Val Susa, 80.000 volte #NO TAV

no tavGià alla stazione di Bussoleno si era capito che la partecipazione alla marcia nazionale NO TAV di sabato (23 marzo 2013) era altissima: arrivati a Susa non ci si riusciva quasi a muovere per uscire dalla piccola stazione del paese, bloccati da un muro di gente fatta di valsusini, gente dei comuni limitrofi, attivisti, amanti della montagna, comitati cittadini e locali, agricoltori, famiglie, cani e molto altro.

La mattina del corteo gli occhi erano puntati sul cantiere a Chiomonte, dove una delegazione di parlamentari di PD, SEL e M5S hanno contrattato fino all’ultimo l’ingresso al cantiere (e alla zona limitrofa, come chiesto dal movimento NO TAV) per una visita che si preannunciava come una pre-ispezione (che poi è stata chiesta, dividendo di fatto il PD tra favorevoli e contrari). I politici non si sono fatti vedere molto durante il corteo, così come i loro partiti e i soggetti istituzionali e del mondo associativo che hanno partecipato (FIOM, SEL, Legambiente, ARCI).

La strada (non la piazza) era più che altro degli individui e dei comitati locali: soprattutto da chi vive quei luoghi, ma anche dalle tante persone venute a portare solidarietà ad una lotta che, a discapito del suo aspetto apparentemente locale, racchiude in sé alcune delle tematiche globali e della cittadinanza più importanti e sensibili dei nostri tempi.

Durante il lungo percorso (8 chilometri, da Susa a Bussoleno) innumerevoli segni della solidarietà e della compattezza delle comunità locali: bandiere, cartelli, presidi locali, addirittura una scritta costruita sulla montagna.

La pioggia incessante e il freddo (per fortuna sopportabile) non hanno scoraggiato le circa 80.000 persone venute in macchina, bici, treno, piedi, passeggino e zaino per ribadire ancora una volta l’importanza e la cruciale di questa lotta, e dare sostegno alla già solidissima determinazione di chi vive quei territori e combatte questa battaglia da più di dieci anni.

Solidarietà, condivisione di contenuti e determinazione che si percepiscono distintamente in mezzo alle persone, si mischiano al profumo dei camini e della pioggia, in una primavera che si intravede in qualche albero già fiorito, ma che fatica ancora ad arrivare nella valle.

Per approfondire qui

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