I tagli ai futuri medici fanno ammalare il paese

L’ultima genialata del Governo Monti e’ stata quella di inserire nel Disegno di Legge sulle “semplificazioni tributarie” (2 Marzo 2012-Decreto fiscale) la tassazione IRPEF sulle borse di studio che ricevono i medici in formazione specialistica. Ancora non del tutto convinti di aver raso al suolo ogni possibile prospettiva per i giovani del paese hanno deciso di distruggere anche la poche possibilità della classe medica in formazione. La tassazione sulle borse di studio e’ la parte del DdL che ci ha colpito di più (dico ci facendo parte di questa categoria) ma le novità che hanno proposto di inserire sono molto più numerose! Come accontentarsi di qualche taglio??! Improvvisiamo anche un cambiamento del corso di studi intero, tanto siamo un governo di tecnici no? La vera domanda e’: ma tecnici di che?? I meno qualificati e meritevoli di meritocratici incarichi che si sono auto assegnati.

Il DdL e’ stato approvato al Senato come emendamenti governativo-senza nessuna discussione-e cosi, senza quasi accorgersene, il 18 Aprile sarebbe passato alla Camera all’interno del maxi-emendamento blindato al testo del DdL con la miliardesima fiducia.
Senza interpellare in alcun modo le due associazioni più importAnti della categoria si e’ cercato cosi di far passare una riforma strutturale del percorso formativo professionalizzante di medicina per quanto concerne la laurea “abilitante” e la riduzione della durata dei corsi di specializzazione. E, come già si diceva inizialmente, nel testo era prevista la tassazione sulle borse di studio universitarie, gli assegni di ricerca per ricercatori specializzandi dottorandi, medici in formazione specialistica e corsisti di medicina generale. 
Ora; studiare medicina significa sei anni di un percorso di studi che ti impegna materialmente e obbligatoriamente, nel senso che dalla prima lezione del primo anno all’ultima ora di praticantato in ospedale all’ultimo e’ presente l’obbligo di frequenza “superiore al 85 per cento delle ore” che nel concreto diventa il 130 per cento da quando inizi a frequentare il reparto. Finiti questi sei lunghi anni in cui non e’ nemmeno contemplata una qualsiasi attività di sostentamento da parte dello studente (tipo un lavoro di qualche ora alla settimana) e non lo e’ perché non ne e’ data la possibilità anche quando sarebbe possibile (piccole variazioni e accorpamenti delle ore di frequenza, o piccolezze come poter conoscere i propri orari prima del primo giorno di frequenza)  l’unica speranza e’: raggiungere la vetta. Quando ci arrivi e diventi un famigerato “medico in formazione specialistica”,altrimenti detto specializzando, inizi a lavorare a tutti gli effetti come il resto dei medici in ospedale con la sola differenza che gli orari sono raddoppiati o triplicati e in questo caso nemmeno un modello robot-marchionne potrebbe avere un altro lavoro per cui e’ previsto un contratto di formazione che e’ ottenuto negli anni con dure battaglie affinché garantisse uno reddito per una vita dignitosa. Ovviamente non si tratta di un contratto lavorativo normale per cui gli straordinari,per esempio, non vengono considerati e tanto altro manca rispetto al contratto nazionale classico.
Beh con questa proposta di legge verrebbe dimezzato il reddito mensile. Oltre a voler specificare che non si e’ scelto di studiare medicina per qualche strana forma di masochismo o per espiare qualche colpa e a voler precisare che nel caso avremmo prediletto un classico cilicio o recitazione di mea culpa, e’ stato fatto qualcosa di serio!
Il SIGM (segretariato italiano giovani medici) e la confederazione nazionale dei medi i specializzandi Federspe cializzandi hanno incontrato delle rappresentanze parlamentari e presentato un contro emendamento ( 3.35) che e’ stato poi approvato alla Camera il 16 Aprile. Il 16 e 17 Aprile ci sono state due giornate di mobilitazione: la prima di sospensione delle attività lavorative e assemblee, la seconda con un sit in a Roma davanti alla Camera dei deputati cui hanno partecipato più di 3000 specializzandi da tutta Italia. Gli specializzandi del SIGM hanno tenuto a precisare quanto sia assurdo che un governo presentatosi dicendo che ” i giovani sono il futuro” non stesse facendo altro che distruggerlo, che in Italia si vive la peggiore condizione di contratto per i medici in specializzazione a livello europeo e che peggiorandola ulteriormente non si otterrà altro che la fuga all’ estero subito dopo la laurea di chi  si e’ formato in Italia.
Insomma, per ora il pericolo più grosso sembra scampato ma una probabile ripetizione degli stessi provvedimenti sotto un altro nome fa si che si tenga alta l’allerta e si continuino a chiedere migliori condizioni sopratutto per quanto riguarda i medici corsisti di medicina generale. Loro attualmente non percepiscono un reddito come il resto degli specializzandi ma sono muniti solo di una borsa di studio regionale e si chiede che passino anche loro ad avere un contatto di formazione.

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