Doppia velocità

lancio«Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo». Così scrive Michael Ende, quando ci racconta la storia di Momo, una bambina prodigiosa che grazie alla sua capacità di ascoltare fa saltare i piani dei Signori Grigi, i ladri del tempo degli uomini.

Davanti all’alta voracità del mondo in cui ci è capitato vivere, davanti alla bulimia di chi costruisce, di chi vende, di chi svende, di chi informa, di chi governa, davanti alla frenesia di chi si mette in moto e combatte, e che ci vede al suo fianco, MilanoInMovimento vuole provare a scagliare una pietra che blocchi gli ingranaggi di questo meccanismo. Per non cedere al ricatto dell’entropia della crisi e imparare, come Momo, ad ascoltare, riflettere e iniziare ad immaginare.

La pietra che vogliamo scagliare si chiama doppia velocità, ed è l’arma che vogliamo imbracciare per stare al passo con le notizie di movimento – che spesso rimbombano nel vuoto o nella strumentalizzazione mediatica – e contestualmente prenderci il nostro tempo per andare in profondità. Scavare. Dare voce a riflessioni ed esperienze inedite. Sperimentare noi stessi.

E così, da oggi, MilanoInMovimento si dà un nuovo volto. Nella parte alta del sito, potrete trovare notizie brevi e aggiornamenti lunghi dell’ultimo minuto – dalle nuove occupazioni che proliferano nelle città, alle dirette dalle piazze dove saremo in corteo, dalla lettura critica di quello che fa notizia sui media mainstream alla denuncia di tutto ciò che non ci piace e vogliamo cambiare. Nella parte bassa della nuova home page, vi regaleremo racconti, storie, approfondimenti, spunti, da Milano e oltre, per raccogliere idee, convogliare esperienze e provare a fare un passo avanti verso la faticosissima costruzione di un immaginario nostro. Di noi che viviamo qui. Ora.

Siamo ambiziosi, come chi ci legge. Osserveremo, chiederemo, risponderemo. Filtreremo, sceglieremo, certamente, sbaglieremo. Raccoglieremo stimoli, elogi e critiche attraverso i social network. Vogliamo metterci in movimento. Con l’irrequietudine e la risolutezza di cellule staminali con un proprio e ben preciso Dna, che vogliono e devono in prima persona conoscere, capire, interpretare e determinare il tessuto di cui sono parte.

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