝒛zi𝒔𝒎𝒐, 𝒂𝒃ilis𝒎𝒐, 𝒔𝒆𝒔si𝒔𝒎𝒐 𝒆 𝒇𝒂𝒔𝒄𝒊𝒔𝒎𝒐. 𝑺𝒄𝒊𝒐𝒑𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒑𝒊ta𝒍𝒊𝒔𝒎𝒐
𝑺𝒄𝒊𝒐𝒑𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒕ri𝒂𝒓𝒄𝒂𝒕𝒐.

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