Blitz al Provveditorato degli studi: verso il corteo studentesco del 18/10

Blitz degli studenti e le studentesse della Rete Studenti Milano davanti al Provveditorato degli Studi di via Polesine 13,  per rilanciare il corteo del 18 Ottobre Vogliamo istruzione, non l’estinzione!
Le giovani generazioni continuano ad essere i soli a preoccuparsi del futuro e del presente del mondo in cui viviamo.
I più adulti, meno saggi, continuano a tagliare fondi all’istruzione e a NON attuare politiche necessarie per salvare il nostro pianeta.
La richiesta degli studenti è molto precisa: basta tagli all’istruzione e all’ambiente.

IL COMUNICATO: 

Italia 2019
-3,6% del PIL di spesa per l’istruzione, rispetto a 5% di media europea (siamo i terzultimi)
-28% di analfabetismo funzionale
-24% di giovani sono Neet (né studiano né lavorano)
-1/6 maggiorenni con laurea (penultimi in Europa)
-53% delle scuole ha problemi strutturali e non sono a norma sotto il profilo dell’agibilità
-Ogni 4 giorni si verifica un crollo
La lista potrebbe ancora essere molto lunga.
Lo stato dell’istruzione in Italia è agghiacciante.
I costi che una famiglia è obbligata a sostenere per mandare il figlio a scuola non fanno che aumentare attraverso tasse (quelle universitarie sono tra le più alte in Europa), caro libri, materiale e contributi (+2,5% per il ritorno a scuola 2019).
Gli ultimi investimenti svolti dal governo sono quelli del repressivo progetto “scuole sicure” (4,2 Milioni) il quale andrà ad inasprirsi quest’anno e che alla scuola porterà solo altra telecamere e polizia, come se già quella presente a Milano non basti a reprimere le marginalità.
Come se non bastasse anche quest’anno gli studenti dovranno intraprendere le ore di alternanza scuola-lavoro;
Decine di studenti sono rimasti infortunati e/o hanno svolto mansioni dequalificanti mentre 1133 sono stati i morti sul lavoro nel 2018; il paragone è chiaro: la scuola- azienda ci abitua ad un futuro precario, fatto di manodopera gratuita, senza un piano di tutela dei diritti.
Non riconosciamo nessun cambio di rotta da parte dei diversi governi che si sono susseguiti, qualsiasi sia il colore della quale si sono dipinti.
Dalle INVALSI, sempre sostenute dal PD, ai tagli agli investimenti (meno 9% negli ultimi anni), i dati parlano chiaro; non ci facciamo nulla né di promesse elettorali né di ipotetiche briciole come contentino; non sono le banche ad avere bisogno di fondi, è la scuola, e ne ha un bisogno immediato.

-Questione ambientale:
Il nostro mondo sta andando in fiamme e insieme a lui anche tutto ciò che ci è più vicino.
Non ne possiamo più di vivere in una città inquinata come Milano, la qualità dell’aria ha raggiunto da tempo livelli emergenziali da codice rosso
Le grandi industrie, il traffico diesel e l’agricoltura/allevamento intensivo sono i maggiori responsabile dell’avvelenamento dei nostri polmoni.
Nonostante questo l’Italia porta avanti politiche di consumo di suolo spaventose, circa 13km quadrati di suolo vengono cementificati ogni 2 ore, specialmente nel nord Italia.
È necessario che venga implementato il verde pubblico e la la superficie ciclabile anche e soprattutto a scapito di manto stradale su tutta l’area di Milano, altro che Area B o blocchi del traffico saltuari, la situazione è molto più seria.
Siamo una delle città più inquinate d’Europa e facciamo vergogna al mondo intero; basta inquinamento, torniamo a respirare.

Conosciamo i responsabili, conosciamo i nostri nemici e in piazza scenderemo a chiamarli per nome e per attaccarli il più duramente possibile.
Esigiamo dei cambiamenti radicali sia nel mondo dell’istruzione che sulla questione climatica/ambientale; il mondo si sta mobilitando per il proprio futuro e noi con lui.
Vogliamo che vengano immediatamente costituiti dei comitati etici, composti da studenti e professori, all’interno di ogni scuola, che si assuma il compito di sensibilizzare, sorvegliare e sviluppare percorsi critici sulla questione climatica/ambientale.
Vogliamo una svolta definitiva sulla questione ambientale che parta da Milano e che sia d’esempio per tutto il mondo.
Vogliamo che lo Stato restituisca le decine di miliardi di euro rubati alla scuola e che si impegni al fine di rendere la scuola ciò che è realmente, ovvero il terreno sulla quale coltivare il futuro del nostro paese e del nostro pianeta.
Non possiamo più aspettare, la scuola deve crescere dei cittadini critici, consapevoli e realizzati non degli asini in balia del politicante di turno.
Questa è una guerra che porteremo avanti fino a quando non ci verranno mostrati dei fatti concreti.
Provate a dirci che non abbiamo ragione se riuscite, in caso contrario è solo perché vi state girando dall’altra parte.
Non ci resta che scendere in piazza uniti e decisi.
La rivoluzione è cominciata, entra a farne parte, cambiamo il sistema tutti e tutte insieme

SCENDI IN PIAZZA CON NOI IL 18 OTTOBRE!
NON C’È PIU TEMPO.

(Dati certificati: INAIL, SNPA, OCSE, MIUR)

Prendi posizione, organizziamo insieme un fronte unito pronto a ribellarsi.

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