Lettera aperta a Beppe Sala da una coda Atm

Odissea mattutina di una utente allo sportello.

Caro Beppe, ti scrivo mentre, allo sportello richieste abbonamenti agevolati per ISEE sotto i 6.000 euro, ascolto l’amorevole voce di Miss Atm raccontarmi quanto i nuovi servizi Atm siano agevolati.

Ho sempre difeso il sistema dei trasporti milanesi ancora prima che tu introducessi il nuovo sistema tariffario e le conseguenti nuove agevolazioni. Un provvedimento che, non lo nego assolutamente, mi trova nel complesso favorevole, dal momento che, mie testuali parole, “penalizzano turisti e viaggiatori occasionali a favore di chi i mezzi li usa tutti i giorni, magari facendo il pendolare dall’hinterland e magari essendo studente, anziano o con reddito basso”.

Non sai che gioia quando ho scoperto che, avendo perso anni fa il diritto allo sconto studenti essendo ormai lavoratrice e a quello per i giovani essendo sulla soglia dei 30, ho però diritto all’agevolazione per ISEE inferiore ai 6.000 euro. Che, te lo dico, non è un granché, vuol dire lavoro precario, sottopagato e senza diritti (ah, Beppe, non sono solo una working-poor che paga d’affitto di un monolocale da 40mq più della metà di quanto ho sempre guadagnato per lavorare 8 ore al giorno, ho anche due lauree, tanto per dire, quindi ho ampiamente sovvenzionato l’Università e pago un abbonamento Atm da quando a 14 anni ho iniziato il liceo a Milano, abitando in provincia, ma sempre sulla linea della metro, eh).

Quindi, non ti nascondo che scoprire di avere uno sconto dell’85% sull’abbonamento annuale ha rappresentato per me una piacevole boccata d’ossigeno, voglio dire, c’è una bella differenza tra 330 e 50 euro. Ho preso dunque appuntamento al mio Caf di fiducia, ho fatto tutta la non breve trafila per avere il modulo ISEE in due copie e mi sono presentata allo sportello B dell’Atm point di Duomo seguendo pedissequamente le istruzioni del nuovo mini sito sul sistema tariffario Atm.

Arrivata lì, mi sono trovata di fronte una fila infinita di persone, ma non ho fatto nemmeno in tempo a inserirmici, perché per fortuna mi è venuto lo scrupolo di chiedere a un vostro addetto all’assistenza clienti se quella fosse effettivamente la coda giusta. È stato così che ho scoperto che quella era sì la coda dello sportello B, ma che per richiedere l’agevolazione ISEE era necessario presentarsi in un altro piccolo sportello davanti all’uscita dell’M3 per prendere l’appuntamento necessario.

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12. Si dà forse per scontato che chi ha un ISEE sotto i 6.000 euro sia disoccupato e la mattina non debba andare al lavoro?

Mi presento dunque questa mattina al suddetto sportello trovandomi davanti una fila altrettanto infinita, ma stavolta è quella giusta. Davanti a me, mentre ti scrivo, ci sono una cinquantina di persone di vario genere, per la maggior parte direi lavoratori e lavoratrici giovani come me o meno giovani, di etnie differenti, che guardano nervosamente l’orologio, alcuni abbandonando a metà la fila perché il permesso che hanno preso, forse, non è per un’intera mattinata. C’è poi qualche famiglia con bambini agitati che proprio non ne possono più e alcuni anziani che si avvicinano, chiedono se sia proprio questa la fila giusta e, appurato che lo è, se ne vanno sconsolati.

Finalmente arriva il mio turno e ovviamente l’appuntamento che mi viene dato non tiene minimamente conto delle mie necessità, si dà per scontato che per me non sia un problema presentarmi per un’altra interminabile fila un martedì a caso, alle 13. E non è finita qui. Il mio abbonamento annuale scade il 30 settembre e io, che sono una persona organizzata che non fa le cose all’ultimo, mi sono mossa con 2 settimane di anticipo, per sicurezza. Ebbene, il mio appuntamento è dopo il 20 ottobre, dunque cosa dovrei fare, pagare pure un mese di mensile a prezzo pieno?

Ora, la domanda che mi pongo è: come mai per pagare l’abbonamento a prezzo pieno ho sempre potuto fare tutto tranquillamente online caricando i documenti necessari e pagando l’importo dovuto, mentre per avere un’agevolazione che dipende non dal fatto che io sia più bella o brava della media ma piuttosto, e fidati non fa piacere scriverlo, in difficoltà. Più povera della media, diciamolo. Non sarà che sotto sotto volete scoraggiarci a richiedere questo diritto tanto gentilmente concessoci e felicemente da noi accolto? Della serie: se appena appena non sono sul lastrico preferisco spendere altri soldi (ma guadagnare tempo, taaac) e soprattutto non sentirmi povera tra i poveri che fanno la fila per l’elemosina, ma fingere di essere parte della Milano smart di cui ci si riempie tanto la bocca.

Caro Beppe, non dovrebbe essere così, ma spesso i diritti si acquisiscono non per diritto naturale come dovrebbe essere, ma solo quando ci si trova in una situazione di disagio. E non aiuta, davvero, essere anche trattati da disagiati quando la tecnologia è lì, fatta per semplificare la vita ed evitare le code inutili. Se davvero vuoi una Milano diversa e smart, inizia a riflettere su questo. Che peraltro, una folla spazientita davanti a uno sportello, non è un gran biglietto da visita.

S_M

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4 risposte a “Lettera aperta a Beppe Sala da una coda Atm”

  1. Stefania ha detto:

    Si può fare tutto agevolmente on line senza file. La tessera arriva a casa dopo 2 giorni, è la sindrome può caricare dal tabaccaio con il tipo di abbonamento che si desidera. Quante storie!!!

  2. Redazione_Mim ha detto:

    Gentile Stefania, no, non è così. Come può leggere nell’articolo stesso, quello che lei dice è valido per gli abbonamenti normali a prezzo pieno o con le riduzioni giovani, studenti o over 65. Per la riduzione dell’85% per ISEE sotto i 6.000 euro al momento l’unica modalità di ottenimento è quella qui descritta. Può controllare lei stessa a questo link al mini sito dedicato di Atm, dove peraltro non dicono assolutamente che sia necessario prima presentasi a un’altro sportello aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12 per prendere una appuntamento con una lista d’attesa di più di un mese https://nuovosistematariffario.atm.it/

  3. ross ha detto:

    Concordo pienamente con l’opinione espressa da S_M, che coraggiosamente (distinguendosi in questo mondo di zombizzati e tacitati a poco prezzo!) espone con tale puntigliosità e senso critico, una delle tante situazioni di disagio vissute da quegli strati di popolazione che, molto spesso, avendone magari ottimi requisiti ( vedi lauree, esperienze lavorative, etc.) si vedono costretti ad avvalersi delle misure similar welfare messe a disposizione dalle Amministrazioni e dallo Stato, ma con quale sacrificio e fatica e perdite di tempo dovendo districarsi nella burocrazia, tutta Italiana, e di più tutta milanese…Ma non siamo nella grande città metropolitana, innovativa, multimediatica, supertecnologica, post Expo di cui “Beppe” è stato a pieno titolo un fautore ed un protagonista in primo piano??? Questa tanto sbandierata metropoli è per molti, fantasma, la incontri solo nelle luccicanti vie del centro e nei posti che contano veramente, per il resto aiutati che Dio t’aiuta, come si suol dire!

  4. Daniele ha detto:

    Concordo in pieno con la lettera e aggiungo che anche gli abbonamenti scontati per chi ha 3 figli sono perfezionabili solo allo sportello, ancora più ridicolo in quanto si tratta di fornire uno stato di famiglia che consiste in un’autodichiarazione, e comunque il comune già possiede questi dati in anagrafe.
    Perché non è inviabile questa documentazione online?
    Mi pongo la stessa domanda della lettera, che necessità c’è di presentare un ISEE allo sportello e non caricarlo invece online? Quali imprescindibili operazioni deve compiere lo sportellista che non potrebbe fare un addetto in ufficio con una copia digitale del suddetto ISEE inviata via web o mail?
    Gli abbonamenti potrebbero essere caricati e pagati alle emettitrici previa verifica online dell’ISEE, è così complesso? Invio ISEE via web, controllo, se ok la tessera è abilitata a pagare e caricare l’abbonamento agevolato alle macchinette.
    Io vorrei parlare con il dirigente ATM che ha pensato queste procedure, che vantaggio ha ATM a caricare gli sportelli di lavoro? a gestire e archiviare migliaia di documenti cartacei? ad aprire altri sportelli fisici apposta? In tutto ciò facendo perdere giornate intere agli utenti, con conseguenti disagi e necessità di istituire figure che gestiscano le file e aiutino coi moduli.
    In atm point cadorna sono 2 mesi che la fila media è di 3 o 4 ore, è vantaggioso pagare 2 addetti in più ATM apposta per gestire le file?
    In un’azienda privata queste cose non sarebbero tollerabili.

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