Lettera di un Sì-Tav al di sopra di ogni sospetto

Chi se lo sarebbe mai aspettato?
La Francia inizia a ripensare alla Torino – Lione. Onestamente quando l’ho sentito sono scattato in piedi sulla sedia.
Improbabile, impossibile. Conosco i media main stream, ne dubito, e così sono andato ovviamente a verificare la notizia, ma soprattutto a scoprire le motivazioni.

La notizia è riportata uguale un po’ ovunque, quindi mi sono rassegnato a darla per vera, mi addentro nella lettura e scopro le motivazioni. “Non ci sono i soldi, il traffico di merci è in calo”.
Sono scoppiato a ridere, e ho cercato il comunicato di rivendicazione di Anonymus che sicuramente avrà hackerato qualche sito governativo francese.

Niente.

Sembra proprio vero.

La rabbia, l’umiliazione ha iniziato a regnare sui miei sentimenti. Possibile che il governo di professori e tecnici mi abbia mentito, dicendomi che il TAV è un’opera utile?
Possibile che la lungimiranza strategica di quest’opera la vediamo solo noi, e che anche la Francia si muove su posizioni più simili a un No Tav?

Anche questa ipotesi era per me inaccettabile, e ho fatto l’unica cosa che si può fare in queste situazioni. Ho chiesto l’arresto di tutti i francesi in quanto militanti no tav e quindi possibili terroristi.

Si, non sapevo bene come giustificarmi i miliardi di euro che verrano spesi per il TAV, effettivamente sono tanti, troppi, però stiamo costruendo il futuro. Ed è vero che il traffico di merci è in calo, e che già la linea odierna è sottoutilizzata, però se lo costruiamo aumenterà sicuramente. O almeno, così mi ha assicurato il mago Do Nascimento. Inoltre riesco anche già a immaginare gli appalti in mano alle cricche mafiose, legate fraternamente con i principali partiti; soldi pubblici che “cadono” in tasche private. Ho presente le falde acquifere distrutte, l’amianto che invade una valle, l’inquinamento del territorio.
Insomma mi rendo conto che queste cose siano possibili, però tutto si può inchinare al Futuro (con la F maiuscola): il TAV.

Sudo. Sudo tanto. Uno stato come la Francia che parla la loro stessa lingua mi terrorizza, la stessa lingua dei no tav.

A loro pare non gliene freghi niente, tanto sono convinti delle loro ragioni, e non sarà certo qualche politico che dice “avete ragione”  a fermarli. Sono loro che fermano. Il treno, il cantiere, tutto.

Resta solo quella soluzione. Richiedere l’arresto immediato di tutti francesi, in quanto pericolosi terroristi, mettere in moto isolamenti preventivi, lunghissimi periodi di misure cautelari. Carcere. Tanto carcere.

Perchè quella valle felice, spensierata e allegra, da filo da torcere allo Stato, sta parlando di democrazia partecipata, di rifiuto del debito, di beni comuni, di contropotere e, forse per la prima volta, viene ascoltata.
Da troppe persone.

E mi spaventa.

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