Succede a Reggio Emilia…

Ad oggi diciotto comuni della provincia di Reggio Emilia più il consiglio provinciale  hanno approvato un’ Ordine del Giorno  che impegna le amministrazioni a non concedere più spazi pubblici a qualsiasi organizzazione che si rifaccia all’ideologia fascista (in qualsiasi sua rivisitazione) o che professi l’odio razziale e la xenofobia. A giorni questo ordine del giorno verrà discusso e votato anche nel consiglio comunale della città di Reggio Emilia mentre in altri comuni della provincia è già inserito in programma per la discussione e la votazione. Sempre ad oggi un solo comune ha respinto quest’ordine del giorno, il comune di Guastalla, nella bassa reggiana al confine con il mantovano, comune amministrato dal binomio PDL-LEGANORD.

 

Nel merito di questa vicenda ci sono alcune cose che vanno dette. Siamo davvero molto contenti di vedere che anni di informazione, monitoraggio e mobilitazioni, svolti sempre dal basso da cittadini e militanti politici spesso snobbati e lasciati soli, hanno finalmente raggiunto e incontrato la cosiddetta politica istituzionale, che ha, almeno una volta, raccolto e fatto proprie queste istanze. Purtroppo nemmeno a Reggio Emilia si possono dare per scontate certe prassi e prese di posizione pubbliche.
La scelta, deliziosamente politica, di votare un simile ordine del giorno, è certamente solo uno dei cento passi che occorre fare per non lasciare terreno a certe derive culturali. Nondimeno è un passo fondamentale. E la sua valenza è triplice: in primo luogo è una lezione di democrazia partecipativa di cui fare tesoro in futuro, è la dimostrazione che le mille lotte di tanti anni hanno davvero smosso qualcosa, perfino nei “palazzi”.

Ma i dati più importanti sono gli altri due: finalmente degli amministratori hanno avuto il coraggio di rivendicare con la prassi i valori antifascisti, senza attendere azioni legali o provvedimenti della magistratura, restituendo un po’ di dignità e di indipendenza alla politica, valorizzando il bistrattato principio della separazione dei poteri, e dimostrando a tutti che dietro ad ogni scelta c’è sempre una volontà politica, che può e deve stare al di sopra delle convenienze. In un periodo di crisi tanto feroce, che porta rigurgiti neonazisti in tutta Europa, con gravi rischi per la libertà di tutti noi, grande è il valore di questo primo, piccolo passo.

In terzo luogo, ultimo ma non meno importante, è stato rotto il vecchio schema dei “rossi contro i neri”, speriamo infatti che da adesso in avanti non si guardi più l’antifascismo militante storcendo la bocca, e che non si lascino più sole quelle persone che lavorano costantemente, con ogni mezzo necessario, per tenere pulita la propria città. Se questo passaggio fosse venuto prima, probabilmente si sarebbero evitate tante violenze e situazioni pericolose, alcune delle quali costate la vita a persone che a volte non erano neppure “antifascisti militanti”, come Nicola, studente medio, ammazzato a calci dai nazi nella Verona di Flavio Tosi 4 anni fa, solo per fare un esempio.
Lunedì saremo in consiglio comunale per presenziare alla discussione e alla votazione conseguente, tutta questa vicenda è partita dal basso e dal basso dobbiamo continuare a vigilare, fare movimento e contrapposizione ad ogni rigurgito neofascista perché se l’esito dovesse essere positivo, sarebbe un grande passo avanti ma non risolutivo.
Approfondiremo questi temi dopo lunedì…. stay tuned.

Una risposta a “Succede a Reggio Emilia…”

  1. Francesco ha detto:

    Scusate come posso recuperare il testo dell’ODG? Ne avete copia o potete indicarmi a chi chiederlo?
    Grazie, tencs, grasias

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