Scarcerato Niccolò. Ora libertà per Giorgio, libertà per tutti!

Niccolò è stato scarcerato oggi, due mesi e nove giorni dopo il suo arresto avvenuto il 26 gennaio.

Niccolò non è libero: col provvedimento preso dal giudice per le indagini preliminari questa mattina lo stato di Niccolò passa dalla detenzione in carcere agli arresti domiciliari.

Finisce così finalmente l’assurda (da ogni punto di vita) carcerazione preventiva che Niccolò ha subito in tutto questo tempo, permettendogli finalmente di riabbracciare almeno i suoi genitori.

Niccolò, al pari di tutte le altre persone messe ai domiciliari successivamente all’arresto, ha delle misure restrittive particolarmente asfissianti e vincolanti: deve rimanere sempre in casa presso l’abitazione dei suoi genitori, non può ricevere visite da parte di nessuno che non siano i genitori stessi, non può avere alcuna forma di comunicazione con l’esterno via telefono, internet, posta.

Fino all’ultimo, anche nel momento in cui è stato preso questo provvedimento, l’accanimento nei suoi confronti non è venuto meno: Niccolò è stato costretto ad uscire dal carcere in una macchina della polizia penitenziaria che l’ha scortato sin dentro il cortile di casa, impedendo così ogni possibile contatto, fosse anche solo un’abbraccio, con i suoi amici, compagni, con la sua fidanzata.

Inutile dire che questo tipo di procedura è assai rara laddove invece la norma, in casi analoghi, prevede l’uscita dal carcere del detenuto che autonomamente si reca presso la propria abitazione.

Ora, prima di sviluppare ulteriori considerazioni, ci preme però ricordare alcune cose fondamentali.

Innanzi tutto, come detto all’inizio, ci teniamo a sottolineare che per noi Niccolò non è assolutamente considerabile “libero”: Niccolò è ancora agli arresti, in una forma certo più lieve della cella in cui era detenuto sino a qualche ora fa, ma non è purtroppo ancora nel pieno possesso della sua libertà e indipendenza. Questo – e non solo – ci fa quindi dire che la lotta per la sua liberazione non è assolutamente finita.

E’ inoltre per noi fondamentale ricordare che ci sono ancora altri compagni detenuti, primo tra tutti Giorgio, e che la lotta intrapresa per la liberazione di Niccolò e di tutti i No Tav arrestati non cesserà sino a quando non saranno tutti liberi, dal primo all’ultimo!

Infine, e non certo meno importante, ricordiamo – semmai ce ne fosse bisogno – che la battaglia per la quale Niccolò è stato arrestato è una battaglia viva, ancora in corso e che deve continuare. Il movimento No Tav, nelle sue espressioni più locali e storiche della Val Susa così come nelle sue ramificazioni territoriali, è ancora impegnato per la difesa dei beni comuni, per la salvaguardia del territorio dall’alta velocità e noi continueremo ad essere parte di questo movimento così come lo siamo stati sin’ora.

Un grazie enorme, da parte di tutti noi e soprattutto da parte di Niccolò, a tutte le persone che in questi mesi gli sono state vicine.

Tutte le compagne e i compagni di Niccolò

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