Pellegrinaggio 2012: la procreazione assistita SPA

L’infertilità è definita dalla “World Health Organization” (WHO) come l’incapacità di una coppia a raggiungere il concepimento o a portare a termine una gravidanza, dopo almeno un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti. L’Infertilità colpisce circa10 milioni di Europei, rappresentando circa il 10% delle coppie in età riproduttiva.

Esiste un diritto ad avvalersi dell’assistenza medica per avere un figlio? Tutti possono avvalersi di questa assistenza? Quali metodi di riproduzione assistita sono legittimi? L’evento cruciale, nell’ambito della ricerca e del trattamento della sterilità, si è verificato il 25 Luglio 1978 con la nascita di Louise Brown, la prima persona concepita fuori del grembo materno.

Esistono diverse tecniche di PMA (procrezione medicalmente assistita): l’ inseminazione intra uterina (tecnica in vivo) e la fecondazione in vitro (tecnica in vitro). La fecondazione in vitro o  FIV  prevede, dopo un prelievo ovocitario e la  produzione di un campione di seme,  la FIVET (incubazione in vitro di ovociti e spermatozoi con fecondazione spontanea) oppure la ICSI (microiniezione di un singolo spermatozoo nel citoplasma di ciascun ovocita) e due giorni dopo il trasferimento dell’embrione nell’utero. Già nel 1994 erano più di quarantotto le nazioni in cui era presente un centro di applicazione di tecnologie riproduttive e tra questi molti paesi in via di sviluppo (Asia, Africa e America centromeridionale). Oggi nel Nord Europa il 2,4% dei nati viene da una fecondazione artificiale. In Italia le tecniche di procreazione assistita si sono diffuse rapidamente dagli inizi degli anni ’80. Attualmente circa l’1,3% dei nati viene da un ciclo di procreazione assistita. Una coppia italiana su 7 non e’ fertile. Nel 2006 i nati da FIV sono 7500: su 1000 bambini, 13 sono nati da FIV.

Esiste poi il congelamento embrionario: nelle giovani donne affette da patologia oncologica, il trattamento chemioterapico determina un danno irreversibile degli ovociti o delle loro cellule di supporto. Le donne giovani a cui è stato diagnosticato un cancro che desiderano conservare il proprio potenziale riproduttivo possono ricorrere al congelamento ovocitario prima di sottoporsi alla chemioterapia. Inoltre, la crioconservazione ovocitaria può essere di aiuto alle donne con una storia famigliare di menopausa prematura, consentendo loro di congelare i propri ovuli prima che la loro riserva ovarica si sia esaurita. La maturazione in vitro degli ovociti è una metodica emergente, in continuo sviluppo. Consiste nel recuperare dall’ovaio degli ovociti immaturi che poi vengono fatti maturare in laboratorio. Gli ovociti, una volta maturati in laboratorio, vengono fertilizzati con le normali tecniche di fecondazione in vitro.

Sono tecniche sicure?

Per quanto riguarda la donna esiste un rischio aumentato di neoplasie ovariche e mammarie tra le donne infertili. Ma dalla raccolta di dati i risultati sono stati non conclusivi per la riconducibilità ai trattamenti ormonali; anche l’infertilità è un fattore di rischio. Sono indubbiamente necessari studi più approfonditi. Per quanto riguarda i nati studi effettuati negli anni 1985-2002 documentano un aumento significativo di complicanze perinatali: nascita pretermine, sottopeso, con necessità di rianimazione. Inoltre 16 su 25 studi documentano un aumento significativo di malformazioni alla nascita: l’ ICSI sembra  infatti associata a un rischio maggiore di malformazioni rispetto alla FIV.

La Diagnosi pre-impianto / PGD (pre-conception genetic diagnosis)

Da’ la possibilità di effettuare la selezione degli embrioni concepiti mediante FIV per evitare il trasferimento in utero di quelli che sono portatori di anomalie. Comporta l’analisi genetica di 1 o 2 cellule ottenute per biopsia da embrioni in vitro allo stadio 6-10 cellule. In seguito, al 4° giorno, uno degli embrioni sani viene trasferito in utero. Questa analisi viene utilizzata principalmente dalle coppie ad alto rischio di trasmettere un’anomalia genetica. E’ fondamentale quindi per diagnosticare LO STATO DI SALUTE dell’embrione rispetto all’ anomalia genetica trasmissibile e per identificare gli embrioni sani o portatori sani da trasferire in utero.

Il 90% dei centri in Europa che applicano la PGD sono finanziati dallo Stato. Il 27/5/2009 il Governo Italiano afferma: la diagnosi pre-impianto non si può fare perché è eugenetica e quindi vietata dalla legge.

Ma cosa significa eugenetica?  “L’eugenetica è una politica coercitiva indirizzata oltre l’obiettivo riproduttivo contro i diritti, le libertà e le scelte individuali”. Il presupposto è quindi la mancanza della libera di scelta dell’individuo. La libera scelta di un individuo o di una famiglia di avere un figlio sano non costituisce atto eugenetico. E come si legge nei documenti del WHO: la mancanza di libera scelta, per ragioni economiche, religiose o politiche, nella ricerca delle soluzioni ai problemi genetici, da parte dell’individuo o della famiglia, causata dal divieto o dalla dissuasione all’accesso a tutte le alternative possibili, dalla contraccezione, all’aborto, alla diagnosi prenatale, COSTITUISCE PRATICA IMPLICITA DI EUGENETICA.

E così nasce anche il turismo riproduttivo: coppie che decidono di andare in altri paesi laddove determinate pratiche non consentite nel Paese di provenienza sono invece riconosciute dallo Stato che li “ospita”. L’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embriology) interpreta questi viaggi come una forma di legittima disobbedienza Civile.  Non possiamo, però, dimenticare la questione della discriminazione di censo nell’accesso alle tecniche connessa a questi viaggi all’estero, né devono passare sotto silenzio i rischi e i “costi” diversi per la salute psico-fisica: dalle difficoltà logistiche, ai disagi psicologici (le testimonianze parlano di senso di solitudine e di abbandono), alle incomprensioni linguistiche, ai rischi legati alla scelta del centro straniero “low-cost” dove gli standard qualitativi non sono adeguati. La stessa ESHRE sottolinea la responsabilità di medici, associazioni di pazienti e società scientifiche nella informazione e nel counselling dei pazienti infertili.

Ma, ancora una volta, la politica preferisce far scendere la mitra sugli occhi.

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2 risposte a “Pellegrinaggio 2012: la procreazione assistita SPA”

  1. giulia ha detto:

    Sarebbe interessante anche capire perchè chi non riesce ad avere figli debba accanirsi allo sfinmento sul proprio corpo pur di farcela……a parte un naturale e legittimo desiderio di molti, ci mette anche del suo la nostra cultura, soprattutto cattolica, e il fatto che una donna senza figli viene percepita come “anormale”….

  2. ambra ha detto:

    Ciao, io mi sono dovuta rivolgere all’estero presso il Mediterranean Fertility Center in Grecia. Lo staff è altamente specializzato e disponibile e mi ha ridato la speranza che purtroppo l’Italia mi aveva tolto.
    Per chi ha problemi di fertilità che non può risolvere qua vi consiglio di visitare il loro sito web, http://www.fertilitycenter-crete.gr/.

    Spero di essere stata utile…

  3. ambra ha detto:

    Ciao, Io mi sono dovuta rivolgere all’estero presso il Mediterranean Fertility Center in Grecia. Lo staff è altamente specializzato e disponibile. Per informazioni vi consiglio di visitare il loro sito web, http://www.fertilitycenter-crete.gr/.

    Spero di essere stata utile…

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