Boccioni occupato

imagePERCHE’ OCCUPIAMO?

INVITO A PARTECIPARE – DIRITTO ALL’INFORMAZIONE

Siamo solo ragazzi, ma quando si tratta di questioni come la scuola e l’informazione libera e vera, siamo i primi a sentirci coinvolti e sentiamo senz’altro di dover fare qualcosa. Quando si parla di occupazione, immediatamente si pensa all’illegalità e alla violenza dell’atto in se, trascurando spesso le vere cause che ci spingono ad agire in questo modo. Riflettendo tra noi studenti, siamo arrivati alla conclusione che il nostro paese è un perfetto esempio di disinformazione (poca ed errata al tempo stesso) , e inevitabilmente questa tendenza va diffondendosi e insinuandosi sempre di più tra le nuove generazioni. La scuola per prima, si trova nelle mani di persone sbagliate, le quali non si preoccupano di tenere aggiornati i giovani su argomenti di attualità, e concede poco spazio agli studenti di ragionare riguardo temi come l’economia e la politica, cuore e cervello del nostro paese. Non solo, inquinamento ambientale, guerre e crisi, sono tematiche che riguardano tutti e che meritano di essere approfondite. Ovvio che tutti questi sono argomenti dei quali lo studente, fuori dall’orario scolastico, dovrebbe per primo interessarsi, in vista di una cultura più arricchita e completa. Nonostante ciò, discutendo, siamo arrivati alla conclusione che noi studenti per primi, dovremmo attivarci dedicando orari e spazi ad attività e dibattiti “assistiti”. Per ciò, si intendono incontri dove vengono invitati esterni esperti dell’argomento scelto, con i quali poter discutere le più svariate competenze. Ciò potenzierebbe notevolmente la possibilità di arrivare a tutti i giovani, non solo a quelli interessati, in quanto esistono argomenti e fatti dei quali tutti, nessuno escluso, dovrebbe essere al corrente, ma che spesso, per un motivo o per l’altro, passano in secondo piano. Noi del collettivo del liceo Boccioni abbiamo dunque deciso di reagire , scegliendo l’occupazione come unica via che ci soddisfacesse pienamente. Per tre giorni siamo organizzati in fasce orarie con tantissimi diversi collettivi e incontri che siamo sicuri soddisferanno i gusti di ciascuno. Nella speranza che l’intera scuola sia d’accordo con queste argomentazioni, siamo pronti a riscattarci e a farci valere nelle nostre qualità, nel dimostrare che le nostre menti meritano di essere nutrite col giusto cibo, che siamo responsabili e sensibili alla nostra scuola, della quale le prime fondamenta e i muri portanti non sono quelli marci che cadono e pezzi, ma siamo proprio noi ! Abbiamo lottato per essere circondati da una struttura migliore, non dimentichiamoci di ristrutturare anche la nostra cultura ! Senza trascurare il divertimento, che ci contraddistingue ed è parte di noi giovani, ci aspettano grandi giorni tutti insieme. Contiamo ovviamente sulla vostra discrezione e responsabilità nei confronti della scuola in se come luogo, è vecchia e fragile, non strapazziamola troppo ! Auguriamo a tutti di godersi quanto abbiamo organizzato, sperando di avere raggiunto tutti, dal ragazzo di quinta al novellino di prima. Per godercela fino in fondo, consigliamo anche di tralasciare i pregiudizi, per cogliere l’occasione di fare anche tante nuove amicizie, siamo tutti diversi ma accomunati dallo stesso viaggio al liceo, che è lungo e difficile, ma se affrontato insieme sarà sicuramente più divertente ! Siamo giovani è vero, ma non trascuriamo le nostre capacità , siamo il futuro.

BUONA SCUOLA
È di scuola che si parla. Ci riguarda ? Ovviamente si. Come spiegato cogliamo l’occasione di informare gli studenti a riguardo di alcune questioni emerse che riguardano la riforma della buona scuola. Ne avete sentito parlare ? Sapete di cosa si tratta ? Per chi già ha visto il sito di presentazione e le brevi interviste rilasciate dal presidente Renzi, se sembra così facile credere a ogni parola, invitiamo ad analizzare e approfondire l’argomento perché non è tutto oro quello che luccica. Piccoli esempi sono sufficienti a far sorgere alcuni dubbi riguardo il metodo stesso tramite il quale intendono intervenire: i punti 5 e 6 di buona scuola riguardano il progetto di raccordo scuola-lavoro, da un lato si propone di inserire 200 ore di stage in diverse aziende, in relazione all’indirizzo che si studia, per permettere allo studente di approcciarsi al mondo del lavoro. Sembra bellissimo, ma a che prezzo ? Stanno riducendo radicalmente le ore scolastiche dedicate alle materie basiche come italiano matematica storia ecc, per poterci inserire gratuitamente in ambienti lavorativi con la scusa che si tratta di stage. In un secondo esempio, indagando salta fuori l’intenzione di equiparare scuola paritarie e pubbliche, ovviamente in senso economico. L’articolo 33 della costituzione ci ricorda che le scuole pubbliche devono essere finanziate dallo stato mentre le scuole private esclusivamente da privati. Cosa si intende per equiparazione ? Succede che lo stato si impegna a finanziare con importi uguali scuole pubbliche e private. La domanda sorge spontanea: è giusto che un organo privato sia finanziato dallo stato ? Non è che dietro l’intenzione di rendere tutti uguali allo stesso tempo si nascondono favoritismi di interesse personale ? In ultima analisi vediamo il progetto di School guarantee, che consiste nella possibilità di privati di finanziare progetti nelle scuole pubbliche, così che lo studente possa entrare nel pratico in contatto con ambiti lavorativi. Nulla in contrario , se non consideriamo il lato economico. Se gli studenti, lavorando per il privato produrranno guadagno, non solo ovviamente non gli sarà riconosciuto, ma lo stato garantisce una paga extra per il privato che lancia il progetto. Insomma , è necessario discuterne insieme e confrontarci con queste decisioni e sui motivi per cui lo stato che ci ostiniamo a definire democratico altro non cerca di celare favoritismi e mafie, decantando obbiettivi come l’uscita dalla crisi e dalla disoccupazione che affligge il nostro paese e che un domani affliggerà noi.

EXPO 2015
La nuova invenzione salva-crisi: Expo 2015. Ricercando diverse informazioni tratte da indagini svolte riguardo la promozione di campagne scuola-lavoro organizzate da expo, è sempre più evidente la tendenza a una riforma culturale incentrata più sul “saper fare” piuttosto che su un’educazione poliedrica e completa. Queste nuove attitudini nascono da esigenze di mercato, che altro non porteranno che situazioni di precarietà dove noi studenti liceali e universitari veniamo, in termini di sfruttamento, impiegati per il raggiungimento di profitti economici che non ci riguardano in alcun modo. In senso concreto abbiamo molte testimonianze di progetti di lavoro lanciati in alcune scuole, retribuiti con crediti formativi a fine anno, la creazione di app inerenti a expo, stage di vario tipo tra cui quello di guide turistiche, ambiti che non dovrebbero riguardare noi studenti, che appunto ancora studiamo, bensì comporta la svalutazione delle competenze di chi da anni opera nel settore. Altre storie giungono dai licei artistici, dove un progetto pubblicitario inerente a expo, sarebbe stato valutato con ben 7 voti che vanno ad incidere sul rendimento scolastico, senza i quali non si può accedere alla maturità. Altro scandalo che verrà approfondito è l’immagine di “amica dell’ambiente” che expo tenta di dare, nonostante tra i suoi sponsor c’è proprio l’azienda ENI, responsabile della distruzione del delta del fiume Niger. A livello lavorativo la situazione è disastrosa: expo promuove precarietà ! Nulla che riguarda contratti a progetto, lavori solo a tempo determinato, stage non pagati o pagati pochissimo, danno parvenza di voler risollevare la crisi italiana e la disoccupazione, tra cui quella giovanile che in Italia ad oggi è registrata con il 46%. La soluzione di accettare qualsiasi lavoro per non rimanere senza è inaccettabile quanto lo sono gli stage che non permettono di esercitare persone disoccupate ai quali realmente servirebbe uno stipendio. Vogliamo che la nostra istruzione si basi sull’arricchimento culturale e non semplicemente ad imparare a svolgere poche mansioni lavorative applicabili solamente in lavori mirati e circoscritti. Vogliamo dunque la verità ? Ovviamente si. Collettivi tenuti da persone che hanno indagato e approfondito la questione, parleranno e informeranno gli interessati, facendo luce sulle zone d’ombra del progetto expo.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *